European Jazz Expo 2008
ubiqui - jazz in Sardegna
26a edizione del Festival Internazionale Jazz in Sardegna
Cagliari, 14-16 novembre 2008
di Enzo Fugaldi
foto
Enzo Saba
Gallery di Enzo Saba
Gallery di Roberto Aymerich
Consiste in una splendida "pietra sonora" di Pinuccio Sciola il
premio alla carriera conferito ad
Antonello
Salis nell'edizione 2008 dell'European
Jazz Expo di Cagliari. Il cinquantottenne musicista sardo ha ricevuto così, con
l'umiltà e la timidezza che lo contraddistinguono, un meritato riconoscimento del
suo personalissimo e inconfondibile talento. Il folto pubblico dell'Expo l'ha potuto
ascoltare in tre diversi contesti: in trio con Paolo Angeli e Gavino Murgia,
con il Meta Quartet e con il progetto "Il vino all'opera", condiviso con
Furio Di Castri.
Nel nuovo trio con la mitica chitarra sarda
preparata di Paolo Angeli e il sax soprano e la voce di Gavino Murgia,
nessuna concessione esplicita al folclore isolano, ma invece una bellissima, spericolata,
densa e ininterrotta serie di collettivi flussi di coscienza musicali, tra rabbia
e tenerezza, con qua e là l'emergere di lacerti di classici del jazz e del rock.
Una improvvisazione free riuscitissima, corposa ma sempre leggibile, che alternava
sapientemente calma e tensione, con l'avvicendarsi di
Salis
tra il pianoforte, preparato con oggetti di ogni sorta, una tastiera e la fedele
fisarmonica, e una totale immedesimazione dei due partner.
Il Meta Quartet, formazione storica con Sandro Satta al sax
alto, Riccardo Lay al contrabbasso e Don Moye alla batteria e alle
congas, ha prodotto un lungo e intenso set denso di atmosfere che rimandavano al
Mingus di metà anni '70. Dunque frequenti cambi
di beat, temi lirici, assoli trascinanti. È una delizia riascoltare l'agilità e
la fantasia dello stile batteristico di Moye, a suo agio in ogni contesto
e qui pronto a conferire una marcia in più alla musica, spingendo ai massimi livelli
le improvvisazioni degli altri musicisti.
Il contrabbassista
Furio Di Castri
ha presentato un progetto molto riuscito: "Zapping tra Frank Zappa e Thelonious
Monk", con
Rita Marcotulli al pianoforte, Eric Vloeimans alla tromba,
Mauro Negri
al sax alto,
Bebo Ferra alla chitarra e Joel Allouche alla batteria. Davvero
interessante l'idea di miscelare le musiche di questi due grandi protagonisti della
musica del novecento, che rivelano insospettabili – o, forse, sospettabilissime
– convergenze, contatti, punti in comune. Una proposta che ha già avuto un esito
discografico per l'etichetta Promo Music, nella quale gli apporti dei singoli partecipanti
sono fondamentali, e citerei per tutti la chitarra di
Bebo Ferra,
validissimo sostituto di Nguyen Le.
Si cambiava completamente atmosfera al concerto di
Roberta Gambarini,
la cantante italiana da dieci anni negli States che oggi rappresenta il meglio della
vocalità jazzistica internazionale. Era accompagnata da un trio di solido mainstream,
composto da Alan Palmer al pianoforte, Neil Swainson al contrabbasso
e Jake Hanna alla batteria. La jazz singer ha un'ottima estensione, una tecnica
vocale semplicemente perfetta, un invidiabile senso dello swing, una totale padronanza
del canto jazz e dello scat, un'ottima tenuta di scena e in più, cosa abbastanza
insolita per una cantante italiana, una pronuncia dell'inglese che non ne tradisce
mai l'italianità. Il repertorio, tutto di classici, andava dalle porteriane
Day In Day Out e Get Out
of Town, a No More Blues, versione
americana di Chega De Saudade, a una raccolta Poor
Butterfly iniziata in completa solitudine, a
On the sunny side of the street, swingante omaggio
scat a Dizzy Gillespie, a Estate, nella
quale imita alla perfezione un assolo di tromba di
Chet Baker.
In molti momenti si è affiancato al quartetto, con la tromba e la voce, Roy
Hargrove, per alcuni mirabili duetti.
Il batterista Don Moye si è ascoltato anche in un sestetto, una produzione
del Pomigliano Jazz Festival e di Jazz in Sardegna, guidato dal sassofonista
Marco Zurzolo,
che vedeva
Archie Shepp al sax tenore, Alessandro Tedesco al trombone,
Aldo Vigorito
al contrabbasso e Alain Jean-Marie al pianoforte. I due giganti del jazz
hanno posto con umiltà le loro doti al servizio del progetto, e
Shepp
ha dato mostra di essere in una fase positiva, prendendo ottimi assoli, anche se
il risultato era fortemente condizionato dalle musiche di
Zurzolo,
a tratti connotate da un senso melodico piuttosto distante dalla sensibilità afroamericana.
La bionda pianista tedesca Anke Helfrich, in trio con il contrabbassista
macedone Martin Gjakonosvki e il batterista bosniaco Dejan Terzic,
ha proposto un pianismo basato sulla tradizione, privo di sperimentalismi, delicato
e leggero, tra interessanti composizioni originali e grandi classici di Kurt Weil
come September Song e
My Ship, con un risultato d'insieme di buona efficacia,
grazie anche al competente apporto dei partner.
Un ottimo trio, stavolta afroamericano, è stato quello del pianista di Philadelphia
Orrin Evans, con Chris Beck alla batteria e il giovanissimo sorprendente
contrabbassista Ben Williams. I tre hanno suonato un hard bop grintoso e
moderno, e un repertorio di originals freschi e trascinanti, oltre a
Scenes in the City di Mingus, nel quale il contrabbassista,
di cui sentiremo parlare a lungo, ha dato ottima prova delle sue eccezionali doti.
Una delle vette musicali dell'intero festival è stato il trio del pianista
israeliano attivo in Francia Yaron Herman, che si è avvalso di Matt Brewer
al contrabbasso e Tommy Crane alla batteria. A differenza che nel cd A
Time for Everything, a Cagliari Herman ha privilegiato la dimensione
acustica, realizzando un'ora di musica di assoluto valore, cerebrale e terrena a
un tempo, che procedeva per progressivi accumuli di tensione, con un pianismo intenso,
rigoroso, personalissimo.
..::Foto di Enzo Saba::..
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
24/10/2006 | Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida) |
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Data pubblicazione: 01/01/2009
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