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Una pratica particolarmente in voga nel jazz odierno è quella di cimentarsi
nell'esecuzione in duo. Diversi sono i temerari che si avventurano in quella che
spesso può divenire una palude autocelebrativa fine a se stessa.
Fortunatamente questa non è una regola, come dimostrano
Harrell e
Moroni
con il disco "Humanity". Quando esistono idee
interessanti e un grande feeling, suonare in duo non costituisce assolutamente un
impedimento, tutt'altro. L'impasto che rende solida e robusta la costruzione di
questo disco è il mainstrem. I due animano conversazioni pulsanti e sofisticate
con grande spontaneità ritmica, con un lirismo di un'efficacia disarmante, intriso
di passionalità in virtù di un moto introspettivo che toglie il fiato già dalle
prime note di "The Nearness of you".
L'essenza musicale è interamente racchiusa nella raffinata e tenue mistione
di sonorità delicate e ricercate, sorretta da una robusta e lucida coerenza nell'approfondire
la dicotomia armonia/ritmo, conferendo alle esecuzioni sviluppi sempre incalzanti
ed al tempo stesso inattesi.
L'intenzione, perfettamente riuscita, è quella di rendere un affresco
discografico che regali lunghi e piacevoli momenti di grande intensità; l'esecuzione
dei 5 standards, oltre all'originale "Humanity" dello stesso pianista, denotano
tanto un serio rigore esecutivo ed un talento (che non scopriamo certo ora) quanto
una decisa irriverenza in alcuni accostamenti a musicisti del passato da cui è possibile
trarre ispirazione, ma Harrell e
Moroni
appartengono al firmamento jazzistico mondiale brillando di luce propria.
Un disco destinato a lasciare un segno indelebile, anche nell'anima.
Unica accortezza: prima dell'ascolto chiudersi in casa, spegnere telefoni,
abbassare le luci e lasciarsi rapire dalla musica.
Franco Giustino per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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Data pubblicazione: 20/03/2008
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