Corpi Liberi in Concerto
(Teatro e Danza su Ritmi Jazz)
da un' idea di Fulvio Fontana
in scena: Marisa Di Mitri, Fulvio Fontana, Dunja Calianno
Voce fuoricampo: Marco Greco
Testi di: Fulvio Fontana e Michele Loiacono
Regia di: Marisa Di Mitri, Fulvio Fontana, Michele Loiacono
Coregrafie di: Marisa Di Mitri e Fulvio Fontana
Musiche di: Bollani, Jarrett, Marcotulli, Mehldau, Petrucciani
Mediapartner: Controradio Bari
Anteprima per la stampa: mercoledì 11 Aprile
2007
Auditorium Marco De Mitrio – Federico II Eventi
di Alceste Ayroldi
"Create gente, Create e discreate". E' l'invito della voce di uno speaker
che fuoriesce dalla radio posta in un cantuccio sul palco. Quella radio che è la
protagonista. La vera animatrice (in tutti i sensi) di questa inusuale piece di
teatro e danza. E musica. Quella di cinque grandi pianisti del nostro tempo:
Stefano
Bollani,
Keith
Jarrett,
Rita Marcotulli,
Brad Mehldau
e
Michel Petrucciani. L'invito della voce fuori campo è sicuramente calzante.
Una creazione sbilenca, fantasiosa, onirica per certi versi, racchiusa nelle movenze,
a tratti sincopate o gigioneggianti, e nella metrica corporea che segue pedissequamente
le melodie che si diffondono nell'aere. Ed a tale libertà d'espressione del corpo
fa eco una surreale libertà d'espressione che si sostanzia nelle frasi che riempiono
gli spazi. Un monologo affidato alla voce di Marco Greco, speaker di una
ipotetica emittente radiofonica, che si insinua prepotente tra i brani trasmessi.
Frasi che ricordano aspetti letterari vicini al dadaismo, per la ricerca della libertà
creativa e per la stravaganza. Frasi che lacerano il passato creando una sinergia
espressiva ragguardevole con le altre arti in gioco.
Due soggetti inanimati, due pupazzi soliti - par ovvio - essere guidati
nelle loro buffe movenze, acquistano una propria vitalità che da essere solo esteriore,
progressivamente acquista respiro interiore. Le note radiodiffuse di
Rita Marcotulli
sono una sorta di iniziazione per Fulvio Fontana, avvolto da una fanciullesca
curiosità per tutto ciò che lo circonda. L'incedere del piano e gli elementi percussivi
sono seguiti come una sorta di sequencer vivente. Ogni singola nota trova il suo
simbiotico Egò nella mimica cadenzata dell'attore-danzatore. E così, da solo, il
pupazzo dall'iniziale incedere disarmonico, trova la sua giusta intonazione seguendo
gli equilibri musicali.
Questo minimalismo espressivo subisce un'evoluzione ancestrale grazie
al risveglio dell'altro pupazzo: la femmina che sollecita gli appetiti sessuali
del primo e che, ancora rozza e senza coscienza, si ribella alle attenzioni del
primo. E così, le grossolane movenze di Marisa Di Mitri, stimolate dal lucente
solo di contrabbasso di Gary Peacock, acquistano maliziosa
leggiadria sulle note di Body And Soul eseguite
da Keith
Jarrett e, di seguito, ancor più ardite e provocatorie con l'esecuzione
di When I Fall In Love, sempre di
Jarrett,
e di Cantabile di
Michel
Petrucciani.
La musica occupa con insistenza i sensi.
Brad Mehldau
e
Stefano Bollani completano la title track del lavoro. I due artisti
in scena riescono a esprimere energie profonde interpretando, anzi respirando la
musica. Le volute movenze granulose di Fontana si contrappongono a quelle coreiche
di Marisa Di Mitri che ben riempie lo spazio scenico.
Così come per l'apertura, spetta all'eloquente silenzio dell'attrice
Dunja Calianno spegnere la radio e, quindi, riportare i due pupazzi nel loro
regno inanimato.
Un lavoro coraggioso, apparentemente impertinente. Anzi, giustamente impertinente
e capace di trovare un respiro compiutamente ironico.
"Una ricerca musicale non facile", dice il trafelato Fulvio Fontana.
"La scelta musicale è ricaduta su cinque pianisti, perché adoro il piano. Ma
non è stato semplice trovare i brani idonei. Dopo una prima nutrita lista, ho individuato
quelli che meglio potessero esprimere ciò che intendevo rappresentare".
"Teatro-danza, arte del mimo. Non sapevo come definire realmente l'idea di
Fontana", dice Michele Loiacono, autore dei testi e co-regista insieme
a Marisa Di Mitri ed allo stesso Fontana. "Sicuramente movimenti
su ritmica jazz" gli fa eco Marisa Di Mitri, leader della Compagnia
HZ Trinacria. "Una partnership voluta da Michele che mi ha totalmente
coinvolto proprio per la naturale libertà espressiva".
24/10/2006 | Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida) |
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Data pubblicazione: 12/04/2007
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