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Ciò che nasce spontaneamente, senza alcun preordinamento,
ha una diversa sapidità. Solodado è frutto di
una combinazione di eventi e nasce perché doveva nascere, insomma, con la complicità
di un "signor" pianoforte, dello studio di Roberto Vigo e della commemorazione di
Tito Fontana industriale di professione, musicista e discografico per passione
(era il patron della prestigiosa DIRE), prematuramente scomparso nel
2001.
Moroni
avrebbe dovuto incidere solo Perdado di Tito Fontana proprio per onorare
la sua memoria, ma la magia del momento, l'empatica simbiosi creatasi con gli ottantotto
tasti del Yamaha C7 hanno animato il pianista genovese tanto da creare un corpus
sonoro materializzatosi nell'opera licenziata dalla
Abeat Records e prima esperienza in
solitudine di
Moroni.
Due corsie: una fatta di brani originali firmati dal pianista e l'altra
attinta dalle melodie, alleate della verve, di
Moroni
e d'estrazione "broadway", prevalentemente. Don't Blame
Me, My Funny Valentine,
It Could Happen To You, I Should
Care sottolineano un'inflessione morbida ed un fraseggio dosato nei medi
e negli slow, ai quali fa da contraltare Little Niles
di Randy Weston, agile e al contempo vigoroso.
La cifra autoriale di
Moroni
segue l'eleganza delle scelte degli standards dando piena voce all'intensità espressiva
ed alla potenza del fraseggio con articolate progressioni armoniche (Waltzissimo),
palesando un eloquio ricco di sfumature e di lirismo (Alone,
River).
Moroni
riesce a tirar fuori dallo strumento atmosfere diverse, prive di luoghi comuni,con
una varietà di timbri abilmente – e con vero sentire – accostati e miscelati.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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Data pubblicazione: 06/09/2009
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