Quali siano le due passioni di Barbara Raimondi lo si può subito intuire
guardando appena la copertina del disco che vede la cantante ritratta in un salotto
circondata – beatamente - soltanto da un numero considerevole di libri. Con questo
suo nuovo nuovo album, il terzo a suo nome, uscito quest'anno per
Koinè, la bella collana
dedicata alle voci della label
Dodicilune, la cantante
ligure ha voluto avvicinare musica e letteratura in un progetto originale e ambizioso.
L'idea di partenza è già di per sé stimolante: ogni brano vede una formazione differente
in modo da poter scegliere un testo letterario e di poterlo utilizzare in maniera
più funzionale possibile. I testi sono scelti via via dagli stessi artisti chiamati
in causa che hanno potuto così modellare a loro piacimento le musiche originali
appositamente scritte alle parole. Viceversa sono presenti anche delle riletture
di brani già editi, da Frank Zappa a Joni Mitchell, compiendo
qui un percorso inverso, ossia partire dalla musica per cucirci addosso un testo.
E così che alla fine ritroviamo presenti frammenti di romanzi, poesie e racconti
di alcuni dei grandi autori letterari, spesso lontani tra di loro, suonati e interpretati
da un bel numero di ottimi musicisti, italiani e non.
L'apertura vede protagonista il quartetto inglese d'archi Basquiat
Strings a far da tappeto alla voce intensa della Raiomondi di un testo
di Sallinger. L'ascolto si fa subito impegnativo ma di grande qualità e varietà.
Dal più freddo quartetto d'archi si passa con disinvoltura al quintetto d'ance
Saxea della seguente Accompiamenti Giudiziosi in cui l'atmosfera cambia
radicalmente divenendo più gioiosa con un sapore che ci riporta indietro negli anni.
Più sperimentale la rivisitazione della Zappiana Oh No in cui è la sperimentazione
a prevalere ricordando i reading black del free afroamericano, con la voce della
Raimondi supportata dalla sola ritmica costituita da
Furio Di Castri
e Enzo Zirilli. Reading che torna in lingua spagnola anche nell'intimo brano
Canzone Immaginata, costruito su una poesia di Pedro Salinas scelta e interpretata
magnificamente dal trio di
Enrico
Pieranunzi.
La Raimondi ha il grande merito di scongiurare il rischio di risultare
monocorde, grazie alla formula vincente che la vede protagonista in ambiti sempre
diversi, affidandosi al più tradizionale trio in alcuni momenti, al quartetto d'archi
o ai fiati in altri fino a farsi cullare dalle sole corde della chitarra di un bravissimo
Nico Di Battista,
dai tasti di Mario
Rosini, dal contrabbasso di
Riccardo Fioravanti
o dalle percussioni di Zirilli. La cantante si immerge con maestria in tutti
i contesti con ironia, gusto e talento, aiutata anche dai suoi pregevoli compagni
che rendono questi accoppiamenti giudiziosi magici.
Luca Labrini per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 09/11/2009
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