Intervista a Giovanni Mazzarino
luglio 2009
di Fabrizio Ciccarelli
Giovanni
Mazzarino nasce a Messina il 26 maggio 1965.
Artista versatile e prolifico, nel 1991 incide
il suo primo CD, con la partecipazione straordinaria di
Flavio Boltro,
"Silence Please" per la Splasch Record,
riscuotendo grande successo di critica soprattutto per gli arrangiamenti. Nel
1993 partecipa al Festival Internazionale
della Repubblica di S. Marino, incidendo il C.D. "Jazz
Italian All Stars" (live) con Lino Patruno e
Romano Mussolini.
Nel 1994 è la volta di "Thinking
Miles" per la Ram Record, con la partecipazione di
Ettore Fioravanti. Nel 1995
comincia la sua collaborazione con la cantante americana Joan Cartwright,
effettuando cinque tourneè in tutta Europa e incidendo un CD, "Feelin'
good" (Modern Times), di cui cura gli arrangiamenti, divenendone
anche il direttore musicale. Dal 1997
insegna per incarico Armonia e Pianoforte Jazz presso il Liceo Musicale di Caltanissetta.
Nello stesso anno esce "I Remeber Miles" per
l'Anaglyphos Record. Nel maggio dell'anno seguente effettua un tour internazionale
con Randy Brecker; e pubblica "Live at
Brass Jazz Club" per Brass Group Record. Nel
1999 nasce la collaborazione con uno dei più
grandi interpreti e cantanti di Jazz,
Mark Murphy,
entrando a far parte del suo "European Quintet. Nello stesso anno si
consolida in maniera ufficiale il "
Giovanni
Mazzarino Quartet" con la partecipazione di
Francesco Bearzatti
(ten.sax.)
Stefano Senni (bass), Paolo Mappa (drums):
esce l'intenso"Plays Ballads" per la
Philology. Nel 2000 comincia la collaborazione
artistica con il grande trombettista americano Tom Harrell ed esce
il live "Beautiful Child" (Philology).
Nel 2001 crea il suo nuovo trio con due grandi
musicisti americani,
Steve Swallow
ed Adam Nussbaum, effettuando numerosi tours internazionali. Nel
2002 invita a far parte del suo gruppo
Fabrizio
Bosso trombettista dalle doti tecniche e strumentali straordinarie;
vengono pubblicati "Evening in Blue"
(Splash Record) e, con Swallow e Nussbaum, "Nostalgia"
(Splash Record). Nel medesimo anno vince il TOP JAZZ (referendum indetto
dalla rivista specializzata Musica Jazz) come miglior nuovo talento italiano.
L'anno seguente pubblica " The Cyclone" (Splasch
Record). Nel 2004 "Live
allo Spasimo – Palermo" edito dalla Philology, e diviene Direttore
dell'Accademia Musicale Siciliana "Enzo
Randisi". Dal 2005 inizia la
collaborazione con Bob Mintzer, poi con uno dei migliori trombettisti
italiani,
Paolo Fresu. Diviene titolare dalla cattedra di Musica d'Insieme
nelle "clinics" del prestigioso Workshop ROMA JAZZ's COOL. Nel
2007 entra a far parte del gruppo del talentuoso
sassofonista
Francesco
Cafiso.
Egli è anche Direttore Artistico di numerose
manifestazioni, rassegne e festival di musica Jazz ed in genere di musica colta.
Nel 2008 registra il suo ultimo lavoro
discografico "Light" per l'etichetta discografica
Philology con la partecipazione di Adam Nussbaum, opera che
ne mette in evidenza l'inventiva compositiva e la raffinata tecnica pianistica;
avendo ascoltato con partecipazione e convinta stima molte delle sue produzioni,
lo intervistiamo.
Quali consideri i tuoi punti di riferimento da un punto
di vista compositivo?
Il compositore è un improvvisatore! Attraverso i suoi esperimenti trova(non inventa),
attesta ciò che in natura esiste, ma al tempo stesso inventa le diverse combinazioni
dell'esistente… tutto questo è la dimensione artistica… in tal senso ritengo i miei
punti "fermi" Artisti – Compositori quali: Billy Strayhorn, Duke Ellington,
Th. Monk,
Charles Mingus,
John Coltrane,
Horace Silver,
Steve Swallow,
Tom Harrell.
Sicuramente hai citato nomi tra i più importanti nel jazz,potrebbe
stupire che, a distanza di tanti anni, ancora sia necessario citare Ellington o
Mingus. Come mai?
Duke Ellington (come del resto alcuni dei suoi autorevoli colleghi,
Monk, Mingus) ha proprio "girato pagina" per quanto concerne la composizione.
Il suo essere "nero", la conoscenza e l'amore per la musica classica, il suo minimalismo
compositivo(basti pensare a" C Jam Blues") intriso di swing,il suo modo di orchestrare,
crea un miscellanea unica nella storia del Jazz. Questa eredità ha lasciato di certo
il segno per quanto concerne la conoscenza del linguaggio.
Arrangiare un brano significa entrare nelle corde di chi
l'ha "sentito", quali emozioni nel proporre letture così personali?
Arrangiare la musica esistente è come comporre… è un grande divertimento! E' meraviglioso
sentire la melodia che conosci cambiando la sua armonia. E' altrettante "intrigante"
cambiare la melodia da un punto di vista ritmico, laddove il ritmo diventa l'elemento
essenziale e fondamentale dell'arrangiamento… Le varie strategie armonico – melodiche
– ritmiche sono il fulcro dell'arrangiamento. Il tutto diventa personale se alla
fine sei un buon compositore…colori la musica con le giuste gradazioni…
Parlando di arrangiamenti può venir in mente Gil Evans?
Vogliamo fare qualche nome d'oggi?
Adoro Gil Evans, è sicuramente l'arrangiatore per eccellenza soprattutto
per la scelta degli impasti sonori…. La mente grigia di Miles Davis… un uomo
straordinario per genialità. Oggi Maria Schneider, Bob Mintzer,
Carla Bley,
Mike Abene, Vincent Mendoza sono di certo quelli che hanno raccolto
in pieno la sua speculazione musicale.
Qual è il brano che più di ogni altro rispecchia il tuo
modo di sentire?
Sicuramente "Ruby My Dear" di Monk, ma
anche "Duke Ellington's Sound of Love" di
Mingus. Ritengo che una melodia possa realmente essere una grande composizione
allorché tu suonandola senza alcun supporto armonico, riesci nel contempo a sentirne
le armonie. La melodia composta che "guarda" alle note efficaci è la musica di
Monk e Mingus. Oggi abbiamo musicisti del calibro di
Steve Swallow
e Tom Harrell che sono assolutamente i protagonisti di questa seconda parte
della Storia del Jazz soprattutto dal punto di vista compositivo.
Cosa pensi delle blue notes nella situazione attuale?
Le blue notes sono sempre attuali… La musica contemporanea senza lo swing e le blue
notes non sarebbe musica… Il blues nella storia del Jazz non è fondamentale solo
da un punto di vista "formale", piuttosto invece il mood del blues è la colonna
portante del Jazz. In realtà il Blues è una forma musicale (12 misure suddivise
in 3 riff da 4 misure cadauno) usata moltissimo (lo era anche prima) negli anni
del Be Bop; ma è anche e soprattutto un genere musicale che ha partorito il Rock,
il Funky,il Rhythm and Blues, e tutta la musica del XX° secolo. Il Blues è sempre
attuale.
Attualmente il jazz sembra percorrere vie distanti dagli
stili codificati fino agli anni '90: è, secondo te, un arricchimento o un tentativo
di dar nuova forza a generi che potrebbero essersi spenti?
Il
jazz è un termine lato… definire Jazz un periodo storico ben preciso è ormai veramente
anacronistico. Il Jazz e la codificazione del suo linguaggio sono assoltamente necessari
per la formazione del musicista moderno. Il Jazz degli anni '30 – '40 – '50 e anche
'60 ha insegnato alla collettività musicale le innumerevoli combinazioni armonico
– ritmiche… per questo motivo è necessaria la conoscenza profonda del linguaggio
Jazz… ma al contempo questa "nuova musica" ha comunicato innovazione, speculazione
intellettuale, esperimento per una ricerca che servirà alle nuove generazioni… Ovviamente
tanti ne approfittano: il confine è molto labile tra Arte e Bluff; tuttavia i musicisti
onesti intellettualmente non devono perdere di vista il concetto della ricerca come
fonte d'ispirazione.
Allora riflettiamo sul concetto di "arte"…
Tutto ciò che noi definiamo Arte in realtà è già presente in natura. L'artista non
inventa nulla; scopre attraverso la sua opera giornaliera di studio (o in maniera
fortuita) alcuni dei principi compositivi (questo vale per tutte le espressioni
artistiche); la combinazione di tali principi compositivi, fa in modo che possano
venir fuori eventi nuovi… l'invenzione "non inventata". La genialità, come ad esempio
nel caso di Gil Evans, sta proprio nel fare suonare insieme o per moto contrario
strumenti, che fino ad allora, erano considerati non compatibili tra loro. Il fatto
artistico consiste proprio nello scoprire nuove possibili combinazioni…Non è legato
alla stretta conoscenza accademica…Artista può essere anche chi intuisce questo
"modus pensandi". Ovviamente tutto ciò resta una mia personalissima opinione.
Il bluff, in genere figlio di un becero proselitismo politico, non prevede tutto
ciò, né tantomeno altro…viene direttamente imposto dai Media, alcuni di essi a servizio
di organizzazioni commerciali altri addirittura assolutamente ignoranti in fatto
d'Arte. Ignoranti nel senso che non conoscono assolutamente nulla ma che con la
loro incompetenza coronano un Bluff…In Italia abbiamo qualche degno esempio.
Forse il concetto di "genio" è in sé discutibile; in passato si è rivelato molto pericoloso,
pensiamo alla musica romantica, a certe avanguardie di primo 900. Che ne pensi?
Inoltre, il bluff è sempre in agguato, soprattutto in un'epoca in cui a dominare,
talvolta, è quella "tecnica creativa" affidata a marchingegni elettronici ed informatici,
o comunque del tutto improntata alla riproposizione di argomenti/sonorità già noti,
fin troppo noti. Spacciare per nuovo ciò che nuovo non è…
In realtà l'intellettualizzazione
o l'esagerata informatizzazione della musica, costituisce già di per sé un autentico
bluff. La qualità artistica in musica si propone in maniera semplice, le innovazioni
sono tali solo laddove il musicista non pensa di proporre il "nuovo", bensì procede
in maniera autentica, scevra da ogni velleità di "nuova creazione". Ho avuto la
fortuna un giorno di chiacchierare con Dizzie Gillespie il quale,
con quel fare del tutto bonaccione e umile, mi spiegava che certe soluzioni armoniche,
oggi considerate geniali, un tempo erano solo dei semplici esperimenti… e che loro
stessi non pensavano all'innovazione. Nel contempo questa Musica stava per diventare
il "Nuovo".
Se il mercato discografico detta legge sui gusti degli
ascoltatori (con risultati spesso mediocri), quale significato reale dare ai tentativi
di chi prova a uscirne?
Onore al merito……!!! Il mercato discografico è assolutamente in crisi… per riprendersi
ha bisogno di vendere tanti dischi. Perché "l'artista" possa vendere tanto, quest'ultimo
deve essere o veramente un genio(la natura si sbizzarrisce fortunatamente poche
volte) oppure supportato da una organizzazione piuttosto agguerrita(cosa più frequente)
che attraverso una serie di operazioni commerciali(da Sanremo al Quirinale) fa credere
che è possibile la resurrezione di Mozart. Dall'altro lato ci sono tanti
bravi musicisti che fanno un po' fatica… ma quanto meno propongono dei progetti
artistici interessanti. Questo è il limite dell'Arte…
O forse è solo il limite culturale di chi di arte si dovrebbe
occupare, o forse- molto probabilmente - è un tentativo ben studiato di togliere
la parola a chi potrebbe esprimere giudizi o prodotti potenzialmente pericolosi….
Oggi il qualunquismo fa da padrone. Questo è il danno più grave, tutti fanno
tutto. In realtà tutto ciò è assolutamente in linea, è l'immagine speculare del
disordine politico che viviamo. Il sistema politico infatti è assolutamente responsabile
di questo decadimento culturale e d‘istruzione musicale.
Quali progetti per il futuro?
Sarò impegnato su diversi fronti: il mio nuovo quintetto (di recente uscita il mio
nuovo album "Light"); sono molto contento di
questa nuova band che vede protagonisti come, front line, due grandissimi musicisti:
Flavio Boltro
alla tromba e
Giuseppe Mirabella
alla chitarra. Faremo un tour in Novembre(Italia e Europa) per presentare ufficialmente
il disco. Sono onorato altresì di far parte del nuovo gruppo di
Flavio Boltro.
In ottobre si registrerà il nuovo disco con ospiti di eccezione. Con
Francesco
Cafiso sto lavorando parecchio per promuovere il Cd "A
New Trip". Da ormai 2 anni questa band "drumless" sta facendo molto bene
e sono felice di contribuire alla riuscita di questo progetto artistico. Ancora,
collaboro con due brave cantanti italiane per le quali ho arrangiato la musica dei
loro dischi: Cinzia Roncelli e Flora Faja (albums di assoluto interesse
e di grande raffinatezza, NDR). Infine sono il direttore artistico della manifestazione
Piazza Jazz evento che prevede una "Summer School", seminari tenuti da docenti
di fama nazionale ed internazionale e un calendario concertistico di alto livello.
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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| "Road Song" Tony Monaco,Eddy Palermo, Flavio Boltro,Ray Mantilla and friends Tuscia in Jazz 2008Tony Monaco,Eddy Palermo,Flavio Boltro,Paolo Recchia,Francisco Mela, Geggè Munari, Ray Mantilla,Carl PotterEddy PalermoArenown... inserito il 20/11/2008 da lermici - visualizzazioni: 6412 |
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Data pubblicazione: 19/09/2009
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