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Quattro chiacchiere con...Giuseppe Mirabella
dicembre 2013
A cura di Alceste Ayroldi

Naumachia, ovvero la battaglia navale: perché sei partito da questo concetto?
In realtà via Naumachia è una strada nel centro storico di Catania che assurge a metafora di un momento della mia vita particolarmente travagliato: uno di quei periodi di forte cambiamento interiore a seguito dei quali si riesce a definire chiaramente un prima e un poi nel proprio modo di essere. Il disco, essendo stato registrato subito dopo, ne ha assorbito tutta l'emotività. Non sono andato in studio con un'idea precisa in testa, avevo alcune composizioni e sentivo un forte bisogno di registrare, per il resto tutto ha preso forma da se. Ne è scaturita una rappresentazione di ciò che avevo dentro caratterizzata da un'astrazione che superava ogni mia possibile descrizione verbale e ne sono stato molto contento.

E' il tuo terzo progetto da leader. Ora, visti i tempi (di particolare "fermento" discografico), sembra che tu centellini le tue uscite discografiche: è una scelta voluta oppure dettata da eventi estranei alla tua volontà?
Entrambe le cose. Da un canto la mia attività discografica, sia come leader che come sideman, inizia da tempi relativamente recenti, prima dei quali sentivo il bisogno di fare molte esperienze musicali ma non quello di registrare. Dall'altro credo molto nella spontaneità come essenza dell'atto creativo: mi piace andare in studio solo quando sento una forte esigenza di farlo. Non so spiegarlo bene a parole, è come se lasciassi che in me si formasse una certa quantità di energia fino al momento in cui essa chiede di venir fuori. Non amo creare un progetto musicale a tavolino: che sia una singola composizione o un intero disco deve scattare in me quel "qualcosa" di spontaneo e ciò avviene con i suoi tempi.

Giuseppe, che significato ha fare un disco in un momento di crisi generale e, in particolare, del mercato discografico?
Per la maggior parte dei musicisti che non hanno una grande popolarità, e io sono tra questi, non è semplice fare un disco in questo momento storico: è un impegno economico non da poco, a fronte di pochi concerti e di vendite discografiche esigue. Ma un disco si fa per urgenza creativa, si fa principalmente per se stessi e non si può rimandare. Nel caso di Naumachìa ho spedito il master a Mario Caccia della Abeat il quale ha accettato con entusiasmo di pubblicare il disco proponendomi di iniziare un percorso discografico. Sapere di avere il sostegno di un'ottima etichetta è indubbiamente molto importante: aiuta e stimola parecchio nella prospettiva di lavori futuri. Per quando riguarda la crisi in generale mi viene da pensare a quante opere d'arte o scoperte siano state concepite in tempi tristi, di povertà o addirittura di guerra. Probabilmente è proprio il volere reagire al disagio di tempi bui a stimolare la creatività umana; o quantomeno questo è ciò che mi piace pensare…

Digressioni "socio-economiche" a parte, come hai formato il gruppo e come hai effettuato le scelte dei tuoi compagni di viaggio?
Avendo una amicizia intima con Dino Rubino ed essendo in un momento particolarmente introspettivo, è stato naturale coinvolgerlo, guadagnando così, oltre che la sua straordinaria sensibilità musicale, quel valore aggiunto che potevo avere da una persona con cui ho condiviso intimamente i presupposti che stanno dietro alla musica di questo lavoro. Ricordo ancora il momento in cui parlai a Dino dell'idea di registrare e insieme abbiamo individuato in Stefano e Riccardo i compagni ideali, scelti principalmente per il loro eclettismo ma anche per ragioni di affiatamento, cosa quest'ultima che per registrare questo particolare progetto ritenevo imprescindibile.

In questo album sei vicino al mainstream, fatta eccezione per Standalone, composta con Salvatore Pennisi, che ha delle dimensioni differenti, anche nella struttura parecchio aperta. Qual è la tua natura musicale?
La mia natura musicale cambia continuamente. Penso di poter affermare che attualmente convivono in me differenti esigenze espressive, pertanto utilizzo diversi approcci tanto per comporre quanto per improvvisare. Delle volte è il messaggio da cui parto ad avere la centralità e cerco, di volta in volta, il modo a me più congeniale per esprimerlo subordinando ad esso tutto il resto (forme, strutture, sonorità, organico, linguaggio, influenze stilistiche…). Delle altre mi metto in condizioni opposte: faccio in modo che l'intuizione nasca dalla mia interazione spontanea ed estemporanea con determinati input o scenari. Brani dalla struttura standard, composizioni aperte, improvvisazione libera, ma anche jam session, costituiscono tutte possibili risorse e occasioni per liberare la creatività.

Altra bella eccezione è la traccia eponima, dai finimenti contemporanei e, soprattutto, ciò che colpisce è il contrasto tra il titolo e il suono che sprigiona. A cosa ti sei ispirato?
Per registrare questa traccia ho chiesto a Dino Rubino di imbracciare la tromba e suonare insieme tentando rappresentare in qualche modo una certa sensazione di smarrimento, di vuoto, a tratti di angoscia… Uno stato d'animo che sia io che lui conoscevamo bene e di cui, da intimi amici, avevamo spesso parlato. Nessuna partitura, nessun accordo o vincolo strutturale, solo ascoltarsi reciprocamente e dialogare con gli strumenti.

Sembra che ti sia congeniale il quartetto, almeno nei tuoi lavori da leader. E' questa la formazione che preferisci?
Il quartetto con il piano (amo il pianoforte) è la formazione che ho avuto da subito in mente per Naumachía. In generale trovo che quando si è sulla stessa lunghezza d'onda sia particolarmente stimolante suonare con un pianista, altrimenti è davvero difficile. Suono spesso anche in trio con l'organo: formazione con cui ho registrato il mio primo disco "Moods". Da un po' di tempo penso ad organici diversi dal quartetto: dal duo a formazioni abbastanza ampie di sette o più elementi.

Chi è il tuo musicista di riferimento e, se diverso, chi è il tuo chitarrista di riferimento?
Negli anni della formazione, ho avuto diversi riferimenti. Quando mi colpiva un artista, per un periodo mi concentravo sulla sua musica acquistando più cd che potevo (allora i cd si acquistavano e andare in un negozio di dischi a scegliere con cura il disco da ascoltare era un rito!). In generale ascoltavo i giganti: ho avuto il mio periodo Miles, quello Bill Evans ma anche quello Bach. Riguardo i chitarristi, da quelli rock e blues a quelli jazz, hanno costituito per me un riferimento più per quanto concerne lo studio dello strumento che per la concezione musicale, eccezione fatta per Jim Hall. Attualmente accade che ad ispirarmi non siano solo musicisti ma artisti in generale o anche persone che, pur non essendo artisti, hanno fatto della loro vita qualcosa di molto simile ad un'opera d'arte: sono sempre più spesso interessato e quindi influenzato dall'atteggiamento e dal processo che porta a un determinato risultato artistico oltre che dall'opera in sé.

Giuseppe, cosa ti aspetti da questo disco e quali sono i tuoi programmi futuri?
Ho imparato a non riporre eccessive aspettative su un disco, piuttosto preferisco vivere intensamente l'intero processo creativo che ne precede la pubblicazione. La vera avventura, a mio modo di vedere, sta nel "durante", non nel "dopo". L'intero processo di creazione, dalla fase delle idee iniziali a quella dell'esigenza di registrare, dalla scelta dei compagni di viaggio ai giorni passati in studio, è un'esperienza esaltante e quando arrivi ad un prodotto che ti rappresenta, poco importa il dopo. Appena dopo l'uscita di "Naumachía" sono stato coinvolto da Dino Rubino nella registrazione del suo nuovo disco "Kairos" che uscirà per la Tuk Records di Paolo Fresu. È un lavoro quest'ultimo caratterizzato da un organico particolare: piano, contrabbasso, batteria, chitarra, due corni francesi, un trombone e un clarinetto basso. Ad esso partecipo in veste di arrangiatore insieme a Dino oltre che quella di chitarrista. Partire da composizioni al pianoforte e pensarle per un organico come quello descritto è stato un processo molto simile alla composizione stessa che mi ha coinvolto talmente tanto da considerare il disco in parte anche mio. Per il futuro immediato ho in mente di continuare il sodalizio artistico con Salvatore Pennisi e lavorare ad un nuovo disco con sperimentazione elettronica e ampio organico, sulla strada già delineata dal nostro precedente lavoro "Braintrain".

Il tuo background culturale è duplice: conservatorio, ma anche una laurea in ingegneria informatica. Pensi che la tua musica o la tua tecnica abbia subito influenze dal tuo percorso di studi informatici?
Certamente! Penso che essere musicista non coincida con il conoscere con più o meno perizia uno strumento o la materia musicale. Sono convinto che inevitabilmente nella musica confluisca tutto ciò che una persona abbia in sé: dal modo di essere al background culturale a quello delle esperienze vissute... Da un punto di vista prettamente tecnico, essendo essenzialmente un autodidatta, penso che adottare un approccio ingegneristico mi abbia aiutato parecchio per inquadrare buona parte di ciò che in musica può essere studiato come, ad esempio, implementare le regole armoniche sulla tastiera di una chitarra. D'altro canto penso che sia diretta conseguenza di quegli studi anche un certo approccio sperimentale che caratterizza alcune mie composizioni o progetti come il disco "Braintrain". In ogni caso, non amando certa musica "cervellotica", preferisco metabolizzare il risultato di un processo speculativo per fare in modo che passi dalla sfera conscia del razionale a quella inconscia e spontanea del 'sentire' e questo riguarda tanto la composizione quanto l'improvvisazione. La laurea al conservatorio l'ho presa di recente e con essa ho approfondito alcuni aspetti della scrittura per ampi organici e, al tempo stesso, realizzato un piccolo desiderio che avevo sin da ragazzino!

A proposito: ma al jazz come sei arrivato? Chi è stato colui il quale ti ha "iniziato"?
Ricordo esattamente il momento in cui rimasi letteralmente folgorato dalla musica jazz: ero un giovane chitarrista rock e mi trovavo quasi per caso in un jazz club di Piazza Armerina allora molto quotato, il Black Box. Stavo ad un metro da Massimo Urbani che, in un bagno di sudore e in un apparente stato di sofferenza, suonava con un suono viscerale e una intensità al limite delle possibilità umane quella musica che fino ad allora non mi aveva mai 'preso'. Ho avuto la netta impressione di assistere al suo "urlo". Ricordo che pensai: "non capisco cosa stia suonando e che note stia facendo ma quello che sto ascoltando é meraviglioso". Era uno degli ultimi concerti di Massimo. Nello stesso locale qualche mese dopo ho incontrato il noto pianista Giovanni Mazzarino e dopo averlo sentito suonare ho voluto conoscerlo: è stato lui ad indirizzarmi e credere in me, infondermi una grande dose di entusiasmo contagiandomi con la sua passione e successivamente introdurmi in quel mondo che fino ad allora mi appariva così lontano.

Per diverso tempo hai collaborato con Barbara Casini per il progetto sulle musiche di Antonio Carlos Jobim. Cosa ti è rimasto, dal punto di vista musicale, dell'avventura nella bossa nova?
Conoscevo la bossa nova anche da prima della mia collaborazione con Barbara. E' un mondo che ho sempre sentito molto vicino a me oltre che al mio modo di concepire la musica: composizioni eleganti, spesso melodicamente e armonicamente ricercate, al contempo dirette e intense, cariche di pathos e sempre intrise di quella vena di 'saudade' che un po' fa parte anche del mio modo di essere. "Greta e As I am", due mie composizioni presenti in "Naumachìa", riflettono chiaramente questa influenza. Quando ho ricevuto la proposta di suonare in trio con Barbara e Nello Toscano ne sono stato entusiasta. Barbara è un'artista tanto autentica quanto unica: basta ascoltarla cantare e accompagnarsi con la chitarra per accorgersene inequivocabilmente e rimanere incantati. Essere al suo fianco sul palco non è stato un semplice "suonare insieme", ma condividere una vibrazione, dare sfogo a quella saudade e vivere qualcosa che va aldilà delle note e trascende la musica stessa.

E delle altre tue collaborazioni, quali ritieni essere stata determinante per te?
Su tutte senza dubbio quella con Dado Moroni. L'ho conosciuto in Sicilia, era uno dei miei miti, possedevo i suoi dischi e conoscevo a memoria anche alcuni dei suoi soli: quanto swing! Quando nel 2007 mi ha chiamato a fare parte del suo gruppo "An Oscar for Peterson", un trio drumless che omaggiava la musica del grande pianista canadese allora appena scomparso, per me si é materializzato un sogno. É stata un'esperienza lunga quattro anni durante i quali ho girato le più importanti rassegne jazzistiche italiane a fianco di uno dei pianisti più conosciuti e stimati al mondo. Con lui ho imparato quello che solo su un palco, accanto ad un musicista di quel calibro, penso si possa imparare.

Sei un importante rappresentante della vitale scena jazzistica siciliana: come giudichi la situazione attuale? E, visto che ci siamo, come vedi la situazione italiana?
Nonostante la crisi ed i pochi spazi per la musica, in Sicilia stiamo assistendo a un incredibile proliferare di nuovi talenti e di proposte musicali. Non pochi la definiscono una delle regioni più feconde della nostra penisola. Penso che le ragioni di ciò siano da individuare anche nel proficuo e generoso scambio tra generazioni diverse che in Sicilia mi appare più evidente che altrove. Musicisti di grande esperienza quali Giovanni Mazzarino, Nello Toscano, Mimmo Cafiero, Loredana Spata, solo per citarne alcuni, hanno da sempre favorito questo processo di scambio creando notevoli realtà concertistiche, didattiche e opportunità concrete per le nuove generazioni. Molto si deve anche alla presenza, nelle maggiori città dell'isola, di alcune strutture di formazione qualificate per l'insegnamento della musica jazz. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per quanto concerne la situazione italiana noto una generale tendenza alla ricerca di una spettacolarizzazione eccessiva da parte di chi organizza i concerti. Si propongono sempre più spesso solo eventi fortemente mediatici che rischiano di dare un taglio sempre più commerciale (nel peggiore senso della parola) alle rassegne. In antitesi, non è infrequente trovare grande fermento, novità progettuali di vari artisti, maggiore varietà e ricchezza, nella proposta culturale di associazioni di appassionati o anche piccoli locali. E se è vero che con la crisi, senza l'evento sensazionalistico, gli organizzatori non riescono a fare cassa (o meglio business!), è altrettanto vero che il miglior jazz, quello autentico, ha storicamente avuto luogo in locali di trenta posti, come il Blue Note o lo storico Capolinea, nei quali chi organizzava lo faceva per passione condividendo con i musicisti gioie e dolori che il fare arte comportava.

Quanto è difficile oggi fare il musicista?
Con i tempi che stiamo vivendo non puoi più dare per scontato che farai il musicista per il resto della tua vita e questa sensazione di incertezza ti fa aggrappare alla musica e te la fa amare e vivere con tutte le forze che hai in corpo.







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06/03/2010

At Home With Zindars (Luciano Troja)- Francesco Martinelli

16/01/2010

Umbria Jazz Winter 2009: "Dedicata essenzialmente alla chitarra, la diciassettesima edizione di Umbria Jazz Winter ha consegnato agli archivi numeri da record e una sentita dedica a Gianni Basso...atmosfera come sempre unica nella deliziosa cittadina etrusca...una eccellente qualità artistica, che ha avuto nei concerti del quartetto guidato da Jim Hall e Bill Frisell, nel duo fra John Scofield e Larry Goldings e, quindi, nel quintetto accreditato a Kurt Elling, alcuni momenti di pura estasi." (Vittorio Pio)

06/12/2009

Eventi in Jazz 2009: la perla d'autunno. "Una manifestazione che è cresciuta nel tempo soprattutto dal punto di vista qualitativo e che è riuscita ad uscire dai confini del territorio, diventando una tradizione da non perdere e una rassegna che per costanza, qualità e importanza dei musicisti invitati, si piazza tra i più interessanti festival europei." (Alessandro Carabelli)

19/09/2009

Intervista a Giovanni Mazzarino: "Tutto ciò che noi definiamo Arte in realtà è già presente in natura. L'artista non inventa nulla; scopre attraverso la sua opera giornaliera di studio (o in maniera fortuita) alcuni dei principi compositivi (questo vale per tutte le espressioni artistiche); la combinazione di tali principi compositivi, fa in modo che possano venir fuori eventi nuovi...l'invenzione "non inventata"." (Fabrizio Ciccarelli)

06/09/2009

A New Trip (Francesco Cafiso "Island Blue Quartet") - Alceste Ayroldi

06/09/2009

Solodado (Dado Moroni) - Alceste Ayroldi

30/08/2009

Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio)

16/08/2009

Piazza Jazz 2009 a Piazza Armerina, una realtà dove "cuore e passione sono il motore primo, e tutto il resto viene dopo...sotto la direzione artistica di Giovanni Mazzarino, Piazza Jazz per tre giorni ha fatto risuonare di musica e cultura la città dei mosaici, grazie pure a protagonisti di rilievo internazionale." (Antonio Terzo)

09/08/2009

My Shining Hour (Cinzia Roncelli) - Alceste Ayroldi

20/06/2009

Light (The Giovanni Mazzarino New Quintet)

26/05/2009

Intervista a Francesco Cafiso: "...Senza tecnica non vai da nessuna parte, bisogna conoscere lo strumento e avere capacità strumentali notevoli. Se non hai la tecnica neanche la personalità dell'artista e la sua sensibilità possono emergere totalmente. Bisogna però farne un uso intelligente per far prevalere la musica, le emozioni e non la voglia di far vedere quanto si è bravi a muovere le dita." (Viola Martinini)

20/04/2009

Bill's Heaven - To Bill Evans (Trio)

13/04/2009

Francesco Cafiso e Dino Rubino aprono la stagione 2009 di The entertainer: "Non sono mancati i momenti intensi e lirici che hanno una volta di più confermato quanto sia grande il talento di questo ragazzo. Un musicista che ha il jazz dentro la sua anima di artista, che vive emotivamente la musica che suona..." (Giuseppe Mavilla)

14/03/2009

Italian Songs (Flora Faja)

09/02/2009

Portrait In Black And White (Francesco Cafiso Sicilian Quartet)

08/02/2009

Jazz & Wine, Live Music Buffet presso il Palermo Jolly Hotel con la direzione artistica di Giovanni Mazzarino: "Chissà perché le iniziative o gli esperimenti più interessanti durano poco e finiscono per sparire. Grandi hotel internazionali hanno un proprio jazz club di riferimento, spesso anche accorpato nelle proprie pertinenze, dove vengono chiamati a suonare dei jazzisti di rilievo, sia locali che stranieri, per il diletto di ospiti ed esterni." (Antonio Terzo)

04/01/2009

LEZIONI (chitarra): Storia della chitarra jazz attraverso le improvvisazioni dei grandi chitarristi. Si inizia con Charlie Christian, Wes Montgomery, Jimmy Raney e Jim Hall... (Pietro Nicosia)

19/10/2008

Kind Of Blue (50th Anniversary De Luxe Edition) (Miles Davis)

12/10/2008

Goin' Solo
(Celebrating 60 years in jazz guitar)
(Sergio Coppotelli)

29/08/2008

The Past Inside The Present (Gianfranco Continenza)

29/06/2008

si è concluso il Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "...una prima edizione ben riuscita, tanto sotto l'aspetto musicale che per il buon seguito di pubblico, giunto anche dalle province limitrofe, il cui successo ha indotto già le realtà organizzatrici, Comune di Vittoria in testa, a dare appuntamento all'anno prossimo per l'edizione numero due..." (Antonio Terzo)

15/06/2008

LEZIONI (piano): "In breve 9", un brano dedicato al grande Bill Evans (Massimo Colombo)

04/05/2008

Intervista con Dino Rubino: "Ho iniziato ad amare la musica sin da piccolo, essendo cresciuto in un ambiente dove essa era compagna di tutti i giorni. Ad 11 anni ho iniziato a studiare pianoforte al Conservatorio di Catania ed a 14, dopo aver assistito ad un concerto di Tom Harrell, ho deciso di iniziare lo studio della tromba e del jazz. A 20 anni ho avuto una crisi musicale, decisi di mollare la tromba per ricominciare lo studio del pianoforte." (Giovanna Scibona)

20/03/2008

Humanity (Tom Harrell - Dado Moroni)

16/03/2008

The Cube (The cube & Tom Harrell)

07/01/2008

Intervista al giovane chitarrista Simone Gubbiotti: "In Italia credo ci sia scarsa disponibilità alla progettualità, specialmente di idee nuove e originali ed è davvero complesso entrare in contatto con le persone, molto spesso con gli stessi musicisti...Negli Stati Uniti la novità è sempre accettata ben volentieri, c'è scambio di idee..." (Eva Simontacchi)

21/11/2007

Live Conversations (Dado Moroni - Enrico Pieranunzi)

01/11/2007

LEZIONI (piano): Pentatoniche e accordi per quarta (Claudio Angeleri)

16/06/2007

Anything Else (Rosario Giuliani Quintet)

02/05/2007

Intervista a Rosario Giuliani: "Non riesco a vivere la musica jazz se non come una passione e vorrei che questo la gente sentisse...Per me la musica è un'espressione necessaria ed insostituibile, è dire qualcosa che non può passare attraverso le parole, qualcosa che viene dallo stomaco." (Daniele Mastrangelo)

23/04/2007

Wishlist (Marco Trifilio)

25/02/2007

Un lupo in Darsena (Danila Satragno)

25/02/2007

Liquid Gardens (Franco Ambrosetti)

11/02/2007

Intervista a Eddie Gomez: "Tutto ciò che io ho studiato, tutto ciò a cui mi sono interessato, non è stato premeditato. Il mio interesse si è sviluppato col tempo. A 21 anni forse potevo dire di aver appreso qualcosa di questa storia, e di quella e di quell'altra ... Poi, nei miei anni succesivi con Bill Evans, ho appreso ancora di più della tradizione ... e sto ancora imparando..." (Adriana Augenti)

11/01/2007

Gallery dal London Jazz Festival di Thomas Van Der Aa e Nadia Guida.

27/12/2006

Eventi Jazz 2006 a Busto Arsizio con Ignacio Berroa, Dado Moroni, Kenny Barron, Mike Stern. Sei serate di jazz nei vari teatri cittadini sempre gremiti di pubblico appassionato e intento ad ascoltare le varie proposte stilistiche previste dalla programmazione.

16/12/2006

Enrico Rava, Aldo Romano, Joey Baron, Henri Texier, Dado Moroni...dalla rassegna Jazz&Wine of Peace 2006 (Luca D'Agostino - Phocus Agency)

14/12/2006

Intervista a Rita Marcotulli: "Credo però anche che sia molto importante trovare una propria voce, raccontare la propria storia, non quella di qualcun altro, altrimenti si diventa solo dei grandi interpreti, come gli esecutori di musica classica. Non è poco, perchè non è facile interpretare qualcun altro. Però il jazz non è musica scritta come la musica classica: vale la pena dipingere il quadro di un altro pittore?" (Antonio Terzo)

10/11/2006

Nuova gallery direttamente dal Blue Note di Milano (Enrico Barberis)

14/07/2006

Intervista a Kenny Barron e Dado Moroni: "Mi piacerebbe fare un disco con un'orchestra d'archi. E comunque fare qualcosa che mi piace, senza dovermi preoccupare se venderà o no." (Rossella Del Grande)

09/04/2006

Un Jazz d'alto livello al Metropolitan di Palermo: Enrico Pieranunzi & Ada Montellanico Quintet nel tributo a Luigi Tenco "Danza di una Ninfa" e Roberto Gatto Special Quintet nel tributo al Miles Davis degli anni '64/'68. (Antonio Terzo)

09/04/2006

Enrico Rava e Dado Moroni: "Gran parte del pubblico ha dimostrato di gradire la scelta di un repertorio di standards, che non ha tuttavia emozionato gli appassionati di jazz..." (Giovanni Greto)

12/03/2006

Duologues (Jim Hall - Enrico Pieranunzi)

06/02/2006

Franco Cerri: ottant'anni suonati!! Teatro Arcimboldi, Milano - 28 gennaio 2006 (Giorgio Alto)

09/09/2005

I Mostri Sacri: Oscar Peterson, Jim Hall e Roy Haynes infiammano l'edizione 2005 di Umbria Jazz...(Antonio Terzo)

22/05/2005

Lewis Nash e il suo quartetto al Borgo Club di Genova: "...Il quartetto di Lewis Nash ha offerto una serata di grande jazz, una prova stimolante con pagine di poderoso impulso, infondendo ai brani inseriti in programma una vita nuova, connubio ideale di geometrie musicali e di concetti liricamente trasfigurati..." (Enzo Cochetti)

11/03/2005

Bill Evans nel ricordo di una serata nata con diffidenza e trasformatasi in un momento irripetibile, unico, come solo un grande di quel calibro avrebbe potuto fare...(Alberto Grimoldi)

14/11/2004

LEZIONI (piano): Bill Evans e i pianisti di Davis. (Claudio Angeleri)

02/11/2004

Jim Hall trio con Enrico Pieranunzi al Blue Note: "La voce della chitarra di Jim Hall è estremamente fluida e delicata, ogni singola nota è densa di significato. A volte canta quasi impercettibilmente anche lui insieme alla sua chitarra mentre improvvisa." (Eva Simontacchi)

02/11/2004

Intervista a Jim Hall: "La cosa principale che dico ai giovani chitarristi o musicisti è: divertitevi e rendetevi conto di quanto la musica vi ripaghi, di quanto vi dona a livello interiore. Anche se non riuscite a vivere di sola musica, solo l'idea…. specialmente di improvvisare la musica, è grandiosa." (Eva Simontacchi)

31/01/2004

LEZIONI (chitarra): Un omaggio a Jim Hall attraverso uno splendido solo sul brano Tangerine. (A. Ongarello)

12/01/2003

Jim Hall e Charlie Haden: "...musica allo stato puro; è suono approdato alla sua bella delicatezza dopo chissà quali complessi e tortuosi percorsi, è maestria senza presunzione alcuna." (Vito Mancino)

08/12/2002

LEZIONI (chitarra): Continua l'esplorazione dei soli di sassofonisti con una nuova trascrizione di Paul Desmond su Rude Old Man accompagnato ancora da Jim Hall....(Antonio Ongarello)

18/10/2002

LEZIONI (chitarra): Una nuova trascrizione di un fantastico solo di Paul Desmond su The Theme of Black Orpheus con un grande Jim Hall ad "accompagnare"....(Antonio Ongarello)

19/01/2002

Jim Hall & Paolo Fresu con la Milan (R)evolution Orchestra, Freddy Cole & Woody Herman Orchestra. Due concerti del ricco cartellone degli Aperitivo in Concerto 2001 al Teatro Manzoni.

21/10/2001

Jim Hall Trio con Greg Osby a Lecce. Un concerto di altissimo livello nello splendido scenario del Teatro Politeama.

08/10/2000

Jim Hall a Pomigliano d'arco. Un articolo da leggere, vedere e…sentire.





Video:
FRANCESCO CAFISO 4 OUT @ BLUE NOTE 11/1/2011
Francesco Cafiso, Dino Rubino, Stefano Bagnoli, Paolino Della Porta...
inserito il 16/02/2011  da tibet1962 - visualizzazioni: 4519
Francescco Cafiso For Out - I hear a rapsody
Francesco Cafiso, Dino Rubino, Sefano Bagnoli, Paolino Della Porta...
inserito il 14/02/2011  da tibet1962 - visualizzazioni: 4053
Francesco Cafiso 4 out @ Blue Note 11 gennaio 2011 (BIS)
Francesco Cafiso, Dino Rubino, Stefano Bagnoli, Paolino Della Porta...
inserito il 11/01/2011  da tibet1962 - visualizzazioni: 4297
Joe Locke - Dado Moroni - Rosario Giuliani @ Umbria Jazz Winter # 18
Joe Locke - Dado Moroni - Rosario Giuliani...
inserito il 01/01/2011  da umbriajazz10 - visualizzazioni: 6249
Stepping on stars - Joe Locke Rosario Giuliani Dado Moroni (Egea Records-Umbria Jazz)
Spot nuova uscita discografica 2011 "STEPPING ON STARS" J.LOCKE-R.GIULIANI-D.MORONI(EGEA RECORDS-UMBRIAJAZZ) www.egeamusic.comRegistarto dur...
inserito il 24/12/2010  da EgeaRecordsMusic - visualizzazioni: 6377
Jim Hall & Enrico Pieranunzi @ Eddie Lang Jazz Festival XX Edition 2010 - "Careful" (HD Video)
Per celebrare la XX Edizione dell'Eddie Lang Jazz Festival, i giardini del Castello Pignatelli di Monteroduni (Isernia) hanno visto esibirsi u...
inserito il 19/09/2010  da HandEyeFamilyMusic - visualizzazioni: 6369
OJFESTIVAL2010-VASANELLO-CAFISO/RUBINO
ORTACCIO JAZZ FESTIVALVASANELLO 15/18 LUGLIO 2010...
inserito il 26/07/2010  da maracao - visualizzazioni: 3989
Cafiso - Rubino ...
ProveCheck Sound...
inserito il 06/04/2010  da MacertoVideo - visualizzazioni: 3867
Pablo (Dino Rubino, Francesco Cafiso and the Island Blue Quartet)
catania jazz, a new trip tour...
inserito il 20/01/2010  da fab2yeux - visualizzazioni: 3880
JIM HALL & BILL FRISEL "Owed to Freddie Green" w/ SCOTT COLLEY JOEY BARON - Umbria Jazz Winter #17
JIM HALL - BILL FRISELL QUARTET, feat. SCOTT COLLEY & JOEY BARON in "Owed to Freddie Green", tratto dall'album Hemispheres . Il titolo d...
inserito il 31/12/2009  da nickingos - visualizzazioni: 5526
NOTTE BIANCA CATANIA 2009 FRANCESCO CAFISO DINO RUBINO SCUCCESS
nessuna descrizione disponibile...
inserito il 02/11/2009  da tonicarbone - visualizzazioni: 3966
NOTTE BIANCA CATANIA 2009 FRANCESCO CAFISO DINO RUBINO SCUCCESS
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inserito il 02/11/2009  da tonicarbone - visualizzazioni: 4078
ALBERTA BRAVO CAFE E FRANCESCO 092FRANCESCO CAFISO THE GENIOUS!!!|!BOLOGNA OTTOBRE 2009
20 e 21 ottobre Bologna al Bravo Caffè Francesco Cafiso THE GENIUS !!!! grazie di darci una emozione che dai tempi di Coltraine o dei grandissimi...
inserito il 22/10/2009  da albertantonia - visualizzazioni: 4320
Gallarate Jazz Festival 2009 - Francesco Cafiso parte 1
Prima parte dell'intervento di Francesco Cafiso al Gallarate Jazz Festival 2009Leggi articolo:http://www.portaleassesempione.it/cultura/4580-g...
inserito il 12/10/2009  da Assesempione - visualizzazioni: 4236
Jazz Time Enrico Rava e Dado Moroni duo clip
Jazz Time - E.Rava, D.Moroni duo [Inv n. MRT PM 010 ] , , Anno di edizione del prodotto multimediale : 2003 , Genere : Documentario , Autore : Marc...
inserito il 20/08/2009  da SovraintendenzaRoma - visualizzazioni: 5570
Cafiso & Rubino in Concerto a Sant'Agata M.
Sant'Agata Militello (Me) - Nell'incantevole scenario del "Castello Gallego", Francesco Cafiso, il talento più recente ...
inserito il 25/07/2009  da cirosca3 - visualizzazioni: 3777
il moro cava de' tirreni-FRANCESCO CAFISO,DINO RUBINO,ALDO VIGORITO E AMEDEO ARIANO
Francesco Cafiso, Dario Rubino, Amedeo Ariano, Aldo VigoritoConcerto solo su prenotazione onlinePrenotazioni online chiuse. Telefonare al moro per inf...
inserito il 28/06/2009  da elchimico - visualizzazioni: 3819
Bill Evans Lee Konitz - My Melancholy Baby
Bill Evans Lee Konitz - My Melancholy Baby, Piano- Bill Evans, Alto Sax- Lee Konitz, Bass-Niels-Henning Ørsted Pedersen, Drums- Alan Dawson, LP....
inserito il 23/04/2009  da lepadekor - visualizzazioni: 4837
Bill Evans Trio Time Remembered The Jazz Set 71
...
inserito il 19/04/2009  da Drjisra - visualizzazioni: 4542
Bill Evans Trio 1978 Nardis
...
inserito il 23/03/2009  da sigmundgroid - visualizzazioni: 3962
Bill Evans interveiw 1970
...
inserito il 21/02/2009  da symbolkid - visualizzazioni: 4084
Oscar Peterson Trio - You Look Good to Me @ Amsterdam
The Oscar Peterson Trio performing the piece You Look Good to Me at Het Concertgebouw in Amsterdam, the Netherlands. I don't think the Oscar Peterson ...
inserito il 03/01/2009  da boasdubbelman - visualizzazioni: 5073
Enrico Rava conferenza stampa
Enrico Rava...
inserito il 27/11/2008  da hornitos75 - visualizzazioni: 5152
Bill Evans & Kenny Burrell - A Child Is born (1978)
Montreux 1978...
inserito il 18/01/2008  da bobjazz11 - visualizzazioni: 4176
Bill Evans - Some Other Time
...
inserito il 17/01/2008  da Crus072 - visualizzazioni: 4536
Bill Evans - Billie's Bounce
...
inserito il 28/12/2007  da garausamuele - visualizzazioni: 4590
Bill Evans - "I Loves You Porgy" Solo - NYC 1969
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inserito il 19/11/2007  da svsugvcarter - visualizzazioni: 4863
Bill Evans - The Creative Process and Self-Teaching
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inserito il 20/10/2007  da sareston - visualizzazioni: 4079
Bill Evans - The Creative Process and Self Teaching 2
...
inserito il 20/10/2007  da sareston - visualizzazioni: 3989
Jim Hall Trio - St. Thomas
Jim Hall Trio live;'BIMHUIS', Amsterdam (Holland)10-10-2007. Playing Sonny Rollins' St. Thomas....
inserito il 11/10/2007  da ReginaldJohannes - visualizzazioni: 4466
Andrea Pozza & Dado Moroni Piano Solo
Andrea Pozza & Dado Moroni, Peter Washington, Lewis Nash live al Genova Spring Festival Lunedì 23 Aprile 2007...
inserito il 11/05/2007  da Mazzipunk - visualizzazioni: 4444
Andrea Pozza & Dado Moroni
Andrea Pozza & Dado Moroni, Peter Washington, Lewis Nash live al Genova Spring Festival Lunedì 23 Aprile 2007...
inserito il 27/04/2007  da Mazzipunk - visualizzazioni: 5003
Herbie Hancock - Chameleon
Herbie Hancock, Bill Evans (II), Darryl Jones - [1988] - Chameleon [Live in Montreux]...
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Bill Evans - Jazz Piano Workshop - Beautiful Lov
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inserito il 09/04/2007  da jane8948 - visualizzazioni: 4676
Sonny Rollins and Jim Hall (part 3)
Sonny Rollins and Jim Hall www.nuralema.splinder.com...
inserito il 29/01/2007  da sahishin - visualizzazioni: 4292
Sonny Rollins and Jim Hall (part 1)
http://nuralema.splinder.com Sonny Rollins Tenor Jim Hall guitar Bob Cranshaw bass Ben Riley deums...
inserito il 29/01/2007  da sahishin - visualizzazioni: 4525
Bill Evans Trio - Gloria's Step
Bill Evans Trio- In The Jazz Set '72 - Gloria's Step...
inserito il 10/11/2006  da jane8948 - visualizzazioni: 4614
Bill Evans Trio - My Romance (tune3)
Iowa 1979. With Marc Johnson - bass & Joe Labarbera - drums....
inserito il 29/10/2006  da fopstra - visualizzazioni: 4179
Bill Evans - Waltz For Debby
Bill Evans - Waltz For Debby,players' cast shown in comment of [lk2u] and [stefshop].thanks for the information....
inserito il 19/10/2006  da jane8948 - visualizzazioni: 4549
Bill Evans-My Foolish Heart
Bill Evans : piano,Larry bunker : drum , Chuck Israel : bass....
inserito il 24/09/2006  da jane8948 - visualizzazioni: 4514
Bill Evans | Sunday at the Village Vanguard
...
inserito il   da jane8948 - visualizzazioni: 4792


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Data pubblicazione: 28/12/2013

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