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Giovanni Tommaso Apogeo
Codice 5
Saint Louis Jazz Collection 2010 – Jcd 010. 01
1. Bassifondi
2. Macchie d'inchiosta
3. Codice 5
4. Buone nuove
5. To Jimi H.
6. Sistema limbico
7. La sesta notte
8. Men At Work
9. Casa Jazz
10. Bonus track
Daniele Scannapieco - sax tenore e
soprano
Bebo Ferra
- chitarra
Claudio Filippini
- pianoforte
Giovanni Tommaso - contrabbasso
Anthony Pinciotti - batteria
E' pressoché inutile ripercorrere la carriera di Giovanni Tommaso partendo
dai Perigeo. Sono fatti ben noti, soprattutto musicalmente per l'incidenza che hanno
avuto nell'evoluzione del jazz italiano. In verità occorre dire che ben pochi epigoni
ha avuto in Italia la sua corrente musicale prima degli ultimi cinque - sei anni
e con notevoli resistenze psicologiche, fisiche e dottrinali da parte di molti,
organizzatori in testa, che preferiscono impiattare una pietanza sicura, anche se
riscaldata, piuttosto che proporre un menu raffinato, ma fresco e genuino. Giovanni
Tommaso ha sempre messo in bella mostra la sua onestà intellettuale, percorrendo
la sua strada musicale in barba alle correnti più facili e commerciali. Codice 5
è lo specchio di tale sentire, un lavoro di semina più che di raccolta, diretto
ed immediato e che apre verso frontiere sempre più battute, anche dai più giovani
jazzisti nostrani. Un lavoro che ha per partner la Saint Louis Jazz Collection,
etichetta non "a gettone", che condivide il percorso artistico con attenzione e
sicurezza.
Chiari sono i rimandi al passato di Giovanni Tommaso, anche nel nome,
ma soprattutto nella musica. Il contrabbassista di Lucca non è solo la pulsione
ritmica, è il regista, il collante tra i musicisti di vaglia che lo accompagnano
nei nove brani tutti a sua firma; una scrittura ricca di tensioni con accenti filmici,
come nell'overture Bassifondi. Acida, rocciosa con Scannapieco e Ferra
ad esaltare le dissonanze armoniche che rendono ancor più intrigante la struttura
del brano (Macchie d'inchiostro). Sa gestire anche il flusso classico con
un'innovazione radicata in ogni passaggio, mai scontato e grazie alle trame tessute
dal tocco di
Claudio Filippini, come nella micro suite in cinque parti Codice
5. Affascina il new sound d'accento newyorkese di Buone Nuove con Pinciotti
in bella evidenza a far sussultare gli schemi e sostenere le rotondità sonore del
tenore squillante di Scannapieco. Il tributo a Jimi Hendrix (To Jim H.) non
poteva ammantarsi di rock duro, quello che fa battere incessantemente il piedino.
Casa Jazz chiude il lavoro, e si apre con un lungo assolo di Tommaso, quasi a spiegare
il contenuto di questo lungo brano, simbolo dell'incontro tra America ed Europa,
quasi da "memoria asciutta", pieno di rimandi alle rispettive tradizioni di due
universi che riescono felicemente ad incontrarsi, senza banalità nelle note del
quintetto. Post Scriptum: il brano in questione sembra chiudersi dopo quattro minuti
e poco più, ma basta attendere un po' (circa un minuto e mezzo), perché possa ascoltarsi
la traccia fantasma (Bonus Track) con Giovanni Tommaso in solitudine.
E ne vale la pena.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 27/11/2010
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