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Intervista a Raffaello Pareti
di Marco Losavio e Giuseppe Mavilla

Raffaello Pareti, contrabbassista, compositore e leader di alcuni progetti che si sono imposti nel panorama musicale italiano per originalità e per essere caratterizzati anche da una ricerca nelle sonorità più nostrane, derivanti dalla tradizione musicale italiana. Dopo Il Circo, di recente pubblicazione, il suo album Maremma, pubblicato dall'Egea, che ha riscosso notevoli consensi.



JI: Quando Raffaello Pareti incontra il jazz?
L.P.:
Il mio incontro con il jazz è avvenuto quando avevo 18 anni e ascoltavo i Weather Report ed Herbie Hancock, così come è avvenuto per tantissimi della mia generazione e poi la canzone, quella di matrice afroamericana, ho amato tanto il rhythm and blues, musicisti come Stevie Wonder e ancora tutta l'epopea del rock. E' chiaro che sono stati importanti sia i Weather Report che Herbie Hancock perché gettavano un punto tra queste due culture. Ho scoperto il jazz e da lì piano piano ho incominciato ad ascoltare un po' di tutto ed è iniziato un viaggio a ritroso nel tempo che mi ha portato ad ascoltare il jazz degli esordi. Poi dopo aver assimilato quanto di più possibile di questo linguaggio accade che si sente il bisogno di poter esprimere qualcosa di personale, di se stesso, un'esigenza espressiva che sia un po' la sintesi di tutte queste esperienze, esprimere qualcosa di personale. E' un'esigenza che io ho avvertito, che mi incalzava già dopo poco tempo che avevo iniziato a suonare ed ho incominciato a scrivere pezzi originali per i progetti di cui ho fatto parte e poi andando avanti è arrivato il momento in cui mi sono sentito pronto per poter fare un progetto tutto mio quindi idearlo per intero, meditare sui musicisti da chiamare, sul tipo di suono che volevo ottenere e quindi sull'universo musicale sul quale mi sentivo di lavorare. photo by Roberto CifarelliE così è nato il "Il Circo". Io ho lavorato per tanti anni con Bollani e Salis nell'orchestra del Titanic, Salis è stato un musicista che mi ha colpito ed influenzato per cui mi sono detto quando faccio una cosa mia parto proprio da lui, poi ho chiamato Stefano Cantini che ha questo suono bellissimo ed è capace di suonare come pochi melodicamente, ha un'innata capacità di essere lirico, io scrivo con un-evidente attenzione per la melodia e questo progetto ha funzionato subito. Dopo aver composto i pezzi ho realizzato una registrazione casalinga che ho fatto sentire al patron dell'Egea che ha apprezzato il mio lavoro e abbiamo iniziato le registrazioni, nel frattempo si è unito anche Bebo Ferra per cui Il Circo viene presentato dal vivo qualche volta in trio con Antonello Salis e Bebo Ferra, qualche volta c'è Stefano Cantini perché bisogna fare i conti con gli impegni di ognuno. Stasera ad esempio c'è Mauro Negri che non ha il ruolo di sostituire qualcuno bensì di partecipare a pieno titolo alla realizzazione del concerto. La musica ci consente di trovare sempre delle soluzioni.

JI: Nel Circo tu metti insieme il jazz alla tradizione musicale italiana perché?
L.P.: Perché a me la tradizione musicale italiana ha dato tanto in particolare con le canzoni. L'idea di riuscire a scrivere delle melodie che abbiano per così dire, una valenza popolare a me piace molto perché lo sento come un mio elemento, mi sento a casa e questa cosa devo dire è una cosa che ho scoperto grazie al mio incontro con Stefano Bollani, e di questo gliene rendo sempre merito, certe volte ci sono delle cose che stanno sempre lì in attesa di venir fuori e vengono fuori quando ci sono degli incontri che lo determinano. Stefano Bollani, essendo un profondo conoscitore di tutta la produzione italiana di canzoni, mi riferisco a quella degli anni '30, Carosone, Sanremo, da sempre nella sua musica ha inserito elementi che non fanno parte del linguaggio jazzistico in senso stretto ma che sicuramente appartengono alla nostra tradizione al nostro modo di fare canzoni. Poi ci sono degli elementi che sono ironici, circensi in un certo senso. Ecco, dopo l'esperienza con lui che è durata circa 10 anni l'idea che tutto questo materiale potesse essere ancora fresco al punto da poter dar luogo a situazioni nuove di volta in volta molto stimolanti anche per quanto riguarda l'improvvisazione mi ha dato l'input per iniziare e da lì ho preso spunto per costruire la mia esperienza discografica.

JI: La citazione di Bocca di Rosa di De Andrè te l'ha ispirata il testo o la musica?
L.P.: Devo dirti la verità, io rimango sempre molto colpito dalla musica però l'idea di rivisitare il grande patrimonio della canzone d'autore, quindi riarrangiandolo e piegandolo all'esigenza che un musicista può avere, come quella di improvvisarci sopra, è davvero stimolante. Quindi mettendo in luce anche degli aspetti che in qualche maniera non ci sono, andare come dire ad illuminare delle zone d'ombra del pezzo che l'autore non ha mai considerato o per meglio dire non ne ha avuto una personale esigenza mentre tu magari vuoi portar fuori o realizzi un particolare arrangiamento che fa di quel pezzo una cosa assolutamente nuova. Il bello della musica è proprio questo tu magari utilizzi un frammento di quel pezzo, parti da lì per generare una nuova pianta. E' un po' prendere una cosa e metterla su un altro terreno con un altro tipo di cultura però il legame con il terreno da cui proviene c'è sempre, rimane.

JI: …e De Andrè merita questa rilettura.
L.P.:
De Andrè merita assolutamente ma poi c'è ne sono altri, io ho fatto dei lavori di arrangiamento di pezzi di Tenco che è un autore su cui tanti altri hanno lavorato, con il quale molti altri colleghi si sono confrontati. Poi ultimamente ho fatto una cosa che mi è molto piaciuta e stimolato, che spero di poter continuare a fare ovvero lavorare sui testi ed ho messo in musica una poesia di Bruno Lauzi. E' stata una cosa che mi è piaciuta tantissimo perché lavorare sui testi da degli stimoli fortissimi e poi obbliga naturalmente a dover sottolineare ogni passaggio letterario poetico e quindi trovare il modo di riproporre musicalmente quello che già il testo ci suggerisce.

JI: Maremma è un po' il prosieguo de "Il Circo"?
L.P.: Sì è una continuazione, ci sono è vero degli elementi di novità, c'è Antonello che suona il pianoforte, facciamo dei pezzi che hanno una struttura più aperta, abbiamo provato a sperimentare in tal senso, ci sono dei momenti di improvvisazione collettiva, ci sono colori che non avevamo usato nel Circo, poi c'è l'apporto straordinario di Stefano Bollani in qualità di ospite in tre brani. Ed è comunque la continuazione di quello che avevamo iniziato con Il Circo.

JI: Un album dedicato alla propria terra che chiami "riserva di serenità"...Quali sono stati gli elementi che ti hanno portato a scrivere musica per la tua terra?
L.P.:
Il sentimento di gratitudine, l'attaccamento alla Maremma. Il ricordo che ho dell'infanzia è indissolubilmente legato alla terra e al mare perché è dal rapporto con questi due elementi che si è sviluppato il mio immaginario. Il ricordo del senso di comunione che provavo nelle interminabili giornate passate in acqua alla scoperta dei fondali o arrampicato su qualche albero della pineta dell'Alberese, con il tempo non ha perso il potere magico di proiettarmi in uno stato di grazia in cui la mente è libera di fantasticare. Spesso quando scrivo torno lì.

JI: Ascoltandolo si nota una rilevante attenzione all'esposizione della melodia trattando ogni nota con una cura espressiva notevole. I raddoppi, le dinamiche...in pratica si ha la sensazione di giungere al momento improvvisativo già sufficientemente appagati...Come hai affrontato la scrittura e l'affidamento dell'interpretazione ai musicisti dell'album?
L.P.:
In effetti dedico molto tempo all'arrangiamento dei brani, dopo che la stesura del pezzo è stata ultimata comincia una fase in cui cerco di immaginare i colori che meglio possono mettere a fuoco il carattere di quello che ho scritto e così ogni volta, in un gioco di pesi e contrappesi, luci ed ombre, rimetto in discussione i parametri che serviranno ad enfatizzare una parte della struttura del brano o anche solo un passaggio, una frase. Il fatto che tu dica che si arriva al momento dell'improvvisazione con un certo grado di appagamento è un complimento che incasso volentieri data l'importanza che attribuisco alla parte tematica, ma diamo tutto il riconoscimento che meritano ai musicisti che hanno partecipato alla registrazione perché, con la qualità dei loro interventi, hanno contribuito in modo perfetto all'equilibrio tra la parte scritta e la parte improvvisata.

JI: Si avvertono anche sonorità lontane, legate ad un passato però non stereotipato. Nel senso che non vi è un rifacimento o un'ispirazione particolare ad altre musiche bensì un tentativo (riuscito) di tradurre in musica visioni, suoni vissuti dal di dentro. E' così o hai anche avuto ispirazioni provenienti da altri riferimenti musicali o artistici in genere?
L.P.:
Brani come Ulisse o Missing hanno sicuramente un carattere evocativo, risonanze di cose che riportano indietro nel tempo, riascoltandoli rientro facilmente nella dimensione psicologica che ha fatto da sfondo alla loro scrittura. La realtà che viviamo è complessa e difficile da capire, per non perdere il contatto con la parte più profonda della mia identità quando la sento in pericolo, cerco di mettermi in una prospettiva che mi allontani dal fuori per poter meglio ascoltare il dentro. Questa sorta di profilassi dell'io provoca delle risonanze ancestrali, in questo senso lo sguardo alle cose lontane mi aiuta a recuperare senso quando non lo trovo nel presente. Naturalmente mentre scrivo penso alla musica e a nient'altro, percepisco solo un'eccitazione di fondo, un'agitazione sotto pelle, le considerazioni che faccio ora tentano di spiegare malamente quello che attraverso la musica è stato semplice da dire.

JI: Ti va di parlarci un po' dei brani? Chi è Zoe? Il brano è molto gioioso...
photo by Roberto CifarelliL.P.: Dirò subito che i titoli sono sempre assegnati dopo che il brano è stato scritto e quindi anche in questo caso è la musica ad ispirare il titolo. Zoe potrebbe essere una delle giovani ballerine che insieme a mia figlia improvvisavano passi impossibili in attesa di cominciare la lezione di danza, talento purissimo che non riesce a contenere la sua vitalità, croce e delizia della scuola di ballo...abbiamo già la colonna sonora, liberi di scrivere la sceneggiatura.

JI: Missing, intensità e...malinconia...Una mancanza dovuta a cosa?
L.P.:
Non si può dire tutto...

JI: Drost Nia, una pirotecnica danza di gruppo con un forte momento recitativo centrale ricondotto poi nel tema principale. Sembra dedicato ai paesi balcani...Cosa significa e come nasce?
L.P.:
I tempi dispari non sono per noi familiari come lo sono per i popoli slavi ed è quindi particolarmente stimolante provare a scrivere temi che abbiano per base ritmi di 11/4 e 5/4, come in questo caso. Io purtroppo conosco assai poco la musica balcanica, l'idea di scrivere quel pezzo è venuta mentre stavo improvvisando un riff in 11/4 al pianoforte. Drost Nia non significa niente, nel momento recitativo parliamo un'improbabile russo, inventiamo, come Alberto Sordi con il suo improbabilissimo inglese in Un Americano a Roma. Mentre Antonello improvvisava la sua parte mi è venuta in mente la voce di uno speaker della radio di stato russa così come l'abbiamo sentita in certi cinegiornali d'epoca e ho cominciato ad imitarla, dopo poco anche gli altri si sono uniti ed ecco come è nato il recitativo…

JI: Infanzia...altro momento molto intenso che riporta ad istanti in particolare o ad un'atmosfera in generale?
L.P.:
In tutta onestà non è che volessi scrivere un tema sull'infanzia. Il più delle volte succede che sia lì a giocare con due accordi ed ecco che viene un'idea, io non faccio altro che sviluppare quel che già sento implicito nell'incipit. Diverso è il caso, che ho sperimentato di recente per la prima volta, di scrivere musica avendo un testo come riferimento. Qui si tratta di interrogarsi continuamente sull'adesione della musica al testo, sulla capacità di un accordo, di una frase musicale di adattarsi alla parola, al verso letterario. In questo caso si ha già un percorso indicato, un'atmosfera che fa da sfondo ed è affascinante constatare come attraverso la musica si possa amplificare, distorcere o mettere la sordina alle implicazioni di senso contenute nel testo.

JI: Valà Ralboni! Un'esclamazione indirizzata a chi?
L.P.: E' l'anagramma di Rava Bollani. Come avrai sentito ascoltando il brano, si tratta di un'incursione stilistica esplicita, con tanto di dedica.

JI: Come nei film, solare, sembra effettivamente il finale di un film-commedia...
L.P.:
Certamente mi piace l'idea che il pezzo abbia uno sviluppo narrativo, che si snodi come una storia breve. Scrivere per il cinema o il teatro? Sarebbe bello, c'è stato qualche timido segnale, vediamo in futuro cosa succederà.

JI: Yusif, di Bebo Ferra, richiama la Tunisia, il Maghreb...che legame ha con la Maremma?
L.P.:
Da Cagliari no, ma con un po' di fortuna da Villa Simius si vedono sia la Maremma che la Tunisia. In questo viaggio immaginario che parte dalla Maremma c'è molto Mediterraneo, salpiamo dalle coste del Tirreno per approdare a Tunisi. E la nave va.

JI: I musicisti scelti hanno caratteristiche molto differenti. Sono gli stessi de Il Circo con l'aggiunta di Bollani e Paoli. La scelta è comunque nata dopo la scrittura dei pezzi? Oppure hai scritto anche in funzione della loro presenza?
L.P.:
Succede spesso, mentre scrivo le prime battute di un nuovo brano, di sentire quel pezzo suonato da qualcuno che conosco bene, questo è il caso di La danza di Zoe che sapevo sarebbe stato nelle corde di Antonellos e Stefano, così come Infanzia e Missing sapevo sarebbero stati interpretati magnificamente da Ferra e Cantini. Di Valà Ralboni ho già svelato l'arcano, inutile aggiungere altro. Conosco bene tutti loro, mi è abbastanza facile immaginare quali pezzi si adattano meglio alle caratteristiche di ciascuno, gli esiti poi sono andati ben al di là di quanto potessi immaginare perché quello che hanno in comune i musicisti che suonano nel disco è che sono capaci di intuizioni geniali e non finiscono mai di sorprenderti.

JI: Non c'è batteria e, sinceramente, non se ne avverte minimamente la mancanza. Nei tuoi progetti è una costante...Quanto ti piace non avere il batterista al tuo fianco...? Che visione hai del "ritmo"?
L.P.:
Suonare senza la batteria rafforza sensibilmente il grado di autonomia ritmica ed affina la capacita di entrare in relazione con l'altro, il ritmo diventa così il prodotto di un respiro comune. Quando le condizioni di ascolto sono ottimali è incredibile come si possa inventare liberamente mantenendo un altissimo grado di coesione.

JI: Tu hai suonato con Luca Flores, cosa ti ha colpito particolarmente di lui?
L.P.:
il rigore, era una sorta di monaco buddista che ha dedicato la sua vita alla musica e al jazz e quindi mi piace paragonarlo ad un monaco buddista per il rigore con il quale gestiva il suo rapporto con la musica, con serietà e ricerca ed a questo punto è chiaro che arrivano i risultati. Lui aveva un rapporto intenso di estrema concentrazione e la sua vita era per la musica. Il suo è un esempio da seguire e da considerare per ogni musicista.

JI: Tornando a te e alla tua musica la risposta che hai avuto finora dal pubblico attraverso i concerti e dal riscontro su mercato discografico dei tuoi cd ti soddisfa?
L.P.:
Assolutamente sì anche perché a volte presentiamo questi progetti anche in locali che non sono in assoluto deputati all'ascolto della musica jazz e anche in questi casi raccogliamo consensi e attenzioni pari a quelli che otteniamo nei jazz club o all'interno di rassegne esclusivamente dedicate ad esso. Inoltre il fatto che in queste occasioni venga a incontrarti della gente, dei musicisti che ti ringraziano per un lavoro che tu hai realizzato è una soddisfazione immensa per chi fa musica. Tutto questo mi incoraggia perché vuol dire che la sintesi su cui stiamo lavorando ha una valenza che va al di là del fatto che tu che vieni ad ascoltarci sia uno specialista e quindi possiedi un retroterra di conoscenze di linguaggi che ti aiuta a comprenderci. Quando questo va oltre, allora va bene.

JI: La tua musica dove sta andando? Hai già un'idea dell'evoluzione che avrà?
L.P.:
Di certo so che nei prossimi lavori la voce avrà uno spazio importante. E' un po' di tempo che sto esplorando sonorità realizzate con l'uso dell'arco e della voce, così come sto sperimentando l'uso del mio strumento in senso percussivo. Sono stati illuminanti due concerti dal vivo in cui ho avuto la fortuna di assistere ai prodigi di Ernst Reijseger, questo straordinario musicista mi ha aperto un mondo.

JI: Che musica ascolti in questo periodo?
L.P.:
Di Reijseger ti ho già detto, mi piacciono molto Sclavis e Ben Allison che in comune hanno una grandissima abilità nell'organizzazione della musica, veramente due bravi compositori e poi non mi stanco mai di ascoltare i numi tutelari Gismonti e Guinga.

JI: Quali altri interessi coltivi?
L.P.:
Il cinema, andare in bicicletta, e poi mi piace leggere, di tutto. Un libro che consiglio a tutti i musicisti è Grammatiche Della Creazione di George Steiner, un viaggio nel mistero della creatività, bellissimo.

JI: C'è qualcuno che oramai sostiene che tu possa essere considerato un po' il Charlie Haden nostrano. Ti infastidiscono questi accostamenti o ti fanno piacere?
L.P.:
Mi lusinga, e un po' mi imbarazza. Charlie Haden è un pezzo di storia del jazz, uno dei grandi innovatori del contrabbasso, basterebbero le registrazioni del quartetto di Keith Jarrett con Dewey Redman e Paul Motian degli anni '70 (tra le mie preferite)…, ma Haden non è solo un grande contrabbassista è anche un grande e instancabile organizzatore di musica, un musicista con grande fiuto per i progetti, un attivista, un uomo di grandissima personalità. Insomma, che dire, l'accostamento è per me un grosso complimento.

JI: Tra i tuoi progetti, di recente, c'è un quartetto con Karima Ammar, eccellente cantante che ha aumentato la sua notorietà grazie alla trasmissione Amici. E' un progetto dedicato a Domenico Modugno e alla canzone d'autore. Non è un'idea originalissima...però visti i musicisti lascia ben sperare in un qualcosa di originale, sicuramente di qualità. Quali sono gli elementi distintivi di questo vostro progetto?
L.P.:
Con Karima condividiamo una passione comune per la musica Soul e R&B e all'inizio pensavamo che quello avrebbe potuto essere il riferimento dal quale partire per realizzare un progetto in comune. Ma poi ho pensato che poteva essere ancora più avvincente l'idea di esplorare le sue capacità di cantare in Italiano misurandoci, lei come cantante io come arrangiatore, con il repertorio della nostra canzone d'autore nell'attesa che maturasse un progetto tutto nostro. Allo stato attuale questo progetto è costituito da arrangiamenti, in alcuni casi si tratta di veri e propri stravolgimenti, di brani di Modugno, De Andrè e Tenco e da alcuni brani originali. C' è molta cura nella ricerca degli impasti, tutti gli strumenti sono suonati sondandone le possibilità espressive, coloristiche e percussive, per il momento è tutto molto stimolante, e così per ora continuo a muovermi in libertà aggiungendo cose nuove ad ogni concerto, alla fine dell'estate tirerò le somme.







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Young Jazz 2011: "Young Jazz si conferma una delle realtà più interessanti del panorama dei festival jazz italiani, grazie non solo alle felici scelte della direzione artistica affidata anche quest'anno a Gianluca Petrella, ma anche al profondo radicamento nel territorio, che coinvolge oltre alla città di Foligno altre vicine incantevoli località offrendo visite guidate a musei e monumenti di eccezionale bellezza, e da quest'anno una sezione speciale denominata Jazz Community, dedicata ai bambini, agli anziani e ai disabili." (di Vincenzo Fugaldi)

26/06/2011

European Jazz Expo 2011: Cinquanta concerti in quattro giorni, stand di case discografiche e case editrici del settore ma anche di specialità alimentari tipiche, un bellissimo allestimento destinato ai bambini con percorsi didattici sulla musica e soprattutto circa 200 artisti in gioco per una kermesse che ha saputo spaziare tra Jazz, ma anche world music, e non solo, dando vita ad un'intensa manifestazione che ha illuminato di festa e cultura il Parco di Monte Claro.(D. Floris, D. Crevena)

08/05/2011

Bergamo Jazz - March'In Jazz - XXXIII Edizione: Bollani, Pieranunzi, Corea, Burton, Landgren, Klee, Gil, Albora Trio: "Il meglio del jazz parte sempre da Bergamo che manda agli archivi l'ultima edizione firmata artisticamente da Paolo Fresu con un ottimo riscontro in termine di gradimento e partecipazione. La prossima edizione vedrà la direzione artistica di Enrico Rava" (di Vittorio Pio)

24/04/2011

Harmonitaly (Federico Bertelli - Riccardo Arrighini trio)- Gianni B. Montano

20/03/2011

Nice One (Nick The Nightfly)- Alessandro Carabelli

26/02/2011

Giornale Di Bordo (Salis - Murgia - Angeli - Drake) - Alceste Ayroldi

20/02/2011

Mares (Giulio Stracciati Trio Boy)- Enzo Fugaldi

01/01/2011

L'Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Donato Renzetti con Stefano Bollani esegue brani di Gershwin: "Una performance brillante, un'esibizione molto attesa, come confermato dal "tutto esaurito" registrato non soltanto per i due appuntamenti programmati, ma pure dalla prova aperta del mattino." (Antonio Terzo)

26/12/2010

European Jazz Expo 2010: "...si possono delineare suggestioni comuni "trasversali" tra artisti diversi. Una moderna valenza "ipnotico rituale" ad esempio in Francesco Bearzatti e Marc Ayza; una forte componente "Etnico - tradizionale" ad esempio in Salis - Murgia - Angeli e Paco De Lucia; i legami con il pop e/o il R&B o la fusion in Sanborn e Ritenour ma anche in Pino Daniele. E' apparsa isolata dal contesto la cifra stilistica di Chiara Civello, che come legame con il jazz ha avuto forse quello di avvalersi della collaborazione di validi jazzisti che comunque non hanno suonato jazz, ma musica pop di buona fattura." (Daniela Floris e Daniela Crevena)

11/12/2010

Mares (Giulio Stracciati Trio Boy)- Francesco Martinelli

28/11/2010

Sardinian jazz: Viaggio tra i jazzisti sardi e dintorni (1a parte): "...un viaggio nell'Isola del jazz, o se volete nel jazz dell'Isola, esplorando tra i suoi protagonisti che, sfatando il detto "nemo propheta in patria", hanno contribuito con le loro originali ed eccezionali capacità a creare una vera e propria scuola sarda che si è affermata nel tempo attraverso collaborazioni con i più grandi nomi internazionali del genere e produttive contaminazioni tra diversi generi musicali." (Viviana Maxia - photo di Roberto Aymerich)

27/11/2010

Codice 5 (Giovanni Tommaso Apogeo) - Alceste Ayroldi

04/10/2010

Castellana Music Festival: "Fresche serate di jazz nell'ultima settimana di agosto del sud-est barese. Si è appena concluso il Castellana Music Festival svoltosi nella città delle grotte che, già nella prima edizione ha visto un cartellone di tutto rispetto, ambientato nel caratteristico scenario delle piazze del borgo antico." (Angelo Ruggiero)

18/09/2010

Bollani, Gershwin e Chailly: il trio delle meraviglie! Intervista esclusiva a Stefano Bollani in occasione dell'uscita dell'album per la Decca, "Rhapsody in Blue", inciso insieme al Maestro Riccardo Chailly alla direzione della Gewandhaus Orchestra di Lipsia: "Io e Riccardo ci siamo visti molte volte prima di incontrarci a Lipsia. Giunti in studio abbiamo lavorato per una settimana intera con dei ritmi che non conoscevo. Dopo due o tre giorni sono entrato nel loro mood, lavorando duramente senza distrazioni sette ore al giorno..." (Gianmichele Taormina)

05/09/2010

Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio)

22/08/2010

L'alta qualità del trio Swallow - Talmor - Nussbaum, l'infaticabile Charles Lloyd col suo New Quartet, l'attesissimo duo Chick Corea - Stefano Bollani, l'Aznavour visto dal soprano Cristina Zavalloni e il country rarefatto del Bill Frisell trio al Verona Jazz 2010 (Giovanni Greto)

16/08/2010

Igloo (Remo Anzovino)- Antonio Terzo

25/07/2010

Due week end ad Umbria Jazz: viaggio per parole ed immagini. Daniela Crevena e Daniela Floris, "l'una fotografando l'altra prendendo spasmodicamente appunti durante ore e ore di musica dal vivo", raccontano due week end ad Umbria Jazz: "Sono stati due week end in cui abbiamo viaggiato tra grandi nomi all'Arena Santa Giuliana, incredibili batteristi, pianisti, sassofonisti, trombettisti, straordinarie voci femminili e personaggi leggendari come Sonny Rollins e Ron Carter, che sono il jazz e che hanno talmente emozionato con la loro musica da farci uscire anche qualche lacrima..." (Daniela Floris e Daniela Crevena)

09/07/2010

In diretta da Umbria Jazz 2010. (Marcello Migliosi)

12/06/2010

Young Jazz Festival 10 con al direzione artistica di Gianluca Petrella: "La rassegna fulginate si distingue tra le iniziative italiane per il proposito di coinvolgere esperienze artistiche giovani con un'attenzione a proposte poco o per niente inflazionate, ma senza isolarle dall'esperienza dei maestri. Un punto di forza del jazz è la capacità di innovarsi grazie all'affermarsi di nuovi talenti, che nei casi più felici contribuiscono a perpetuarne la tradizione e ne determinano anche l'evoluzione e l'apertura." (Vincenzo Fugaldi)

06/06/2010

Non Sono io (Musiche di Luigi Tenco) (Tiziana Ghiglioni)- Gianni B. Montano

06/06/2010

Sardinia jazz (Claudio Loi)- Franco Bergoglio

09/05/2010

Intervista a Bebo Ferra: Io sono e resto un musicista di jazz. "Se le basi del linguaggio jazz sono comuni la nostra storia ci obbliga a differenziarci dagli improvvisatori d'oltreoceano. E non è solo un esigenza artistica. Io voglio raccontare, far sentire, qualcosa di me, delle mie origini, della la terra in cui sono nato. Non vuol dire che devo improvvisare su materiali sardi. Vuol dire che vorrei che la mia anima venisse in qualche maniera narrata dalla mia musica" (Marco Buttafuoco)

10/04/2010

Portrait in Blue (Stefano Bollani)- Enzo Fugaldi

13/02/2010

Luar (Bebo Ferra) - Marco Buttafuoco

02/01/2010

Falando De Amor (Stefano Bollani Trio) - Alceste Ayroldi

21/12/2009

Canto De Perdas (Worldream) - Alceste Ayroldi

20/12/2009

European Jazz Expo. International Talent Showcase. "L'imperdibile appuntamento cagliaritano, in un novembre piacevolmente scaldato dal sole, presentava come ormai ogni anno dal 2004 i suoi numeri da sogno, con 9 sale, oltre 200 artisti coinvolti per più di 50 concerti, con il consueto grande e meritato successo di pubblico." (Enzo Fugaldi)

01/11/2009

Stone in The Water (Stefano Bollani) - Alceste Ayroldi

25/10/2009

50 eventi in 15 comuni. E' il 10° anniversario di Ubi Jazz in cui sono tornati sul palco alcuni dei musicisti che hanno fatto la storia della rassegna come Stefano Bollani, Brian Auger, Hamid Drake oltre ad un duo "rumoroso" come il "Traveling through time" di Giovanni Hidalgo & Horacio "El Negro" Hernandez. (Giovanni Greto)

26/09/2009

Rolli's Tones (Maurizio Rolli Big Band) - Giuseppe Mavilla

25/08/2009

Italian Lessons (Mirko Guerrini) - Dario Gentili

17/08/2009

Fireworks for Stefano Bollani & Chick Corea. Gran pubblico per l'evento jazz dell'estate con due giganti del pianoforte contemporaneo incontratisi sul palcoscenico del Ravello Festival. (Olga Chieffi)

04/08/2009

Da Umbria Jazz 2009: Guinga "Dialetto Carioca" con Gabriele Mirabassi & Lula Galvao; Gianluca Petrella Cosmic Band con Paolo Fresu: cronaca di una rivoluzione Jazz; Chick Corea & Stefano Bollani Duet; Richard Galliano Quartet Feat. Gonzalo Rubalcaba, Richard Bona, Clarence Penn (Enrico Bianchi)

20/07/2009

Dall'8 al 30 maggio si è tenuta a Cagliari la 12a edizione della Rassegna "Forma e Poesia nel Jazz". Jazz: come dalla forma può scaturire la poesia. Chiacchierata con Nicola Spiga sulla rassegna jazz di primavera. (di Viviana Maxia)

03/07/2009

Paolo Fresu Devil Quartet, Tom Harrell, Jerry Bergonzi al Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine, diretto da Francesco Cafiso: "...una manifestazione che vuole crescere, quest'anno la rassegna si internazionalizza, grazie alla presenza di musicisti molto apprezzati in Europa e nel mondo." (Antonio Terzo)

18/04/2009

Blue of mine (Felice Clemente )

11/04/2009

Intervista a Stefano Bollani: "...il jazz nasce all'origine come contaminazione, quindi perché scandalizzarsi tanto delle varie collaborazioni e incroci che nascono. Sinceramente non capisco i puristi nel jazz. Cos'è il jazz puro se non una contraddizione in termini?" (di Viviana Maxia)

06/04/2009

Big Guns (Previte / Petrella / Salis)

14/03/2009

New York Days (Enrico Rava)

08/02/2009

Intervista a Peppe Consomagno: "Costruire i miei strumenti per me non è solo una cosa fondamentale, ma profondamente vitale. Sono oggetti sonori e per me è importante conoscerli, passare per le loro fibre, ascoltarli, dialogare con loro ed emozionarsi. Tutto suona è vero, ma un buon strumento è necessario farlo entrare in musica perché egli stesso è musica. La ricerca del suono mi ha sempre caratterizzato. Ritengo che uno strumento deve produrre un gran bel suono acusticamente, ma è necessario riuscire a farlo suonare bene anche davanti ad un microfono, sia in studio che live." (Fabrizio Ciccarelli)

25/01/2009

Intervista a Mirko Guerrini: "Negli anni ho dovuto imparare ad analizzare gli errori e le debolezze che inevitabilmente ti porti anche sul palco. Anche perché, man mano che cresce l'esperienza, capisci che devi convivere con l'insoddisfazione. Certo è che suonare con chi è più bravo di te è solo un vantaggio, a condizione di saperne raccogliere i frutti." (Elide Di Duca)

12/01/2009

Quintorigo Play Mingus (Quintorigo)

05/01/2009

XXIIIa Edizione di "Ai Confini tra Sardegna e Jazz" a Sant'Anna Arresi: "Dedicata alla suggestiva figura ed all'indiscutibile genialità musicale di Don Cherry, la manifestazione sarda, giunta oramai alla sua ventitreesima edizione, ha offerto diversificate sfaccettature del caleidoscopico animo artistico impresso nel tempo dal grande trombettista di Oklahoma City." (Gianmichele Taormina)

05/01/2009

i 376 scatti di Francesco Truono a Umbria Jazz Winter 2008 - 2009.

01/01/2009

European Jazz Expo 2008, 26a edizione del Festival Internazionale Jazz in Sardegna: "La formula sperimentata da alcuni anni è quella della full immersion di tre giorni in una vetrina delle ultime tendenze che vedono il jazz legarsi ed intrecciarsi in un meltin' pot tra tutti i generi musicali, con il risultato della creazione di importanti "fusioni", spesso estemporanee: un laboratorio continuo di contaminazioni, collaborazioni e jam session tra le più diverse componenti del jazz e della world music." (Viviana Maxia)

01/01/2009

European Jazz Expo 2008, 26a edizione del Festival Internazionale Jazz in Sardegna: "Consiste in una splendida "pietra sonora" di Pinuccio Sciola il premio alla carriera conferito ad Antonello Salis nell'edizione 2008 dell'European Jazz Expo di Cagliari. Il cinquantottenne musicista sardo ha ricevuto così, con l'umiltà e la timidezza che lo contraddistinguono, un meritato riconoscimento del suo personalissimo e inconfondibile talento." (Enzo Fugaldi)

26/10/2008

Venezia Jazz Festival e Veneto Jazz Summer: "Abbiamo notato come, in genere, i grandi nomi spesso deludano le aspettative e come certi progetti probabilmente siano forme studiate a tavolino da manager e produttori scaltri e navigati che cercano di spremere il nome consolidato, sicuri che egli sia capace ancora di radunare un folto pubblico." (Giovanni Greto)

12/10/2008

Roccella Jazz Festival 2008, "Terremoti": "In un sud che stenta sempre più a organizzare eventi jazzistici di rilievo, conforta vedere come i "Rumori mediterranei", alla ventottesima edizione, si rinforzino, raggiungendo numeri davvero ragguardevoli: 11 giorni di durata e 34 concerti, dislocati fra 9 comuni della provincia di Reggio Calabria, oltre alla consueta copiosa attività seminariale." (Enzo Fugaldi)

22/09/2008

Godot e altre Storie di Teatro (Ares Tavolazzi)

14/09/2008

Jazz al Metropolitan a Palermo: "Particolarmente vicina alle più disparate tendenze della musica contemporanea è stata quest'anno la rassegna "Musiche al Metropolitan", indetta dall'omonimo cine-teatro palermitano che non a caso ha voluto cambiare il nome rispetto alle edizioni precedenti, intitolate Jazz al Metropolitan." (Antonio Terzo)

19/08/2008

Reggio Top Jazz Festival 2008: "Il sondaggio fra i critici specializzati che il mensile Musica Jazz dedica da ben cinque lustri al meglio del jazz in circolazione, in questo venticinquesimo anno è stato per la prima volta incentrato esclusivamente sul jazz italiano. Da qui la nascita del Reggio Top Jazz Festival, che nella prima edizione ha schierato buona parte dei vincitori del referendum, durante quattro serate primaverili nella città di Reggio Calabria." (E. Fugaldi - G. Taormina)

16/08/2008

Patois (Marco Castelli)

15/08/2008

Il sole di un attimo (Ada Montellanico)

12/08/2008

Suoni Naviganti nel sagrato del quattrocentesco Convento dell'Annunciata: "Il festival ci ha presentato artisti prestigiosi ed un repertorio molto vario, tale da soddisfare il pubblico più vasto..." (Rossella Del Grande)

30/07/2008

Bollani "Carioca" e Caetano Veloso: maravilhosa poesia. "Corpo e cuore nel concerto che ha incantato il pubblico dell'Arena Santa Giuliana di Perugia. Stefano Bollani e i componenti del progetto "Carioca" hanno letteralmente elettrizzato i numerosi spettatori mentre Caetano Veloso ha affascinato mettendo insieme poesia e musica." (Enrico Bianchi)

21/07/2008

Speciale da Umbria Jazz 2008: «Continuità, stabilizzazione della struttura, mantenimento dei rapporti internazionali», sono questi gli imperativi su cui Regione dell'Umbria, Comune di Perugia e Umbria Jazz si impegneranno, sin dalla prossima edizione, per assicurare al Festival il giusto e sicuro futuro. (a cura di Marcello Migliosi)

24/02/2008

Tenco's Jazz, l'anima Jazz della musica di Luigi Tenco: "Il Jazz in fondo ci faceva sentire un po' più nobili. Era uno dei pochi universi in cui ci si potesse riconoscere. Ci serviva per oltrepassare una musica leggera deteriore, impraticabile. Dovevamo per forza individuare un filone nuovo, che in pratica emerse da un miscuglio di jazz e altro..." (Roberto Arcuri)

11/02/2008

European Jazz Expo. International Talent Showcase, 25° Jazz in Sardegna: "Sono impressionanti i numeri dell'expo cagliaritana: 7 sale affollate in 4 giorni da oltre 400 artisti e oltre 20.000 spettatori, in una Città della musica allestita appositamente all'interno della Fiera internazionale della Sardegna. Quest'anno si festeggiavano i 25 anni dell'esistenza di questo celebre evento e...Orientarsi all'interno della pantagruelica offerta musicale cagliaritana è arduo." (Enzo Fugaldi)

04/02/2008

A Sassari l'insostenibile Leggerezza del Jazz. Gianluca Petrella e Antonello Salis incantano la settima edizione To Be in Jazz, dedicata quest'anno al trombone. Teatro Civico gremito e standing ovation la strenna natalizia sassarese. (Luigi Coppola)

29/01/2008

Enrico Rava - Stefano Bollani allo Sheraton Hotel di Bari: "...due artisti che insieme ne creano un terzo, forse proprio quel "terzo uomo" da cui l'album prende nome e connotazione: quel velo musicale che prende sembianze umane e che insieme a Rava e Bollani incanta e stupisce con la forza di una creazione musicale nuova e sincera." (Angelo Ruggiero)

25/01/2008

Divino Jazz 2007, Musica, danza, vino ed altro per palati raffinati: "...il Jazz ha ricoperto il ruolo primario con una trasversalità di contenuti ed atmosfere, che hanno sempre mantenuto alta l'attenzione ed il gradimento dell'uditorio. Il programma, infatti, ha presentato un alternarsi di accezioni espressive che sono apparsi più nelle loro significative peculiarità, che negli evidenti contrasti stilistici." (Francesco Peluso)

11/01/2008

Stefano Bollani a Stia: "...con Bollani si ha infatti l'impressione di un'inesauribile capacità di sperimentare le infinite possibilità foniche del pianoforte...rispetto al quale la missione dell'esecutore sia quella di attingere ogni nota possibile e immaginabile..." (Alessandro Tempi)

08/01/2008

Giovanni Tommaso Apogeo Quintet al Jazz Club di Perugia: "Non ce ne vorrà Giovanni Tommaso se il "Giovanni Tommaso Apogeo Quintet", dal concerto della stagione del "Jazz d'inverno" di Perugia, lo chiameremo: "Apogeo"...semplicemente! Una magica alchimia musicale che ha saputo offrire una performance di rara forza ritmica e di ricercata raffinatezza espressiva." (Marcello Migliosi)

03/01/2008

Umbria Jazz Winter #15, l'anno del Jazz Made in Italy: "Oltre 60 concerti a pagamento e circa 50 ad ingresso libero, 12 mila le presenze paganti, 165 mila euro gli incassi ai botteghini, 65 mila le presenze complessive, 180 artisti, 80 persone di staff, 25 tecnici, 50 unità di servizio e 210 le persone direttamente impegnate nella organizzazione del festival..." (Marcello Migliosi)

10/11/2007

Jazz Club Perugia: Oltre 1200 spettatori nel primo fine settimana al "Jazz d'inverno"...(Marcello Migliosi)

27/10/2007

Maremma (Raffaello Pareti)

30/09/2007

Festival "Note di Notte 2007" con Paolo Fresu e Uri Caine in un duo che ha saputo craere "pagine di musica indimenticabili" e Raffello Pareti, Mauro Negri e Bebo Ferra "per un evento musicale che ha ancora una volta confermato la bontà e l'universalità del jazz italiano" (Giuseppe Mavilla)

15/09/2007

Sergio Cammariere ad Alberobello: "...sembra suonare come uno spettacolo pirotecnico per un evento che per una notte ha colorato i trulli di Alberobello di emozioni, poesia ed architettura della musica." (Angelo Ruggiero)

15/09/2007

Stefano Bollani e Mirko Guerrini a Cagliari: "Superfluo dire che il duo è affiatatissimo, sia nell'esecuzione dei brani che negli sketch, nel teatro si alternano fragorose risa ad attenti silenzi del pubblico intento a seguire le mille note degli 88 tasti mischiarsi col suono sempre caldo del sax. " (Enzo Saba)

01/07/2007

Stefano Bollani con l’Orchestra Sinfonica della Magna Grecia in "7 motivi per amare Mozart" al Teatro Socrate di Castellana Grotte: "...genio artistico di chi sa conciliare Mozart e jazz, vecchio e nuovo, Europa e America, spartiti ed istinti." (Angelo Ruggiero)

12/04/2007

"Corpi Liberi in Concerto, teatro e danza su ritmi jazz". In un'anteprima tenutasi per la stampa, un progetto in cui la musica di Bollani, Jarrett, Marcotulli, Mehldau e Petrucciani anima una "inusuale piece di teatro e danza". (Alceste Ayroldi)

11/03/2007

Crocevia (Max De Aloe)

26/02/2007

European Jazz Expò, International Talent Showcase a Cagliari: "Antonello Salis con la sua musica, la magia delle note che scorrono dalle sue mani al pianoforte, ha di nuovo incantato gli spettatori...La salita, come al solito, silenziosa sul palco e subito a sfiorare, schiacciare, percuotere, i tasti bianchi e neri..." (Enzo Saba)

09/02/2007

Umbria Jazz Winter: "La quattordicesima edizione di Umbria Jazz Winter è stata contrassegnata dall'incontro tra il jazz e la canzone d'autore: un binomio che molti anni fa negli Stati Uniti ha prodotti quei famosissimi standards su cui i jazzisti di tutto il mondo continuano ancora oggi ad improvvisare. Questo "fenomeno" ha raggiunto ormai da anni anche nel nostro paese, ed ha contribuito a rafforzare un'identità troppo spesso condizionata dagli stereotipi d'oltre oceano." (Marco De Masi)

04/01/2007

Un esclusivo reportage attraverso i festival piemontesi: "E' possibile percorrere centinaia di chilometri e ascoltare note di jazz senza uscire da una sola regione del nostro paese: Il Piemonte. Attraverso piccole città, paesi che sono ricordati solo per essere parte di una periferia, paesi che fanno parte di province troppo vaste per essere nominati singolarmente, si può vivere un viaggio a tappe, piacevolmente forzate, per rispondere ad un urgenza: il jazz." (Alessandro Armando)

04/01/2007

Jazz! Brugge jazz festival 2006: "A mezzogiorno in punto alla sala 9 del Groeningemuseum, immersi nella bellezza immortale di opere firmate da René Magritte, Hiëronymus Bosch e Jan van Eyck, tutto è pronto per la terza edizione della biennale del jazz che nella splendida cittadina belga ospita dal 2002 le migliori espressioni della musica europea di origine colta contemporanea." (Gainmichele Taormina)

05/11/2006

A Torino, per Settembre Musica 2006, hanno suonato Richard Galliano, Ralph Towner e, soprattutto, Stefano Bollani che si è esibito per 5 ore di fila insieme a suoi fedelissimi partner oltre ad aver presentato il suo libro "La Sindrome di Brontolo" e il nuovo disco "Piano SOlo" per la ECM... (Alessandro Armando)

05/11/2006

Piano Solo (Stefano Bollani)

24/10/2006

Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida)

10/10/2006

Aria (Bebo Ferra – Paolino Dalla Porta)

08/10/2006

Stefano Bollani a Berchidda in un concerto per Quintetto e Caterina: "Bollani pone la qualità narrativa dei suoi brani al servizio del racconto, ma non sfugge mai alla tentazione di improvvisare qualcosa di astruso ... " (Roberto Botta)

11/08/2006

I visionari (Stefano Bollani (Quintet))

01/08/2006

Live (Biba Band)

25/06/2006

Musica Nuda 2 (Petra Magoni e Ferruccio Spinetti)

23/04/2006

Intervista a Stefano "Cocco" Cantini: "...dal un punto di vista artistico mi sento sfuggire il tempo e mi rendo conto che la mia vita non mi basterà. Più che essere artisti bisogna essere un po' folli per vivere serenamente, ma soprattutto ciechi..." (Alceste Ayroldi)

17/04/2006

Nuova gallery con le foto di Barbara Rigon

09/04/2006

Ottetto di Gianluigi Trovesi + Stefano Bollani al Piacenza Jazz fest: "Il semplice simbolo matematico ha trasformato un dimenticabile lunedì sera in un qualcosa che si deve tentare di raccontare..." (Alessandro Armando)

26/02/2006

Nuova Gallery con le foro di Giuseppe Arcamone

07/02/2006

Una "Italian Jazz Musicians Gallery" a cura di Jos L. Knaepen

04/02/2006

Fandango Jazz Festival (N. Vasconcelos - A. Salis - P. Consolmagno)

27/01/2006

L'amico del vento (Stefano Cantini)

01/11/2005

La performance del pesarese Odd Times Quintet ha introdotto il concerto di piano solo di Stefano Bollani che, tra scatti ironici e virtuosismo tecnico, ha saputo intrattenere il pubblico rivisitando il grande patrimonio jazz e presentando brani di propria creazione. (Michela Sbaffo)

01/10/2005

Stefano Bollani a Stresa: "...come sua consuetudine, gioca e diverte il suo pubblico al quale si rivolge con battute simpatiche che creano clima e partecipazione. Il pubblico apprezza e ricambia con calorosi applausi..." (Bruno Gianquintieri)

18/09/2005

"Dall'alto dell'Anfiteatro Romano i due pianoforti, uno di fronte all'altro, sembravano scrutarsi prima di un duello. E sono stati sottili ma violenti, i colpi che Stefano Bollani e Martial Solal si sono scambiati nel concerto-duo che ha chiuso il Vivere Jazz Festival..." (Agnese Fedeli)

28/08/2005

"Ciò che la guerra ha distrutto la musica cerca di ricostruire, passando per il linguaggio, universale della musica...della musica nera! Umbria Jazz, balcanic windows against racism ha preso ufficialmente il via a Belgrado" (Marcello Migliosi)

06/07/2005

I Nuvoli - Jazz Manouche (Jacopo Martini)

04/06/2005

Encanto (Attilio Zanchi - Naco - Bebbo Ferra)

15/04/2005

Umbria Jazz Winter: "...è il pianoforte a dominare la manifestazione, come può testimoniare anche l'evento jazzistico più significativo del Festival: i Duets di solo piano del 2 gennaio al teatro Mancinelli, con protagonisti Brad Mehldau e Danilo Rea prima e Martial Solal e Stefano Bollani poi..." (Dario Gentili)

07/03/2005

Intervista ad Antonello Salis: "...mi considero un musicista, perché in realtà sono un "infedele", avendo praticato varie musiche, varie espressioni del fare musica, quindi non avrei potuto essere un jazzista in senso ortodosso, ho sempre pensato che se ti infili in una strada precisa, ti perdi tutta un'altra serie di cose..." (Antonio Terzo)

09/02/2005

Mari Pintau e Megatones per Pinocchio Jazz: "...Mari Pintau funziona bene, e i quattro sul palco del Pinocchio lo hanno dimostrato...Meno trasparenze, musica concreta, urbana, a volte astratta ma comunque caratterizzata da un forte legame con la melodia per i Megatones..." (Paolo Carradori)

19/01/2005

Intervista a Stefano Bollani: "...è il mondo che è surreale. E qualcuno cerca sempre di farcelo diventare sempre molto reale, molto palpabile. Soprattutto oggi che ci sembra tutto facilmente raggiungibile con la comunicazione..." (Alceste Ayroldi)

31/08/2004

Antonello Salis e Michele Rabbia a Villa Guariglia: "...Musica della variazione, dove l'imprevedibile diventa la norma e i molteplici cambi di direzione mettono in campo una serie di "figure musicali" che sottintendono una logica quasi teatrale nella realizzazione delle frasi, negli sviluppi improvvisativi..." (Olga Chieffi)

01/08/2004

MA.RI. (Paolo Angeli - Antonello Salis)

04/04/2004

Enrico Rava Quintet a Busto Arsizio: "...uno dei musicisti italiani più rappresentativi ed apprezzati a livello internazionale...accompagnato da un affiatato e fantasioso quartetto composto da musicisti dotati di originalità e classe..." (Franco Donaggio)

02/04/2004

Mari Pintau (Bebo Ferra)

09/02/2004

Intervista a Stefano Bollani: "...Il primo amore per me è stato Oscar Peterson ... poi mi sono appassionato ad Art Tatum ... e finalmente intorno ai 15 anni mi sono innamorato di Bill Evans..." (Ada Rovatti)

11/01/2004

Stefano Bollania La Palma: "...con l'entusiasmo autentico di un bambino che ti porta per mano a vedere i giocattoli che più ama, Bollani ci accompagna tra le sue grandi passioni in musica, attraversando generi diversi..." (Francesco Lombardo)

31/12/2002

Niccolina al mare (Stefano Cocco Cantini)

29/09/2002

Michel Petrucciani ricordato da Stefano "Cocco" Cantini: "...Il suo era sempre un dare, dare tutto in ogni pezzo. Se il pubblico era un po' freddo o applaudiva un po' meno lui si chiedeva perchè.".





Video:
MULTICULTURITA SJF: 14 LUGLIO - STEFANO BOLLANI E I VISIONARI
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Fabrizio Bosso with Antonello Salis al Moro
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Data pubblicazione: 01/08/2007

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