Stefano Bollani con l’Orchestra Sinfonica
della Magna Grecia
"7 motivi per amare Mozart"
6 maggio 2007 - Teatro Socrate, Castellana Grotte
di Angelo Ruggiero
Un teatro quanto mai stupito e sorpreso da questo evento musicale accoglie
l'eclettico pianista
Stefano
Bollani accompagnato questa sera dalla prestigiosa Orchestra Sinfonica
della Magna Grecia. L'orchestra composta da archi è diretta da Mirko Guerrini,
attivo sassofonista e compositore, nonché stretto partner musicale di
Bollani.
Afflusso di pubblico non troppo elevato, ma quanto basta per riempire
un teatro degno di un appuntamento di questo tipo. Già dal momento in cui l'orchestra
si posiziona e accorda i vari archi si capisce che da quegli strumenti non potrà
che uscire musica toccante ed elegante, consistente e saporosa come quella di un'orchestra
accanto ad un pianoforte. Entrano in scena i due maestri. Tutto pronto. Già dalle
primissime note del pianoforte si avverte la sobrietà e il potere comunicativo di
Bollani,
che comincia fin dai primi minuti ad interagire con i violoncelli proponendo la
musica del genio di Mozart. La partenza è molto tenue, e l'armonia degli
archi si avverte subito. Il tocco classico è presente tra gli spartiti, ma sembra
prendere un'altra forma una volta arrivato alle mani di
Bollani,
il quale tra un passaggio e l'altro comincia a metterci farina del suo sacco.
Le sue note si insinuano con discrezione e rispetto, mantenendo un tono pacato ma
allo stesso tempo personale. Prende molto spazio il suo pianoforte, l'orchestra
lo lascia fare, conscia di dover poi andarlo a recuperare lì dove gli scanzonati
assoli avranno bisogno della leggera rotondità dei violini.
Dopo i primi due pezzi, di disarmante familiarità con atmosfere argentine
miste al rigore compositivo europeo, con grande sorpresa cominciano a prendere vita
tra l'orchestra strani ritmi afro. D'un tratto le mani dei violoncellisti, invece
che accarezzare lo strumento, danno forma ad un momento di un percussionismo che
non ti aspetti in teatro. Il ritmo parte come un treno, a cui
Bollani
si incolla come un passeggero che non vuole perderlo. Comincia a fantasticare con
le dita, e l'orchestra torna orchestra cedendogli la scena. Qui comincia lo show
comico, con intrusioni di stralci di "Per Elisa" all'interno della sua improvvisazione,
e il maestro Guerrini comincia a fare cabaret con
Bollani,
scherzando, divertendo e approfittandone per introdurre il reale tema della serata,
cioè una reinterpretazione jazz di alcune sonate di Mozart. L'idea di base
sembrerebbe bizzarra e improponibile, ma durante il concerto ci si accorge che in
realtà il confine tra l'improvvisazione jazzistica e il classicismo mitteleuropeo
non è poi così invalicabile, né da un fronte né dall'altro. I dolcissimi violini
e le delicate pennellate di
Bollani
a turno introducono i brani e si mescolano con assoluta pulizia del suono. Le improvvisazioni
modellano la musica impostata tramite spartito e la rendono più fluida, tenera e
morbida. Il grande lavoro dell'orchestra diretta da Guerrini sta proprio
nell'assecondare la creatività del piano pur mantenendo l'impronta mozartiana, con
un primo violino a volte sorprendente ed imprevedibile.
Atmosfere cupe, deja-vu di fumosi cafè argentini, impetuosi cambi di ritmo
e velocità danno a questo concerto una veste travolgente e spietatamente unica nel
suo genere. Termina la prima parte,quella dei 7 motivi di Mozart. E comincia la
parte in cui
Bollani esegue alcuni brani solo col piano e altri composti da
Guerrini e accompagnati dall'orchesta. Si comincia con "Buzzillare",
contenuto nel suo album "Piano Solo".
Il pezzo si caratterizza per un forte accento da ragtime con un vorticoso susseguirsi
di rapidissime ripetizioni e strambe fantasie con cui
Bollani
martella i tasti bianconeri. C'è spazio anche per un brano in cui tra sketch comici
con Guerrini e impulsi jazz, si scherza con mazurka, tango e altro ancora.
Bollani
tiene la scena come un cantante da piano bar ma con esperienza e talento da vendere
a peso d'oro.
Malinconici ma penetranti sono i brani "Prima
della pioggia" e "Bolle di sapone",
scritti da Guerrini alcuni anni fa, e che ora eseguiti con l'orchestra della
Magna Grecia si vestono di tristi ed inquieti scorci autunnali, con sonorità che
descrivono ora i grigi ma piacevoli cieli nuvolosi, ora pensieri che si rincorrono
e scoppiano come bolle. Ancora molto Sudamerica nei brani "Felipe"
del compositore brasiliano Moacir Santos e "Lo spazzino
del circo" di Guerrini, in cui si assapora ancora quell'aria calma
ed effettivamente rilassante che gli archi e i delicatissimi tasti del pianoforte
riescono a trasmettere a tutto il pubblico, con la dolcezza e la spensieratezza
che portano alla mente caldi e quieti tramonti estivi al termine di lunghe e afose
giornate. Deliziosa atmosfera e un pubblico non più titubante, ora più che mai convinto
di aver fatto la scelta giusta venendo in teatro. Pubblico al quale
Bollani
concede come ultimo brano del concerto "Maple Leaf Rag"
di Scott Joplin, dove
Bollani
suona in modo scoppiettante e non può evitare di farsi prendere dalla foga musicale
che caratterizza il brano: l'abilità tecnica aumenta insieme alla velocità di esecuzione,
a conferma del genio artistico di chi sa conciliare Mozart e jazz, vecchio e nuovo,
Europa e America, spartiti ed istinti.
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
24/10/2006 | Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida) |
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Data pubblicazione: 01/07/2007
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