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Piace da subito la formula del nonetto, ottimamente
concepita e dall'affascinante fisicità. Tempo coinvolgente, un ensemble compatto
ed energico, grande cura nella realizzazione del sound. Queste le tinte della musica
di Roberto
Spadoni ed i suoi Nine, alcuni tra i migliori musicisti del jazz
nostrano.
Il veterano
Spadoni
- questa è la sua settima uscita in veste di leader - non manca né di esperienza
né di accurata tecnica, evidenziando una maturità compositiva encomiabile, pregi
che avevamo potuto apprezzare già nei precedenti lavori.
L'asse portante di questo album è la potenzialità del tempo, inteso come
il trascorrere degli eventi. Affiorano nuances di trame vicine ad alcune
esaltazioni hard bop, contrappuntate a concettualità di stampo classico. Una compenetrazione
di stili inseriti solidamente nella tradizione di un jazz d'annata, non per questo
imbalsamato, legato da un tocco moderno, convincente, in grado di generare saporite
mescolanze tra la sezione fiati e la ritmica. Un esempio immediato si ha con la
funambolica apertura di "La macchina del tempo",
intreccio continuo di note e giochi solistici. Seguita dalla splendida orchestrazione
di "Meteopatie". Interessante il morbido impasto
di "Panta rei". Proseguendo senza incertezze
fino al termine del settimo ed ultimo brano.
Melodie sensibili, d'ingegno senza per questo essere opera di cerebralismi,
frutto dell'ottima interazione del gruppo.
Spadoni
riesce con questo disco a sconfiggere il tempo, riuscendo egregiamente ad aggiornare
un materiale, spesso e troppe volte a sproposito dichiarato morto dal trascorrere
degli eventi e dall' evoluzione del contesto di riferimento. La risultante è un'opera
che emoziona, ben suonata, ove però l'ascoltatore deve metterci del suo; la ricompensa
sarà una musica densa di idee varie e stimolanti.
Franco Giustino per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 30/10/2008
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