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Intervista a Kenny Barron e Dado Moroni
Salumeria della Musica, Milano, 27 Maggio 2006
di Rossella Del Grande

Foto: Daniela Crevena


Sabato pomeriggio caldissimo e precocemente estivo. Sound check torrido, all'interno della Salumeria, in vista di un concerto serale come ne capitano di rado. Due mostri del pianoforte, legati da profonda e ventennale amicizia, che si esibiscono insieme, supportati da un gruppo davvero impressionante.

Stiamo parlando di Kenny Barron, uno dei maggiori pianisti jazz di tutti i tempi, Dado Moroni, ex enfant prodige, ora un gigante del panismo jazz con tutta la sua simpatia e carica travolgente, Alvin Queen, batterista prodigioso che suonò da giovane con Coltrane e Monk e batterista titolare nell'attuale gruppo di Oscar Peterson, e il bassista Riccardo Fioravanti, uno dei più grandi artisti in Italia nel suo strumento.

Appena terminato il sound check, ci accomodiamo ad un tavolo nel cortiletto della Salumeria, sotto un ombrellone, ora con una temperatura ideale, in un clima veramente rilassato e gradevole.

Inizia così la mia doppia intervista a Kenny Barron e Dado Moroni, disponibilissimi e davvero molto cordiali entrambi.

R.D.G.: Come prima domanda vorrei sapere qual è stato il musicista che vi ha particolarmente colpiti quando eravate giovani, quando stavate iniziando a studiare, quello che vi ha fatto decidere di voler diventare musicisti voi stessi, quello del quale avete tutti i dischi…
K.B.: Non è facile rispondere. Ho avuto un paio di influenze forti… uno è stato mio fratello che era anch'egli musicista, suonava il sax tenore. Un altro musicista che mi ha influenzato enormemente è stato Tommy Flanagan. Di lui ho ascoltato praticamente tutto. Non è che abbia tutti i suoi album….. ma lui è stato per me un'influenza fortissima.

D.M.: Io ho avuto la fortuna che la mia è una famiglia di jazzofili e quando sono nato io in casa si ascoltava jazz. Mio padre aveva scoperto il jazz quando gli americani erano venuti in Italia. Poi lui aveva conosciuto dei musicisti americani nella zona di Genova, basso Piemonte. Loro gli avevano mandato dei dischi di jazz dagli Stati Uniti, quando era finita la guerra. Così ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente dove c'erano già dischi da Louis Armstrong a Duke Ellington, da Earl Hines a Fats Waller …. Non c'è stato un musicista che mi abbia colpito in maniera particolare, all'inizio … di quelli che poi diventano i tuoi amori. Diciamo che sono stato colpito moltissimo da questa musica. Non sapevo neanche che fosse jazz, ma ho capito che questa era la musica che amavo e che volevo fare. Avendo il piano a casa, i primi pianisti che avevo ascoltato erano Fats Waller, Art Tatum, Duke, Oscar Peterson, Bud Powell. Poi se ne sono aggiunti molti altri, lui.. (indicando Mr Kenny Barron, seduto di fronte a noi). Ho avuto tante influenze… Ricordo un disco in particolare, "Something Old, Something New" del quintetto di Dizzy Gillespie Prima ascoltavo Erroll Garner e simili…. Questo fu il mio primo album bebop... Con Dizzy Gillespie suonavano James Moody, Chris White, Rudy Collins e Kenny Barron. Ho i dischi di tantissimi musicisti, è veramente difficile rispondere alla tua domanda…

R.D.G.: E per quanto riguarda musicisti con i quali avete suonato nel corso della vostra carriera? Chi amate maggiormente?
K.B.: Tutti! Davvero. Ma se devo proprio scegliere… Dizzy Gillespie, Stan Getz e Youssef Lateef. Youssef non tanto per la musica, ma proprio a livello personale, da lui imparai ad essere puntuale, ad essere responsabile, a mantenere la parola… cose di questo tipo.

D.M.: Quello che mi ha fatto capire di poter fare il musicista è stato Gillespie, anche per me è stato così. Ero a un bivio fra il fare l'avvocato oppure diventare musicista. Dopo aver suonato con Gillespie mi resi conto che potevo guadagnare dei soldi divertendomi, suonando la musica che amavo e suonando con dei personaggi come lui. Dizzy un giorno mi chiese: "Ma tu cos'è che fai?", "Studio da avvocato…", "Ma perché???? Tu dovresti fare il musicista….!!!!" Dizzy fu proprio una svolta nella mia vita. Dal punto di vista del linguaggio, ci sono stati due trombettisti importanti, sempre trombettisti. Il primo che mi ha veramente cambiato, musicalmente parlando, è stato Franco Ambrosetti, il papà di questo signore qui ….. (e indica suo figlio Gianluca, sax soprano, che è seduto vicino a noi). Franco mi ha portato a suonare in un ambiente più moderno, anche con altri esponenti della scena creativa europea, come Daniel Humair, ad esempio… L'altro è stato Tom Harrell.



R.D.G.: Una domanda che non ha nulla a che vedere col jazz… vi piace leggere?
K.B.: Oh sì, certo! Amo leggere! Purtroppo l'unica possibilità che ho di leggere è quando sono in viaggio, quando sono in aereo… Leggo prevalentemente per divertimento. Per citare un autore James Patterson… ho letto tutti i suoi libri.

D.M.: Anch'io leggo molto! Ho sempre avuto anche la passione per la natura. Sono cresciuto a Varese vicino a un parco dove potevo andare liberamente, non c'erano le macchine, potevamo giocare tranquillamente …. E sono sempre stato appassionato alla natura, ai colori, agli animali. Anch'io leggo libri d'intrattenimento. Li leggo in aereo… dove non ti metti certo a leggere Schopenauer… Mi piacciono molto i thriller, anche i libri che parlano di processi… certi libri di GrishamStephen King, perché comunque King tocca quella parte infantile che c'è in tutti noi. E poi leggo anche un sacco di saggi, tipo "il comportamento sociale delle formiche"…. Ed ho capito che l'animale più sbadato e anche più stupido siamo proprio noi. Perché gli altri animali non cercano di controllare l'ambiente ma di sfruttarlo in funzione di quello di cui hanno bisogno, noi invece l'ambiente lo distruggiamo e lo sfruttiamo molto di più rispetto a quello che realmente ci occorre. Comunque, sì, mi piace moltissimo leggere.

R.D.G.: Siete considerati entrambi dei punti di riferimento per molti musicisti. Quale consiglio dareste ai nuovi talenti?
K.B.: Ma no, non mi considero un punto di riferimento….

R.D.G.: Eppure lo è ….
K.B.: Il consiglio che comunque darei ai giovani è di fare pratica, studiare e ascoltare. Ascoltare tutti i tipi di musica. Io sono anche insegnante. Molti dei miei allievi ascoltano generi molto ristretti di musica. Ascoltano prevalentemente i dischi della Blue Note che coprono un'area molto limitata quanto a generi musicali. Se magari dico loro di suonarmi della musica brasiliana, non hanno idea di come fare…

D.M.: Non sono un punto di riferimento! (ride). Posso dirti qual è il mio consiglio… Come diceva Kenny, di ascoltare tanto. Tutti i generi musicali e di andare dove ti porta il tuo cuore. Se Art Tatum venisse oggi a dirmi che non devo suonare il piano…. lo manderei a quel paese e gli direi che voglio suonare il piano perché mi piace e mi va di farlo. Nessuno ti può dire che cosa devi fare. Ascolta solo il tuo cuore. Purtroppo, specialmente in Europa e in Italia, ci sono molti che seguono le mode e le tendenze del momento e che fanno discorsi del tipo "Posso fare 20 serate in più se faccio questo piuttosto di quello…."

R.D.G.: Cosa ne pensate delle sperimentazioni e contaminazioni nel jazz?
K.B.: Sono molto favorevole alle sperimentazioni. Aiutano la musica a crescere. Non è detto che funzionino sempre, ma quando funzionano, è davvero fantastico. Il fatto è che non puoi saperlo finché non ci hai provato…! Contaminazioni… è quasi lo stesso discorso… sono forse gli esperimenti riusciti male…. Ad ogni modo sono cose necessarie, che permettono ai musicisti di crescere.

D.M.: Come dicevo prima, i giovani talenti devono solo seguire il proprio cuore e non quello che dicono gli altri. La contaminazione non è una cosa obbligatoria. La sperimentazione può sicuramente essere interessante e la contaminazione una gran bella cosa, ma nella misura in cui non si tratta di un obbligo.

R.D.G.: Molti festival jazz internazionali, come Montreux o Umbria Jazz, hanno ospitato pop stars o rock stars, non solo musicisti jazz. Vorrei sapere se a vostro parere questo aiuta la gente ad avvicinarsi maggiormente al jazz o no.
K.B.: No. Personalmente non concordo con questa tendenza. In un festival rock non invitano me… (ride). L'altro aspetto della questione, è che il denaro che viene dato a Elton John avrebbe potuto essere il "mio"…. O comunque quello di altri musicisti jazz. Dal punto di vista del business, probabilmente funziona. Ma per me, dal punto di vista musicale, no.

R.D.G.: E per quanto riguarda il pubblico? Non crede che il pubblico si senta un po' confuso?
K.B.: La mia opinione è che il pubblico si faccia un'idea sbagliata di quello che è la musica.

D.M.: Quando decideranno di invitare musicisti jazz al festival di Sanremo, allora sarò d'accordo. Ma ci dovranno pagare come pagano le rock star o le pop star. Attualmente si verifica che nei festival jazz, i rapporto fra i compensi dei jazzisti rispetto a quelli delle pop/rock stars è di 1 a 100…Certo, noi dobbiamo sopravvivere, ma non è solo una questione di soldi … ritengo che la nostra musica sia valida e che noi dovremmo essere maggiormente rispettati.

R.D.G.: Questo discorso si riallaccia al precedente. Cosa ne pensate di artisti giovani come Michael Bublé o Norah Jones, che sono sponsorizzati dalle "majors", vengono strapagati, senza esserne poi così meritevoli, a mio avviso….
K.B.: Sono pagati tanto perché vendono tanto. Tutto qui. Questo è l'obiettivo. Le case discografiche investono molto per promuoverli e le vendite raggiungono gli obiettivi prefissati. Non si tratta di jazz. Assolutamente. Non ho niente contro Norah Jones, ma non è una jazzista. E' una persona molto simpatica, semplice, non si dà arie da diva, ma non è una jazzista. Una certa fascia di case discografiche è interessata solo ai cantanti. Non agli strumentisti.

D.M.: Norah Jones ha vinto 8 Grammies, ancor più di Charlie Parker… che posso dire? In taluni casi questo aiuta… Molte persone ascoltando pop o rock hanno scoperto qualcosa che non conoscevano…. Ascoltando Sting hanno sentito un sax o un piano… ed hanno scoperto Brandford Marsalis o Kenny Kirkland. Però se ascoltano Norah Jones… si domandano che genere sia…. Si è spesso portati in un certo senso a pensare che tutto quello che non è musica classica e che abbia più di tre accordi sia jazz…

K.B.: Sting mi piace. Ma si tratta di musica di livello molto più elevato, armonicamente e ritmicamente, rispetto al genere pop. Io stesso ho registrato alcuni brani di Sting. In definitiva è solo questione di qualità.

R.D.G.: Un brano che suonereste in questo istante?
K.B.: Chissà…. Probabilmente un brano brasiliano. Ma non è così importante… in fondo sono sempre le stesse 12 note… l'importante è che sia buona musica.

D.M.: Non saprei rispondere, onestamente. Ci sono milioni di pezzi che mi piacciono…. Ma dipende. Ultimamente sto lavorando su I Thought About You, un pezzo che mi piace, ma sicuramente fra una settimana suonerei qualcos'altro.

R.D.G.: C'è qualcuno che avete incontrato nel corso della vostra carriera, a cui vorreste dedicare qualcosa o che vorreste ringraziare in particolar modo?
K.B.: Io vorrei ringraziare tutti i bravi musicisti che ho incontrato. Ho imparato molto da tutti loro. Sono molto grato alla mia famiglia e a mia moglie per il sostegno e la pazienza…. E' importante, quando si deve viaggiare così tanto.

R.D.G.: Ha dedicato un pezzo a qualcuno in particolare?
K.B.: Sì, ho scritto un pezzo dedicato a Abdullah Ibrahim. Il pezzo si chiama proprio Song for Abdullah. Lui suonava a New York, tutti i lunedì sera con un saxofonista. Quella musica era molto spirituale. Rimasi molto colpito.

D.M.: Io voglio dire grazie alla mia famiglia, naturalmente, perché mi ha sempre dato il massimo sostegno, indipendentemente da tutto. In Italia, voglio ricordare Franco Cerri e Gianni Basso che accettarono di suonare con me quando ero così giovane. E Franco Ambrosetti. Poi Tom Harrell, Jimmy Woode che era un fantastico bassista dal quale ho imparato molto. Purtroppo è scomparso l'anno scorso. Woode suonò a lungo nella band di Duke Ellington, ma oltre a Ellington suonò anche con Charlie Parker, Miles Davis, Billie Holiday, Art Tatum, Sarah Vaughan ed Ella Fitzgerald!!! Poi ancora Dizzy Gillespie e Kenny Barron.

R.D.G.: Il vostro "trio delle meraviglie", con chi lo fareste?
K.B.: Ah, è difficile. Ci sono così tante grandi combinazioni possibili…. E non è nemmeno detto che pur mettendo assieme tre grossi nomi debba funzionare…. A volte si creano rapporti speciali con alcuni musicisti. Voglio dire, possono esserci davvero tante possibilità. Ho suonato per moltissimi anni e con grande piacere con Ben Riley alla batteria e Ray Drummond al basso. Ultimamente ho suonato con un bassista giapponese, Kiyoshi Kitagawa, e un batterista cubano, Francisco Mela. Quindi, voglio dire… ci sono troppi "wonder trio"….

D.M.: Io già suono per fortuna in situazioni di cui sono molto soddisfatto. Il mio trio ideale sarebbe con Paul Chambers e Roy Haynes… mi piacerebbe troppo… ma non è possibile, perché Paul Chambers è morto. Ricordo il disco di Phineas Newborn "We Three"….Ho già diversi gruppi con cui mi piace suonare: con Riccardo Fioravanti, con due batteristi, Enzo Zirilli e Stefano Bagnoli. Non saprei scegliere fra loro, li vorrei entrambi. Poi c'è il bel quartetto con il trombettista belga Bert Joris, Dré Pallemaerts alla batteria, Philippe Aerts al basso. Un altro gruppo con Peter Washington e Lewis Nash. Ho suonato con Enrico Rava, Roberto Gatto….Sinceramente sto già suonando con musicisti con i quali mi sento molto ispirato. Ho già i miei "wonder groups" e non mi posso proprio lamentare!

R.D.G.: Che rapporto avete con la musica classica?
K.B.: Amo la musica classica. Non suono più musica classica, comunque la studiai per dieci anni, dai 6 ai 16. L'ho suonata per molto, molto tempo. Ma devo dire che non sono bravo….. vorrei poter tornare indietro e rimettermi a studiare… Amo molto i compositori impressionisti francesi, e trovo fenomenale Scriabin.

D.M.: Io non ho mai studiato musica classica. Il mio maestro di piano, che Kenny conosce, Flavio Crivelli, genovese, un personaggio straordinario, studiò con Arturo Benedetti Michelangeli. All'inizio non amavo la musica classica… stavo per dire che iniziai per caso con l'ascolto di "Thelonious" Bach…. Cioè, voglio dire…. Johann Sebastian Bach, il Clavicembalo Ben Temperato. Successivamente Franz Liszt, Chopin, quindi gli impressionisti francesi. C'era un film del 1980 intitolato "The Competition" con Richard Dreyfuss e Amy Irving…era la storia di un ragazzo e una ragazza che partecipano ad una gara pianistica e si innamorano. La colonna sonora del film era il concerto n. 3 di Prokoviev per piano e orchestra. Fantastico. Poi Fauré, Satie, Débussy, Ravel Francis Poulenc e Olivier Messiaen. La sto scoprendo lentamente. Io sono un "fiore sbocciato tardi" per la musica classica. Non la suono, l'ascolto.

R.D.G.: Che tipo di musica ascoltate per diletto?
K.B.: classica, jazz, pop, mi piace Anita Baker…. Si può trovare musica di qualità anche nella musica commerciale.

D.M.: Ascolto musica classica, ascolto molto anche la radio, in macchina, e alla radio fanno pop music, non so dirti nessun nome…

R.D.G.: Ma non ti dà fastidio "certa" musica?
D.M.: Molto! Per contro, mi piace molto Stevie Wonder, il suo ultimo album è fantastico. Lo considero un grande musicista. Non ti saprei dire… amo tutti i tipi di musica purché sia "buona"…..Quanto alla musica "brutta" io credo che non ci sia peggior musica del "jazz brutto"…. Cioè, una musica pop suonata così così, può passare. La musica jazz suonata così così non esiste…. O è brutta o è meravigliosa! L'ultimo cd che ho comprato è stato un cd di musica classica, appunto questo concerto n. 3 per pianoforte e orchestra di Sergei Prokoviev.

R.D.G.: Quale disco consigliereste ad un vostro amico?
K.B.: Ce ne sono molti… non necessariamente di jazz. Un disco che mi ha colpito ed emozionato moltissimo è stato "Here's to Life" della cantante Shirley Horn. Ogni volta che lo ascolto mi fa venire i brividi. Ho consigliato spesso questo album a molte perone. Anche ai miei studenti che non ascoltano cantanti. Parlando invece di un disco strumentale, direi che uno dei miei preferiti è "Impressions" di John Coltrane.

D.M.: Per ragioni sentimentali, "Ben and Sweets" della Verve, con Ben Webster, Harry (Sweets) Edison, Hank Jones, George Duvivier e Clarence Johnson. Amo questo disco perchè sta esattamente a metà strada fra il jazz tradizionale ed il jazz moderno. Consiglierei tutto di Duke Ellington. Anch'io amo molto Shirley Horn e mi piace moltissimo il suo modo di suonare il piano, sa creare bellissimi accordi con pochissime note.

R.D.G.: Qual è stato l'ultimo pianista jazz che ha cambiato qualcosa? Che ha lasciato il segno…
K.B.: In passato Duke, Monk, Bud Powell, Bill Evans, Cecil Taylor… E' una domanda che richiederebbe più di due minuti per rispondere….Comunque la musica cambia in continuazione. McCoy Tyner. Il piano jazz si sta tuttora evolvendo. Brad Mehldau? Sì, stavo proprio per fare il suo nome, lo ammiro ma non lo considero un pianista veramente innovativo. Ad ogni modo ritengo che il piano jazz sia in buone mani! Piuttosto, sono io che dovrei evolvermi...!

D.M.: Direi Keith Jarrett, come ultimo artefice di un cambiamento. Cambiamento significa che da quel momento in avanti, ognuno, diciamo molti pianisti, si mettono a suonare a quel modo. Lui viene da Bill Evans e Paul Bley, se dico Evans devo dire Art Tatum e Nat Cole. Molti hanno cercato di suonare come Keith Jarrett, da quando ha fatto dischi con la ECM, Esbjörn Svensson ad esempio. Diciamo in particolare quei musicisti che non hanno profonde radici nel blues e nella tradizione. Intendo quei musicisti che non si sentono in quel determinato modo, non dico che sia negativo. Ma loro si sentono più vicini a questo tipo di suono in quanto è più vicino probabilmente al suono che ci circonda, alla nostra cultura. A me non ha mai attirato, perché io sono cresciuto in un altro tipo di ambiente musicale… ho sempre ascoltato musicisti come DukeJarrett quindi non mi ha mai toccato particolarmente, lo apprezzo e lo rispetto, anche se non sempre, per via del suo carattere, suona come saprebbe. L'ho ascoltato suonare certe volte poco ispirato. Suona sempre benissimo, ma quando è ispirato è veramente straordinario. Poi ce ne sono altri, McCoy Tyner ha influenzato molto. E' stato come Erroll Garner. Con Jarrett vi è stata maggiore libertà. Comunque voglio dire.. io sono vivo e mi evolvo, ogni giorno. E bisogna lasciare che la musica faccia il proprio corso.

R.D.G.: Ultima domanda per tutti e due… il vostro sogno musicale?
K.B.: Mi piacerebbe fare un disco con un'orchestra d'archi. E comunque fare qualcosa che mi piace, senza dovermi preoccupare se venderà o no.

D.M.: Come dicevo in un'altra intervista, archi ma con Ornette. Orchestra classica, basso, senza batteria, al piano non necessariamente io, magari Kenny, e Ornette che suona le melodie col sax alto. Questo è il sound che ho in mente… Io potrei anche non suonare, ma solo comporre o dirigere. Comunque mi considero fortunato perché sto facendo già quello che desidero. Un'altra cosa che vorrei, è che la gente ascoltasse di più la musica. Se molti ascoltassero maggiormente la musica sono convinto che non si combatterebbero l'un l'altro. Pensi che Saddam Hussein o Bin Laden ascoltino musica? No, non l'ascoltano… E' per questo che sono dei pazzi. Credo che anche nel corso della storia tutti quei folli pericolosi che ci sono stati non ascoltassero musica…Questo è il mio sogno: ascoltare musica e stare bene, più Ornette!

R.D.G.: Grazie Mr. Moroni!

Le ultime due domande sono per Mr Barron.

R.D.G.: So che ha dedicato molti anni all'insegnamento. Insegna ancora?
K.B.: Sì, insegno ancora. Qualche anno fa ho lasciato l'insegnamento presso un'università nel New Jersey perché qualcuno mi invitò nel 1999 a dirigere una scuola di musica. Amo molto insegnare.

R.D.G.: Ritiene che ogni musicista di talento possa essere anche un buon insegnante?
K.B.: Non necessariamente. Bisogna essere capaci di trasmettere le informazioni, di comunicare…

R.D.G.: Per finire, vorrei una sua testimonianza. Sappiamo che lei suonò insieme a Stan Getz in occasione della sua ultima performance prima di morire. Era il marzo 1991, Getz morì in giugno. Durante quelle sessions fu registrato l'album "People Time", a Copenhagen. Qual è il suo ricordo di quell'esperienza, sia come musicista che come uomo?
R.D.G.: Stan Getz non riuscì a finire. Riuscì a suonare i primi tre giorni, ma soffriva molto e il quarto giorno non ce la fece. Fortunatamente avevamo fatto tantissima musica i primi tre giorni. Stan Getz è stato davvero un musicista notevole e una delle figure che hanno esercitato una grossa influenza su di me. Sono stato felice di essere con lui in quei giorni.

R.D.G.: Grazie, Mr Barron! Abbiamo finito…
K.B.: Beh, direi che non è andata malaccio…..!!

..::Le foto del Concerto::..
Daniela Crevena












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21/11/2007

Live Conversations (Dado Moroni - Enrico Pieranunzi)

16/06/2007

Anything Else (Rosario Giuliani Quintet)

10/05/2007

Stagione invernale del Brass di Palermo: "Molto ricco, e davvero molto aperto è stato quest'anno il cartellone del Brass Group palermitano...altrettanto ricca è stata la rassegna intramuraria del Blue Brass presso il ridotto dello Spasimo..." (Antonio Terzo)

02/05/2007

Intervista a Rosario Giuliani: "Non riesco a vivere la musica jazz se non come una passione e vorrei che questo la gente sentisse...Per me la musica è un'espressione necessaria ed insostituibile, è dire qualcosa che non può passare attraverso le parole, qualcosa che viene dallo stomaco." (Daniele Mastrangelo)

23/04/2007

Wishlist (Marco Trifilio)

25/02/2007

Un lupo in Darsena (Danila Satragno)

25/02/2007

Liquid Gardens (Franco Ambrosetti)

07/01/2007

Kenny Barron Trio al Ueffilo Jazz Club in un doppio set di grande qualità: "...le dita di Barron sembrano danzare, anzi quasi volare con leggiadria sulla tastiera, nonostante il musicista mantenga una compostezza ed una postura "regali" e non si scomponga affatto..." (Alberto Francavilla)

27/12/2006

Eventi Jazz 2006 a Busto Arsizio con Ignacio Berroa, Dado Moroni, Kenny Barron, Mike Stern. Sei serate di jazz nei vari teatri cittadini sempre gremiti di pubblico appassionato e intento ad ascoltare le varie proposte stilistiche previste dalla programmazione.

16/12/2006

Enrico Rava, Aldo Romano, Joey Baron, Henri Texier, Dado Moroni...dalla rassegna Jazz&Wine of Peace 2006 (Luca D'Agostino - Phocus Agency)

09/04/2006

Un Jazz d'alto livello al Metropolitan di Palermo: Enrico Pieranunzi & Ada Montellanico Quintet nel tributo a Luigi Tenco "Danza di una Ninfa" e Roberto Gatto Special Quintet nel tributo al Miles Davis degli anni '64/'68. (Antonio Terzo)

09/04/2006

Enrico Rava e Dado Moroni: "Gran parte del pubblico ha dimostrato di gradire la scelta di un repertorio di standards, che non ha tuttavia emozionato gli appassionati di jazz..." (Giovanni Greto)

06/02/2006

Franco Cerri: ottant'anni suonati!! Teatro Arcimboldi, Milano - 28 gennaio 2006 (Giorgio Alto)

22/05/2005

Lewis Nash e il suo quartetto al Borgo Club di Genova: "...Il quartetto di Lewis Nash ha offerto una serata di grande jazz, una prova stimolante con pagine di poderoso impulso, infondendo ai brani inseriti in programma una vita nuova, connubio ideale di geometrie musicali e di concetti liricamente trasfigurati..." (Enzo Cochetti)

18/10/2004

The Nearness of You (Bennie Wallace)





Video:
Joe Locke - Dado Moroni - Rosario Giuliani @ Umbria Jazz Winter # 18
Joe Locke - Dado Moroni - Rosario Giuliani...
inserito il 01/01/2011  da umbriajazz10 - visualizzazioni: 6178
Stepping on stars - Joe Locke Rosario Giuliani Dado Moroni (Egea Records-Umbria Jazz)
Spot nuova uscita discografica 2011 "STEPPING ON STARS" J.LOCKE-R.GIULIANI-D.MORONI(EGEA RECORDS-UMBRIAJAZZ) www.egeamusic.comRegistarto dur...
inserito il 24/12/2010  da EgeaRecordsMusic - visualizzazioni: 6303
Jazz Time Enrico Rava e Dado Moroni duo clip
Jazz Time - E.Rava, D.Moroni duo [Inv n. MRT PM 010 ] , , Anno di edizione del prodotto multimediale : 2003 , Genere : Documentario , Autore : Marc...
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Stan Getz - Seven steps To Heaven
Stan Getz-Tenor Kenny Barron-Piano Alex Blake-Bass Terri Lyne Carrington-Drums...
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Stan Getz - Soul eyes
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Barron/Mehldau - Billie's Bounce
Kenny Barron - left side Brad Mehldau - right side Piano Summit - Umbria 1999...
inserito il 27/06/2008  da dilberg1 - visualizzazioni: 5174
People Time - Stan Getz And Kenny Barron
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inserito il 22/05/2008  da jazzmatpewka - visualizzazioni: 4863
Kenny Barron Trio - Jazz Baltica 2007
Kenny Barron Trio New York http://jazzdvd.blogspot.com...
inserito il 11/03/2008  da musicfriendsjazz - visualizzazioni: 3904
Andrea Pozza & Dado Moroni Piano Solo
Andrea Pozza & Dado Moroni, Peter Washington, Lewis Nash live al Genova Spring Festival Lunedì 23 Aprile 2007...
inserito il 11/05/2007  da Mazzipunk - visualizzazioni: 4375
Andrea Pozza & Dado Moroni
Andrea Pozza & Dado Moroni, Peter Washington, Lewis Nash live al Genova Spring Festival Lunedì 23 Aprile 2007...
inserito il 27/04/2007  da Mazzipunk - visualizzazioni: 4932
Tony williams feat. Freddie Hubbard w/ Super star quintet
Jazz with the superstar quintet 1982, Ballad by hubbard, some great horn skills here man., , for more of tony you must check out!!!, , http://video.go...
inserito il 17/01/2007  da druman44 - visualizzazioni: 4298
Stan Getz - On Green Dolphin Street (1989)
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Data pubblicazione: 14/07/2006

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