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Giovanni Mazzarino Quartet
In Sicilia una Suite
Jazzy Records 0004
1. Muorica
2. Ibla
3. Milo
4. Stromboli
5. Marzamemi
6. Rosa di Jonia
7. I ceri e i devoti
8. Piazza
9. Ganzirri
10. Noto
11. Scicli
12. Morgantina
13. Ortigia
14. Taormina
15. Scoglitti
Giovanni Mazzarino
- piano
Max Ionata
- saxes
Rosario Bonaccorso - bass
Nicola Angelucci
- drums
Fotografie - Pino Ninfa
Giovanni
Mazzarino, è stato già notato, non gode della considerazione che dovrebbe
avere come uno dei nostri maggiori pianisti. Purtroppo nel jazz – come nelle altre
arti – a volte la notorietà è inversamente proporzionale alla qualità della proposta
musicale, e Mazzarino oltre ad essere schivo di carattere è anche profondamente
legato alla sua Sicilia, lontano in qualche modo da tutti i centri dell'informazione
e dell'industria musicale. Ma fate il suo nome a qualche musicista che ha avuto
il privilegio di suonare con lui – a me è capitato in Turchia, dove Giovanni ha
tenuto parecchie residenze all'Istanbul Jazz Center di Ortakoy – e non riceverete
altro che lodi, complimenti ed espressioni di meraviglia. Conoscitore del pianoforte
classico e della tradizione jazz, raffinato e solido accompagnatore di vocalist
– impressionante la lista delle sue collaborazioni - uomo dalla conversazione ricca
e interessante, si infervora parlando della difesa e della valorizzazione delle
tradizioni culturali siciliane e soprattutto di Piazza Armerina – uno dei più importanti
centri archeologici del Mediterraneo – dove da tempo sviluppa e dirige un progetto
estivo ad ampio raggio, Piazzajazz, che sperabilmente culminerà con eventi dedicati
alla riapertura – dopo restauro e nuovi scavi - della celebre Villa Romana del Casale.
Questa sua ultima fatica da leader si inserisce a pieno titolo in questo "lavoro
culturale": una suite dedicata a colori e profumi dell'isola, sintetizzata dalla
frase di Goethe che non si può che sottoscrivere: "L'Italia, senza la Sicilia, non
lascia alcuna immagine nell'anima. Qui è la chiave di tutto". Non sono necessari
commenti in rapporto alla temperie di violenta ignoranza in cui viviamo.
La produzione è preziosa: oltre al lavoro di studio di Stefano Amerio e del suo
Artesuono, ormai una firma di garanzia a livello europeo e mondiale, il Cd è accompagnato
da un libretto di foto di Pino Ninfa dedicate alla Sicilia e ai musicisti.
Malgrado il piccolo formato la qualità della riproduzione e la forza delle immagini
sono tali da indurre l'ascoltatore a riprendere in mano il libretto, assaporando
le foto in rapporto alla musica e situandole nella cartina inserita – una geografia
dell'anima con solide basi concrete, che porta in luoghi celebri e in altri sconosciuti.
E' davvero un caso in cui limitarsi ad ascoltare in cuffia degli appiattiti mp3
priva dell'esperienza vera del progetto...
Per realizzare quest'idea Mazzarino ha riunito una delle formazioni più classiche
del jazz post 1960, il quartetto con sax, invitando Rosario Bonaccorso al
basso, uno dei più apprezzati bassisti italiani per la grande esperienza e la capacità
di propellere tutto il gruppo, che qui si conferma ai massimi livelli; il giovane
ma già autorevole batterista abruzzese
Nicola Angelucci,
e il sassofonista
Max Ionata,
che negli ultimi anni ha vertiginosamente accresciuto maturità e ricchezza espressiva.
Tutti segnali della passione con cui è stato realizzato il disco, ma il cuore di
tutto alla fine sono la musica e le idee di Mazzarino: anche se amplissimo è lo
spazio lasciato agli altri musicisti – infatti non si tratta affatto di un pianoforte
"accompagnato" da altri ma di un sound collettivo - tutto è alla fine profondamente
suo, nutrito dall'ampiezza dei suoi riferimenti. Non si pensi a un disco elegiaco,
irenico: come nella storia della terra cui è dedicata in questa musica ci sono fratture,
dramma e grido – particolarmente espressivo il sax di Ionata in diversi passaggi
– che si accompagnano a melodie colorate dall'amore per il jazz, per la tradizione
europea del pianoforte e per le tradizioni musicali siciliane, cui si fa riferimento
in maniera non Oleografica. Le risorse del gruppo sono sfruttate
con intelligente duttilità, e passaggi arrangiati in modo sorprendente si alternano
a improvvisazioni collettive di grande impatto o quiete meditazioni solistiche,
e nessun brano obbedisce a regole "standard" di durata o struttura dettate da considerazioni
esterne: si va dai due minuti di Taormina, con il brillante pianismo dell'introduzione
e il nervoso tema, ai nove dell'esplosivo Stromboli, con la crescente tensione generata
da sax, basso e batteria, cui segue Marzamemi, reso ancora più efficace dal drammatico
cambio di atmosfera: un arpeggio pianistico colorato da uno svolazzo arabescato
che introduce una sinuosa melodia impreziosita dal timbro brunito di Ionata, sviluppandosi
poi in passaggi dall'elastico swing. Non a caso al centro dell'album sta Piazza,
una meditazione sospesa e incantata, notturna ed evocativa come la foto di copertina
dell'album: il brano in qualche modo raccoglie e sintetizza gli umori di tutto il
lavoro, mettendo in evidenza l'originale pianismo del leader, le contromelodie di
Bonaccorso, la misura di Angelucci e ancora Ionata, questa volta in una vocale predicazione
al soprano.
Ma il lettore è caldamente invitato a raccogliere direttamente le proprie impressioni
seguendo in prima persona passo passo questo viaggio in Sicilia con la guida d'eccezione
di Giovanni
Mazzarino.
Francesco Martinelli per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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Data pubblicazione: 17/09/2011
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