Enja Records - distr. Egea
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Franco Ambrosetti
Liquid Gardens
1. Mare (Maria Antonietta Piermartini) - 1:05
2. Marine Interlude (D. Moroni)
3. Gardens of the Past (Gianluca Ambrosetti) - 6:23
4. Danilelsphere (Daniel Humair) - 1:45
5. The Nearnesss of You (R. Rodgers/L. Hart) - 4:50
6. Spyral (Franco Ambrosetti/Daniel Humair) - 1:58
7. Living in Your Absence (Gianluca Ambrosetti) - 8:20
8. Cip e Ciop (Franco Ambrosetti) - 5:28
9. Michael’s Mood (Michael Zisman) - 3:43
10. Luiza (A.C. Jobim) - 3:18
11. Dado’s Game (Dado Moroni) - 3:35
12. Lullaby for Zeno (Franco Ambrosetti) - 4:54
13. The Great Collector (Franco Ambrosetti) - 5:44
14. My Ship (K. Weil) - 4:53
15. Mare ancora (Maria Antonietta Piermartini) - 1:26br>
Franco Ambrosetti -
tromba, flicorno
Gianluca Ambrosetti - sax soprano
Dado Moroni
- pianoforte
Sebastien Boisseau - contrabbasso
Daniel Humair - batteria
Michael Zisman - bandoneon
Sinfonietta della Svizzera Italiana nei brani 5,10, 14.
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E' vero, ineluttabilmente vero che Miles Davis abbia detto di
Franco Ambrosetti che è "l'unico uomo bianco ad avere un suono nero".
E' altresì vero che Ambrosetti è uno dei migliori trombettisti in circolazione
in Europa. E ciò anche in barba agli pseudo enfant prodige altresì prodighi
di commistioni armolodiche ai confini tra il jazz ed il pop e che navigano in auree
terre. E' semplicemente disarmante dire che
Dado Moroni
sia uno tra i migliori pianisti al mondo e che i suoi accenti ed il suo muscolare
incedere possa dar vita anche ai defunti. Tutto limpidamente vero. Adamantino e
liquido come i "Giardini" sonori di Franco Ambrosetti.
Ma (giunge quasi attesa questa avversativa), l'opera in questione pecca di
emozionalità. Le tinteggiature date dai drappeggi pianistici e dalle vigorose incursioni
delle ance del soprano di Gianluca Ambrosetti si spengono molto velocemente.
L'affastellarsi di suoni e di ricerche nei e dei suoni, pongono in un limbo il lavoro
nonostante gli sforzi di rianimare alcuni anfratti sia da parte di
Moroni
che dello stesso leader.
E quindi la centralità espressiva, di puro sforzo polmonare di Gianluca
Ambrosetti cesella le note per un susseguirsi di soli ottimamente costruiti
dal punto di vista tecnico, ma lasciando intonso il pathos, così come accade in
Gardens of the past.
Poi, l'oramai consolidato costume di lasciar pasteggiare in poche battute
i compagni di viaggio per aprire a brani d'altra fattura, contamina e rende meno
fluido l'intero album. Danielsphere è un solo
fin troppo "allungato" da Daniel Humair. Il tutto per aprire a
The Nearness of you, lì dove raggiunge la massima
intensità espressiva la Sinfonietta della Svizzera Italiana diretta da
Sergio Ferro.
Nulla di nuovo o da far accapponare la pelle anche in
Living in Your absence o in
Cip e Ciop.
La tecnica cresce, indubbiamente. E si sente il vigore calibrato, ma sempre
carico di intensità espressiva di
Dado Moroni.
Ambrosetti sembra, in alcune esecuzioni, nascondersi dietro il suo impeccabile
suono, pulito e tremendamente intonato senza però mai cimentarsi in varietà di timbri
e lasciando fin troppo spazio ai registri amabili ed alle sfumature degli altri
componenti. Interludi ovattati e "sine die", ma evocatori della pienezza
di Fellini e che, in questa sede, perdono il loro aplomb legandosi a binari
ampiamente collaudati.
Un disco fluido, senza ombra di dubbio, mai audace, ma privo di tensioni
ritmiche.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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Data pubblicazione: 25/02/2007
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