Jim Hall, il grande Maestro e Signore della
Chitarra Jazz è scomparso all'età di 83 anni
11 dicembre 2013
di Marco Losavio
Bologna Jazz Festival - Teatro Duse - 20 novembre 2012 (by
Dario
Guerini)
foto in copertina di
Francesco Truono
"Listening is still the key" - Jim Hall
Jim Hall, tra i più grandi chitarristi e musicisti jazz
della storia, è morto durante il sonno a New York, nel suo appartamento al Greenwich
Village, martedì 10 dicembre 2013. Aveva 83 anni, ed il suo ultimo concerto è stato
lo scorso 22 novembre alla Allen Room del Jazz at Lincoln Center, insieme a John Abercrombie
e a Peter Bernstein. In gennaio 2014, era in programma un tour in Giappone insieme a
Ron Carter.
Jim Hall è riuscito a suonare fino all'ultimo facendo leva sempre
più su quella che è stata la sua peculiarità migliore: la sapienza della scelta
delle note. Il suo suono era diventato un sussurro, le sue mani sfioravano la fedele
tastiera della sua Sadowsky (derivata dalla storica Fender D'Aquisto) ma l'incisività,
l'eleganza, la poetica di ognuna delle sue note non è mai cambiata. Non aveva mai
fretta Jim Hall, sapeva aspettare, sapeva ascoltare e sapeva entrare in un momento
in cui i più non lo avrebbero fatto. Ai suoi concerti regnava il silenzio assoluto
per catturare ogni suo più piccolo intervento attraverso un suono quasi totalmente
acustico. Le note sfiorate come desinenze, accenti continuamente mutuati in un fraseggio che seguiva il pensiero
ed il respiro. Si aspettavano i soli del contrabbasso per ascoltare il suo comping, senza
alcun dubbio il migliore immaginabile. E nel silenzio Jim Hall è andato via, spegnendo
definitivamente il suo amplificatore e lasciando un'eredità culturale di una ricchezza
inestimabile contrapposta da un vuoto immediatamente palesatosi e difficilmente colmabile. Non c'è e non ci sarà chitarrista jazz e finanche musicista che non
si riferirà a lui, alla sua maestria seguendo quella stessa frase perchè sì, è vero:
"Listening (to you) is still the key...".
Addio Jim, R.I.P.
Umbria Jazz Winter 2009,
foto di
Francesco Truono
Jim Hall nasce a Buffalo il 4 dicembre 1930 e si avvicina alla
musica influenzato dalla madre pianista, dal nonno violinista e dallo zio chitarrista.
All'età di dieci anni riceve in regalo dalla madre la sua prima chitarra ed è così
che inizia il suo percorso. All'età di 13 anni ascolta Benny Goodman e rimane folgorato
dal solo di Charlie Christian in "Grand Slam". Quel solo lo ripeterà molto spesso
durante i suoi concerti, era solito richiamarlo parzialmente dichiarando "...è da
lì che ho iniziato e tutt'ora penso di essere ancora lì...". Dopo un'adolescenza
passata a studiare anche basso e piano e a suonare già anche a livelli semi-professionali,
a 25 anni, nel 1955, Jim Hall si trasferisce a Los Angeles dove il cool jazz dominava
le scene e si unisce al quintetto Chico Hamilton cominciando a guadagnare notorietà.
Ma la sua identità emerge grazie al sodalizio con il sassofonista Jimmy Giuffrè
con il quale definisce un sound essenziale in un trio drumless e costruisce per
la chitarra un nuovo ruolo attivo. In quegli anni, Hall, suona anche con grandi
musicisti come Ben Webster, Bill Evans, Paul Desmond, Ella Fitzgerald, Lee Konitz,
Sonny Rollins, Art Farmer, Ornette Coleman, Red Mitchell.
Trasferitosi a New York, negli anni '60 Jim Hall crea un suo trio con Tommy Flanagan
al piano e Ron Carter al contrabbasso. E' in quegli anni (1963) che incide con Bill
Evans "Undercurrent", un album che rimarrà esempio assoluto del duo piano-chitarra.
La perfetta sintonia con la quale i due suonano e improvvisano è poi replicata anche
nel successivo "Intermodulation" (1966). Altro sodalizio storicamente importante
è quello con Sonny Rollins, a cui Jim Hall ha spesso dichiarato di fare riferimento,
e con il quale ha inciso due album, "The Bridge" (poi anche DVD), simbolo del ritorno
di Rollins e "The Standard Sonny Rollins".
Negli anni '70 Jim Hall è a capo di sue formazioni suonando prevalentemente dal
vivo e spesso in duo e trio. Incide vari album tra cui si segnala "Jim Hall Live!"
con Don Thompson al contrabbasso e Terry Clarke alla batteria. Inoltre partecipa
anche a due brani dell'album "Broken Shadows" di Ornette Coleman. Successivamente
Jim Hall continua la sua carriera di leader affiancandosi musicisti come Gil Goldstein,
Steve LaSpina, Bill Stewart, Scott Colley, Larry Goldings, Lewis Nash, Joey Baron,
Tom Harrell e parallelamente partecipa ad incisioni che, come nel caso del duo con
Bill Evans, producono veri e propri capolavori come "Power of Three" (1986) insieme
a Michel Petrucciani e Wayne Shorter o come "Blues in the Closet" (1973) con il
chitarrista Attila Zoller.
Considerato vero e proprio maestro e anche mentore per alcuni, Jim Hall ha spesso
duettato con altri chitarristi più giovani di lui come Pat Metheny, Bill Frisell,
John Scofield, John Abercrombie, Peter Bernstein.
Nel 2004, Jim Hall è stato il primo chitarrista a ricevere il NEA, National Endowment
for the Arts Jazz Master, il più alto rticonoscimento che gli Stati Uniti conferiscono
agli artisti jazz.
Jim Hall è stato anche un grande compositore e arrangiatore. I suoi brani per archi,
fiati e voci sono presenti sui suoi album "Texture" (1996) e "By Arrangement" (1998).
Nel 1997 ha vinto il New York Jazz Critics Circle Award for Best Jazz Composer/Arranger.
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Intervista a Jim Hall
http://www.jazzitalia.net/articoli/int_jimhall.asp
Jim Hall
Quartet at Iridimu, New York City:
http://www.jazzitalia.net/iocero/jimhall_ny.asp
Jim Hall
Trio a Lecce:
http://www.jazzitalia.net/IoCero/jimhall_lecce.asp
Charlie
Haden & Jim Hall, Rovereto:
http://www.jazzitalia.net/IoCero/HadenHall_Rovereto.asp
Jim Hall
con Enrico Pieranunzi, Blue Note Milano:
http://www.jazzitalia.net/iocero/jimhall_bluenote.asp
Jim Hall
Trio, Bologna Jazz Festival
http://www.jazzitalia.net/iocero/jimhall_bologna12.asp
Peterson,
Hall, Haynes, Umbria Jazz 2005
http://www.jazzitalia.net/iocero/PetersonHallHaynes_UJ05.asp
Jim Hall a
Pomigliano:
http://www.jazzitalia.net/iocero/jimhall_pomigliano.asp
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
18/08/2011 | Gent Jazz Festival - X edizione: Dieci candeline per il Gent Jazz Festival, la rassegna jazzistica che si tiene nel ridente borgo medievale a meno di 60Km da Bruxelles, in Belgio, nella sede rinnovata del Bijloke Music Centre. Michel Portal, Sonny Rollins, Al Foster, Dave Holland, Al Di Meola, B.B. King, Terence Blanchard, Chick Corea...Questa decima edizione conferma il Gent Jazz come festival che, pur muovendosi nel contesto del jazz americano ed internazionale, riesce a coglierne le molteplici sfaccettature, proponendo i migliori nomi presenti sulla scena. (Antonio Terzo) |
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| Bill Frisell ~ Ron Carter Available @ www.Bill Frisell.com ~ July 1, 2002 Montreal, Quebec, with Greg Liesz, Billy Drewes,, Curtis Fowlkes, Ron Miles,, David Piltch, Matt Cham... inserito il 29/04/2008 da bathoshue - visualizzazioni: 4001 |
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Data pubblicazione: 11/12/2013
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