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Serena Spedicato
My Waits
dodicilune (2013) KNE 018
1. Please Call Me Baby
2. Muriel
3. Burma Shave
4. Invitation To The Blues
5. A Sight For Sore Eyes
6. On The Nickel
7. Saving All My Love For You
8. Ruby's Arms
9. Blue Valentine
10. Tom Traubert's Blues
Serena Spedicato - voce
Gianni Iorio
- piano e bandoneon
Antonio Tosques
- chitarra
Pierluigi Balducci
- basso elettrico
Pierluigi Villani - batteria
Via Ferecide Siro 1/e
73100 LECCE
Tel. +39 0832.091231 - 0832.092478
Fax +39 0832.1831054
email: ufficiostampa@dodicilune.it
web: www.dodicilune.it
Tom Waits
è uno dei rarissimi casi musicali in cui è più facile parlarne che cantare le sue
opere. Perché la sua voce, la sua interpretazione è unica, irripetibile: solo Waits
può fare una cover di Waits.
Il lavoro di Serena Spedicato, sotto braccio all'eccellente
Pierluigi Balducci
che ne ha curato tutti gli arrangiamenti, quindi potrà sembrare improbo. Ma così
non è. La cantante salentina sa bene di questa assoluta difficoltà e conosce altrettanto
bene il canzoniere del poeta maudit californiano, e lo affronta con assoluta
scioltezza e carattere, imprimendo un marchio del tutto personale, anche nella cernita
dal corposo carniere di Waits. La Spedicato attinge dalla prima armeria di Waits,
da "Closing Time" del 1973 e "Heartattack And Wine" del 1980. La sua
voce è un soave ossimoro in questo contesto, perché è l'esatto opposto di quella
cartavetrata di Tom Waits e si fonde a meraviglia nell'impasto sonoro creato dai
materici arrangiamenti frutto della creatività da fuoriclasse di
Pierluigi Balducci
per un ensemble marchiato Dodicilune, nelle mani degli attenti, meticolosi e coraggiosi
Gabriele Rampino e Maurizio Bizzochetti.
Le songs di Waits si ammantano di una delicatezza mai mielosa, ma determinata,
grazie anche alle incursioni di
Antonio Tosques,
che genera un suono di ammirevole purezza, con una velocità perfettamente controllata
e opportunamente calibrata con le note scandite chiaramente, e cariche di groove,
di Balducci e con il driving impeccabile di Villani, attento a disegnare le preziose
sfumature ritmiche.
Gianni Iorio,
impegnato al pianoforte e al "suo" bandoneon, conferisce vigore e luminosità ad
ogni singolo brano, tratteggiando al meglio quella linea di demarcazione che rende
i brani interpretati dalla cantante pugliese del tutto personali e fuori dal novero
delle cover.
Quella di Serena Spedicato è una scelta sì ardimentosa, ma decisamente ben riuscita
e opportunamente calibrata.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 31/03/2013
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