Vittoria Jazz Festival – Music & Cerasuolo Wine
Italian All Stars
Sabato 31 Maggio 2008
di
Antonio Terzo
Parte bene il primo Vittoria Jazz Festival
– music & cerasuolo wine, rassegna del piccolo centro del Ragusano
luogo di nascita del sassofonista
Francesco Cafiso, il quale è stato designato come direttore
artistico della manifestazione. Nella serata d'apertura, impossibilitato
l'annunciato
Enrico Rava, il suo quintetto –
Andrea
Pozza al pianoforte, Rosario Bonaccorso al
contrabbasso,
Roberto Gatto alla batteria e
Gianluca
Petrella al trombone – si è trasformato nell'Italian
All Stars, sotto i pistoni di
Flavio Boltro: e la chimica musicale ha prodotto una
combinazione energica e fresca. Nello spazio antistante la ex Centrale
Elettrica, ora adibita a museo – che per l'occasione festivaliera ospita
le tavole jazz dei fumetti del grande Guido Crepax, nonché le
opere di uno scultore che tutto il mondo ci invidia, Arturo Di Modica,
autore del Charging Bull, ossia il toro simbolo della borsa di
Wall Street – si è raccolto un pubblico numeroso e attento, pronto a
sottolineare con applausi ogni contributo: in
There is no greater love la tromba
di
Boltro, i divertenti scambi fra i musicisti, scolpite
le pennellate di
Gatto, composito l'assolo di Bonaccorso. Trascinante
il l'intervento del trombone di
Petrella
e pimpante quello di
Pozza
in Side Winter di
Boltro, a sua volta scoppiettante, mentre più delicata è
First Smile (sempre
Boltro), con inaspettato finale di
Gatto, che prolunga fino a sfociare in
Song for Flavia, composizione questa
volta di Bonaccorso, dedicata alla figlia: un avvio lento che poi accelera
sotto le cadenze dimezzate del contrabbassista. Incredibili le invenzioni
sonore e le evoluzioni del trombone in Sentimental
(Count Basie), mentre dopo un altro brano di
Boltro, Idea, nel quale
Petrella
duetta da solo con
Gatto, la serata si chiude con due brani di Monk,
Evidence, esposta dal contrabbasso,
e Rhythm-a-ning, con spettacolari
frasi di scambio fra
Boltro e
Petrella,
e poi tutti gli altri strumenti, degna chiusura di due ore incandescenti
di musica.
|
High Five
sabato 7 Giugno 2008
In auge fin dal primo momento, da quando nel
2001 fecero il loro esordio discografico
con "Jazz for More" per la Via
Veneto Jazz, gli High Five hanno portato la loro avvincente
musica al Vittoria Jazz Festival, calamitando l'attenzione del
pubblico presente nonostante la fastidiosa ed umida brezza. Con la formazione
che da qualche tempo ne ha rinvigorito l'impronta musicale –
Fabrizio
Bosso alla tromba e al flicorno, Daniele Scannapieco
al sax tenore,
Pietro
Ciancaglini al contrabbasso e
Lorenzo
Tucci alla batteria, completata definitivamente dal piano
di
Luca Mannutza – la band ha presentato in anteprima alcuni
dei brani che andranno a comporre il nuovo album, d'imminente uscita
per la Blue Note proprio questo mese.
La serata s'è aperta con uno standard di
Cedar
Walton, Ojos de Rojo, tema
esposto all'unisono dai due fiati a tempo di rumba, un brano carico
d'energia, enfatizzata nel turn-around finale. Segue la più lenta
Così Come Sei (di
Mannutza),
5/4 con una melodia crepuscolare dalla progressione rapsodica: vi si
distingue, oltre al lavoro della batteria, un'improvvisazione di
Bosso
ricca di sfumature, ed un partecipato intervento del pianista, che a
sua volta accompagna il solitario periodare di Scannapieco. È
Ciancaglini
a staccare Nino's Flowers, composizione
di Scannapieco con aggressività a tratti coltraniana, ottime le sue
rifiniture in combinazione con
Tucci,
artefice d'una conduzione ritmica di inesauribile fantasia, ed un geniale
e lungo break, asciutto e senza cordiera: il pezzo più trascinante
di tutta la serata.
Più lenta Estudio
Misterioso, incipit delicato di
Mannutza,
e
Bosso che articola il suo suadente flicorno, pur senza
perdere la consueta agilità di scatto. Esteso, vibrante, con belle note
blue il contributo solistico di
Ciancaglini.
Molto affiatata la sessione ritmica in On the
Way Home, non a caso tirata fuori proprio da quel primo album
d'esordio "Jazz for More", con uno spolverato fraseggio del piano
e batteria a scortare l'assolo con cui Scannapieco, seppure non
in perfetta forma, porta a casa la serata. Molto lucido il flicorno
in Naty, brano lento e denso di
Ciancaglini,
e conclusione con F-F-F (Five For Fun),
da cui prende nome il nuovo cd: un hardbop molto spinto che dà ancora
modo di ammirare la sordina di
Bosso,
prima bisbigliata e poi rilucente di policromie, nonché l'elasticità
di
Mannutza e della ritmica. E per alleviare il vento di
tramontana, la serata è stata riscaldata dalla degustazione gratuita
del rinomato Cerasuolo di Vittoria docg, a cura del Consorzio di Tutela.
|
Cattano Bros
domenica 8 Giugno 2008
A movimentare il quarto appuntamento in programma,
il quartetto dei Cattano Bros: sul palco Alberto Amato
al contrabbasso, Antonio Moncada alla batteria ed i fratelli
Cattano, il polistrumentista Carlo, ed il giovane trombonista
Tony,
sempre più un'affermazione nel suo campo. Un organico senza strumento
armonico che già profila risvolti degni di grande interesse ed attenzione,
protagonista di un concerto caratterizzato dalla multitematicità dei
brani, a denotare ricchezza di espressione e linguaggi, e che conferma
Tony
Cattano quale musicista particolarmente attivo nel campo
della ricerca timbrica e sonora. Tutti originali i pezzi in scaletta,
una summa del linguaggio jazz, dalle origini alle moderne implicazioni
avanguardistiche: robusto il baritono in Monk,
un blues che dondola sul walking corposo e nero di Amato, puntellato
dalle colorate sordine del trombonista. Brillanti i chiaroscuri dei
due fiati per Black Smith, divertente
l'assolo di Tony che anticipa l'impazzare del frangente free, molto
apprezzato dal pubblico: colpi d'ancia ritmici dal baritono, con versatilità
e padronanza tecnica notevoli – musica improvvisata che sembrerebbe
nata nei sobborghi di Chicago ma che invece è di matrice sicula DOC
– e pregevole assolo di Moncada.
Oltre alla varietà di temi, anche i tempi
variano di frequente, come in The Zipp Mode,
con pressanti pulsazioni indotte da batteria e contrabbasso, il quale
si distingue pure per un prezioso accompagnamento per armonici; o come
in Focus, in cui il flauto ed il
trombone sembrano interpretare un elefante e una farfalla. Dopo l'intro
sghemba, un motivetto orecchiabile dal divertentissimo mood
dixie è Bartolo (Tony
Cattano), ironia che si ritrova negli assolo dei due fratelli,
nelle leggere bacchette della batteria e nella chiusura che cita
Better Git It In Your Soul di Mingus.
Lento il blues di MEM (Moncada),
improvvisazione del soprano, con un soffiato wha-wha di
Tony
dalla vasta gamma di coloriture espressive. Di bellezza ancestrale è
Anassor, composta da Carlo per la
moglie, dove, con unisono vocale, il flauto echeggia d'Africa sul disegno
del contrabbasso e mazze feltrate del batterista, che insieme al compagno
di sessione introduce What Is It About?,
con vibranti vocalità sulla membrana del rullante e felpato hand
drumming.
Una serata di jazz per molti versi particolare,
molto trascinante, che denota da parte della direzione artistica una
certa sensibilità e soprattutto il coraggio di rischiare su una musica
non sempre di immediata fruibilità.
|
Giovanni Mazzarino Trio
Sabato 21 giugno
Per il concerto dell'ultimo sabato con il
Giovanni Mazzarino Trio – Nello Toscano al contrabbasso
e Paolo Mappa alla batteria – la piazza antistante l'antica Centrale
elettrica si è trasformata in un club con i suoni soffusi e fumosi del
jazz: non a caso le note del primo brano sono quelle di
No Smoking, tratto dal cd Nostalgia,
giusto per scaldarsi. Intrisa di sapore e calore latin è
Rumba & Tango, suadente e dondolante,
con fantasiose cadenze suggerite da Mappa, cui segue il tempo
fast di Around (for Bill Evans),
costruito sul walking di basso, sopra il quale i fraseggi del pianista
messinese si fanno distesi ed articolati, seguiti dal break di
batteria, ricco di press rolls e sonori piatti argentini. Quindi
Nostalgia, dal disco omonimo, una
larghissima ballad le cui delicate progressioni armoniche meglio si
coglierebbero in un contesto più raccolto, ma che riesce comunque a
catturare l'attenzione del pubblico con la poesia del sua tema, le leggere
pennellate di Mappa ed i profondi bassi di Toscano. Quest'ultimo
si distingue per il suo compenetrato assolo in
Wrong Together, di
Steve Swallow. Dall'intensità si passa all'energia con
Woodin' You di Gillespie, da cui risalta
l'intesa del trio anche sui tempi sostenuti, con un assolo di Mappa
giocato tutto sulle spazzole ad enfatizzare il lato ironico del pezzo
bop, e per chiudere lungo gli stessi binari la deliziosa
Calà. Il concerto si giova di un'improvvisata
appendice con l'esibizione di due dei vincitori del Vittoria Rotary
Jazz Award, Luigi Di Nunzio e Marta Capponi, rispettivamente
primo e secondo classificato, accompagnati dal trio di
Giovanni Mazzarino: la disinvolta vocalist anima il
finale con Bye Bye Blackbird e la
sua coinvolgente conduzione scenica, mentre il sedicenne sassofonista
si mette in mostra con una fluida cavalcata solistica in
Softly ed un trascinante duetto con
la batteria, che ne esalta il buon timing.
|
Francesco Cafiso Italian Quartet
Domenica 22 giugno
L'ultima serata del festival ha visto protagonista
Francesco Cafiso, nella veste di musicista, per l'esordio
del suo nuovo quartetto formato da
Dino Rubino al piano,
Stefano
Bagnoli alla batteria e
Riccardo
Fioravanti al contrabbasso. Certo i quarti di finale dei
Campionati Europei di calcio, con l'esito negativo per l'esclusione
della Nazionale italiana, hanno scombussolato il programma con il prolungarsi
dei tempi supplementari e della giostra di rigori, facendo cominciare
il gruppo solo dopo la conclusione dell'incontro, come preventivamente
annunciato. Ma il pubblico che già dalle 22 aveva preso posto ha potuto
nel frattempo deliziarsi con "Dolce jazz", la degustazione dei
dolci tipici siciliani a cura delle locali pasticcerie. Per tirare su
il morale dei tifosi,
Cafiso apre con un divertente brano dal ritmo variegato,
Happy Time, che mette in evidenza
la buona sintonia di questa sua nuova formazione: un'anima bop che si
veste di cangianti umori, sotto la guida attenta ed i cenni secchi del
jazzista vittoriese. Armonie medievali calate in un contesto free per
King Arthur, anche queste a tracciare
varie strutture ritmiche, rimesse agli affidabilissimi
Bagnoli e
Riccardo
Fioravanti. Generoso l'assolo di
Rubino, singolare quello del contrabbassista, tutto reso
tamburellando il pollice sulle corde, quasi fosse un basso elettrico,
ma con uno stupendo e tondo suono acustico. E l'ultima sua figurazione
ritmica viene ripresa dalle bacchette di Bagnoli sul rullante asciutto.
She Loves You, una ballad molto
sentita, lenta e vibrante in tempo ternario, quindi uno dei cavalli
di battaglia di
Cafiso, la sua versione "soft jazz" di
Caruso (Lucio Dalla) che ammutolisce
la piazza. Si finisce con Polka Dots and Moon
Beams, altra ballata molto raffinata, ed una prorompente
Airegin di
Sonny Rollins, con avvincente duo sax-batteria, piano punteggiato
dal contrabbasso e dai tintinnanti piatti di
Bagnoli, autore di un ultimo sonoro intermezzo percussivo.
|
Dunque una prima edizione ben riuscita, tanto
sotto l'aspetto musicale – per completezza di informazione, il festival
si è avvalso della presenza del
Dado Moroni Trio (sabato 14 giugno) e del
Francesco Buzzurro Quartet (domenica 15 giugno) – che
per il buon seguito di pubblico, giunto anche dalle province limitrofe,
il cui successo ha indotto già le realtà organizzatrici, Comune di Vittoria
in testa, a dare appuntamento all'anno prossimo per l'edizione numero
due.
|
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
|
| "Road Song" Tony Monaco,Eddy Palermo, Flavio Boltro,Ray Mantilla and friends Tuscia in Jazz 2008Tony Monaco,Eddy Palermo,Flavio Boltro,Paolo Recchia,Francisco Mela, Geggè Munari, Ray Mantilla,Carl PotterEddy PalermoArenown... inserito il 20/11/2008 da lermici - visualizzazioni: 6399 |
Invia un commento
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 7.887 volte
Data pubblicazione: 29/06/2008
|
|