Umbria Jazz Winter 2009
Orvieto, 29 dicembre 2009 - 3 gennaio 2010
di Vittorio Pio
foto di Lucia Bianchi
Dedicata essenzialmente alla chitarra, la diciassettesima edizione di
Umbria Jazz Winter ha consegnato agli archivi numeri da record e una sentita dedica
a Gianni Basso, con un benaugurante aumento di oltre il 25% delle presenze
complessive in un periodo di vacche magre, diffondendo assoluta soddisfazione fra
pubblico e operatori. Merito di un atmosfera come sempre unica nella deliziosa cittadina
etrusca, baciata anche da una temperatura gradevolmente mite, ma soprattutto di
una eccellente qualità artistica, che ha avuto nei concerti del quartetto guidato
da Jim Hall
e Bill Frisell,
nel duo fra
John Scofield e Larry Goldings e, quindi, nel quintetto accreditato
a Kurt Elling,
alcuni momenti di pura estasi.
Nonostante
gli inconvenienti dell'età, accentuati dai postumi di una recente operazione,
Hall
è ancora il capostipite di uno strumento fondamentale nella storia del jazz. A Orvieto
il maestro della sei corde si è prodigato in raffinatezze di cesello con
Bill Frisell,
uno dei suoi seguaci più fervidi e appassionati, che ha ormai da tempo messo da
parte le sue formidabili sortite avanguardiste per centrare la pura essenzialità.
E così ogni sera con palpabile emozione e un feeling crescente, i due si sono dati
il cambio in punta di dita, su una manciata di standards (da "All
the things you are" a "Bag's Groove"),
passando per le delicate nuances di "Beja-Flor",
una ballad rapsodica dal repertorio di Nelson Cavaquinho, che ben pochi altri avrebbero
onorato con un simile fervore. Insieme a loro una ritmica inappuntabile, contraddistinta
dal magistero assoluto di Joey Baron e Scott Colley, ha sigillato
una serie di esibizioni indimenticabili nel segno del vero spirito del jazz, dove
rispetto, considerazione, amicizia e sapienza hanno definito le coordinate di uno
dei picchi assoluti nella storia di UJW.
Molto ben calibrato anche il rendez-vous fra Goldings e
Scofield,
il cui affiatamento si era già visto nel magnifico triumvirato di casa ECM che comprendeva
anche Jack
De Johnette per la realizzazione di "Saudades". Il loro è stato un
colloquio garbato e sincero, capace di poderosi acuti e squarci lirici nel fitto
dialogo che, a ben vedere, non ha prodotto alcuna flessione rispetto al codice espressivo
di ognuno.
Un piccolo trionfo personale ha riportato invece
Kurt Elling,
senza ombra di dubbio il migliore fra i cantanti oggi in circolazione, in possesso
di uno straordinario registro baritono di sorprendente malleabilità. Da poco il
chicagoano ha pubblicato un disco che omaggia il breve ma dorato sodalizio intercorso
fra John Coltrane
e Johnny Hartman nel 1963, durato giusto il tempo di quella fondamentale registrazione:
ingaggiato il robusto sax di Ernie Watts,
Elling
ne ha riproposto con ossequio e classe (notevole l'apporto del pianista Lawrence
Hogbood), le comunque irripetibili atmosfere, strabiliando ogni sera per carisma
e doti, concludendo la sua residenza con un fantastico concerto finale, poggiato
essenzialmente su alcune ballate malandrine fra cui "Moonlight
Serenade", "Embreaceable You" e "Body
& Soul", in cui è stato capace di sviluppare con precisione chirurgica
il solo di un'altra icona del sax come Dexter Gordon da cui aveva tratto ispirazione.
Un fuoriclasse assoluto di cui il movimento jazzistico ha assoluto bisogno.
Impeccabile
anche l'omaggio a Django Reinhardt da parte del Rosenberg trio, visto raramente
in Italia e accomunato dalle stesse radici tzigane, mentre assolutamente smemorabile
è risultato l'ibrido fra reggae e jazz montato superficialmente dal pianista
Monty Alexander, le cui capacità restando indiscutibili ma desolatamente ai
margini.
Registrando invece gli sfolgoranti progressi di
Gerald Clayton
e Jonathan Baptiste, sono assai piaciuti gli incontri fra
John
Patitucci e John Clayton come il ritorno in Umbria di Leny
Andrade e Romero Lubambo: la cantante è uno dei simboli della bossa nova
il cui timbro scuro è ancora di precisa seduzione: con il chitarrista di stanza
a New York, si è prodotta nella rilettura di alcuni evergreen, sempre molto apprezzati
dalla platea numerosa e partecipe.
Nella (minore) rappresentanza italiana, buono come sempre l'affiatamento
fra
Danilo Rea,
Roberto
Gatto ed
Enzo
Pietropaoli nell'appena riformato Trio di Roma, incantatoria
l'arte pianistica di
Renato
Sellani e gran passerella finale per
Enrico Rava,
Gianluca Petrella
e Gianluigi
Trovesi uniti in un nuovo sodalizio che ha Gershwin nel cuore e le insegne
del Parco della Musica Jazz Lab, denso di giovani di talento consolidato
per i quali risulta facile pronosticare l'imminente consacrazione: fra questi ci
sono di sicuro Giovanni Guidi, Zeno De Rossi e
Stefano Senni.
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di Francesco Truono
..::Foto do Lucia Bianchi::..
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
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| QUISISANA JAZZ EVENTS 2012 - John Scofield's Hollobody Band QUISISANA JAZZ EVENTS 2012 - 8 luglio, John Scofield and Hollobody Band, , John Scofield, Guitar, , Kurt Rosenwinkel, Guitar, , Ben Street, Bass, , Bi... inserito il 13/10/2012 da QUISISANAJAZZ - visualizzazioni: 5553 |
| Bill Frisell ~ Ron Carter Available @ www.Bill Frisell.com ~ July 1, 2002 Montreal, Quebec, with Greg Liesz, Billy Drewes,, Curtis Fowlkes, Ron Miles,, David Piltch, Matt Cham... inserito il 29/04/2008 da bathoshue - visualizzazioni: 4016 |
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Data pubblicazione: 16/01/2010
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