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Painting Jazz Duo
The Well-Tempered Duo: Bach Project
dodicilune (2014)
1. Prelude I: Atonale 1 Prelude II: La notte
2. B-A-C-H (do maggiore) 2 I giocattoli (fa diesis maggiore)
3. Coltrane (do minore) 3 What happens to Your Home when You leave
4. Song From the North (do diesis maggiore) Your Cat Alone (fa diesis minore)
5. Moonlight (do diesis minore) 4 Here We sing (sol maggiore)
6. Waltz of the Bug (re maggiore) 5 Nostalgia in Sultan Square (sol minore)
7. Triads (re minore) 6 Thank You Ayler (la bemolle maggiore)
8. Rapsodia (mi bemolle maggiore) 7 Follia (la bemolle minore)
9. Enchanted (mi bemolle minore) 8 Sonata (la maggiore)
10. Lullaby (mi maggiore) 9 Just at the End (la minore)
11. Walking in the Darkness (re minore) 10 Blues is B flat (si bemolle maggiore)
12. Anita (fa maggiore) 11 Requiem for Claudio Abbado (si bemolle min.)
13. Afro-Blue Sarabanda (fa minore) 12 D-S-C-H (si minore)
14. Song of Praise (si maggiore)
Tutti brani composti da Passerini/Belloni Emanuele Passerini - sax soprano e tenore Galag Massimiliano Bruno Belloni - pianoforte
Via Ferecide Siro 1/e
73100 LECCE
Tel. +39 0832.091231 - 0832.092478
Fax +39 0832.1831054
email: ufficiostampa@dodicilune.it
web: www.dodicilune.it
Partire dalla sontuosità delle composizioni di Bach, per costruire un universo di
suoni e colori distribuito lungo 26 brani originali, che si bilanciano fra la tecnica
compositiva e l'improvvisazione. Il punto focale è la struttura armonica del
Clavicembalo Ben Temperato, struttura sulla quale sono state costruite improvvisazioni
che si muovono lungo tutto l'arco delle dodici tonalità maggiori e minori. Un'opera
estremamente complessa, che dimostra la perizia certosina di Passerini e Belloni,
determinati a realizzare un qualcosa di memorabile. E ci riescono con questo doppio
album che avvicina la musica alla pittura, immaginando ogni tonalità sonora come
fosse una tonalità di colore, che i sax e il pianoforte spargono intorno a sé in
una maniera affine alla pittura analitica, la quale mirava a raggiungere uno stato
di purezza. Allo stesso modo, questo album propone musica allo stato puro, svincolata
da qualsiasi referenzialità. Bach resta sullo sfondo, anzi quasi scompare nel fluire
delle improvvisazioni di Belloni e Passerini, per riemergere sottoforma di melodia
accostate a colori ora vividi, ora dai toni più scuri. Un album sinestetico, che
sembra concepito sul bizzarro pianoforte di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin, dove
note e colori si muovono appaiati nello spazio circostante, a poca distanza dall'ascoltatore.
È suggestivo quell'intravedere appena Bach, su un complesso sfondo di armonie che
evolvono dalla musica classica, al linguaggio del jazz afroamericano, fino al jazz
europeo contemporaneo. Ne scaturiscono melodie estremamente concrete, che sembrano
avere la solidità della roccia; il pianoforte è essenziale, quasi primitivo nell'inseguire
come un segugio la creazione sonora, mentre i sax sono in costante oscillazione
fra tensione e lirismo, e costruiscono uno sfondo visionario - che sembra tratto
da una tela di Claudio Verna o Claudio Olivieri -, uno sfondo splendidamente vitale
e accattivante.
Con questo album, il Painting jazz Duo ci regala un altro esempio di jazz estremamente
colto e raffinato, volto all'esplorazione di sonorità che celano una storia complessa,
e rilette in maniera concettuale. Un album, quindi, che richiede una discreta cultura
in ambito sia musicale, sia della pittura analitica, per comprendere e apprezzare
appieno l'operazione del Painting Jazz Duo. E l'essere stato concepito come doppio,
quindi particolarmente lungo all'ascolto, non invoglia i meno preparati ad avventurarsi
su questi difficili sentieri.
Niccolò Lucarelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 22/02/2016
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