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Gerardo Bartoccini
Bye Bye Lazybird
Dodicilune 2010
1. Tesi
2. Amigo Cohiba
3. Il piccolo Luca
4. Bye Bye Lazybird
5. Joker
6. Oikos
7. Aglio Eolio
8. Opus Incertum Q
9. Hale Bop II
Gerardo Bartoccini
- contrabbasso
Max Ionata
- sax tenore
Pietro Lussu - pianoforte
Marco Valeri - batteria
Via Ferecide Siro 1/e
73100 LECCE
Tel. +39 0832.091231 - 0832.092478
Fax +39 0832.1831054
email: ufficiostampa@dodicilune.it
web: www.dodicilune.it
C'era una volta l'America ed il jazz che sconvolgeva anche le viscere. Sembra, da
qualche tempo a questa parte e fatte le dovute eccezioni, che il baricentro della
musica afroamericana si sia spostato nel "Vecchio Continente". E dall'Italia giungono
segnali sempre più positivi – fatte sempre le dovute eccezioni, però – a rimarcare
tale assunto.
Tra le felici novità del nostro Paese, può annoverarsi, senza dubbio alcuno,
Gerardo
Bartoccini che, nonostante abbia un bel fardello d'esperienze (anche
rockettare) sulle spalle, è al suo primo disco da leader assoluto. Bye Bye Lazybird,
licenziato dall'attenta e lungimirante Dodicilune,
nasce interamente dalla sua penna: nove composizioni che masticano il modern mainstream,
svecchiandolo dalle ragnatele del passato e spolverandolo con una buona dose di
raffinati colori europei.
Si avverte subito l'humus favorevole tra i quattro musicisti, tutti all'altezza.
Il sound non è mai imbrigliato nell'autoreferenzialità degli improvvisatori. Tra
il leader e Pietro Lussu il sodalizio è già da tempo consolidato, compagno
d'avventura del
Gerardo
Bartoccini 4tet. Il pianista romano ha tecnica e talento da vendere
e riesce a muoversi, senza macchia, tra stili differenti. Prova ne è Amigo Cohiba
dove accarezza stride, latin e folate tristaniane, con perfetta conoscenza delle
reciproche sfumature.
Max
Ionata sa guidare il suo sassofono con un timbro seducente ed un linguaggio
personale post-bop. L'ottima fantasia ritmica di Marco Valeri, dà un sostegno
solido ed imprescindibile. Bartoccini, oltre a mostrare la sua padronanza dello
strumento ed un grande senso ritmico, palesa una grana di suono molto ricca ed una
verve compositiva di vaglia.
In Bye Bye Lazybird non si fanno esperimenti, perché non ce ne è bisogno.
La musica scorre con incredibile piacevolezza, anche nell'ambito di rassicuranti
armonizzazioni mainstream. Tra i nove brani spiccano anche Il Piccolo Luca
una ninna nanna con un intro di piano ad effetto carillon che dà voce ad una
suadente ballad/waltz dove il contrabbassista romano si ritaglia lo spazio per un
solo dalla lucente cantabilità. Nella title –track è poderoso l'interplay del quartetto,
che funziona al meglio e Ionata spreme il succo del sassofono. La bella Joker,
dal trattamento armonico molto moderno, che si muove con scioltezza sui tasti di
Lussu, autore di interventi di particolare spessore su tempi differenti ed alternati.
Bartoccini curva la materia sonora nell'audace Oikos con i timbri che migrano
da uno strumento all'altro, arpeggiati e diluiti.
Un disco che pone in evidenza la maturità del contrabbassista e che suona privo
di luoghi comuni e strutture desuete ed è ottimamente confezionato.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 18/05/2010
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