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Martux_m Crew
Imagine
Parco della Musica Records (2013)
1. Imagine
2. Easy if you Try
3. A life in Peace?
4. Not the only Dreamer
5. The world as One
6. No Countries
Martux_m Crew - electronics Fabrizio Bosso - trumpet Francesco Bearzatti - tenor saxophone, clarinet Eivind Aarset - electric guitar, electronics
"Imagine". Immagina. Che non sia soltanto un titolo, ma una condizione. Che
non sia solo un brano storico, ma un'ispirata creazione. Che non sia semplicemente
un omaggio, ma un'intellettuale continuazione. Di percezioni, intenti e visioni.
Le stesse che, più di quarant'anni fa, guidarono l'ormai solista, ex componente
dei Beatles, nella scrittura di quello che sarebbe diventato un indiscusso inno
di pace. Che, oggi come allora, nell'utopico realismo delle sue parole, trova ancora
terreno fertile per un'indispensabile riflessione. Lennon sapeva d'essere un sognatore,
ma sapeva anche di non essere l'unico (Not the only Dreamer, per l'appunto).
E la dimostrazione è in questo progetto musicale, nato dall'incontro tra le strumentazioni
elettroniche della Martux_m Crew - al secolo Maurizio Martusciello
e il suo gruppo di lavoro costituito da Enzo Varriale (Alias Zeno) e Gianpasquale
Rina (Alias Kocleo) – la tromba di
Fabrizio Bosso,
il sassofono di
Francesco Bearzatti e la chitarra di Eivind Aarset.
Un progetto che fa del potenziale immaginifico materia di composizione e strumento
di esecuzione – come non poteva che essere in presenza di artisti per loro natura
inclini all'improvvisazione – e di godimento, indicando, nella significativa apertura
affidata alla title track, l'attitudine con la quale bisognerebbe apprestarsi
all'ascolto. Perché un album fatto di suoni non si può che ascoltare: Easy if
you try, sembra aggiungere, per inciso, la seconda traccia. Facile come immaginare
un mondo migliore. Intrigante come addentrarsi in una dimensione onirica. In cui
si compenetrano – ammiccando alla fusion – in un alienante quanto strategico gioco
di ruoli, affascinanti sperimentazioni elettroniche e suggestive sonorità jazz.
Ma non è tutto: l'immaginazione viaggia di pari passo con la riflessione. E ogni
brano ne porta con sé una. Nata dall'essenza mistica di quel testo e identificata
da frammenti dello stesso, attraverso la scelta (ispirata) dei titoli e connotata
dal protagonismo dei diversi sounds: tanto quello nordico della chitarra di Aarset
(riconoscibile soprattutto nella prima traccia), quanto quello del sax di Bearzatti
e la tromba di Bosso, i cui dialoghi, vestiti delle acide sfumature di Martux_m,
danno vita ad atmosfere dense e travolgenti. Il tutto perfettamente amalgamato dal
lavoro finale di missaggio. Per un album all'insegna delle esplorazioni musicali
(e mentali), che conferma la forza innovativa della formazione, già ben collaudata
con "About a Silent Way" (2009), esperimento
d'esordio incentrato sulla musica di Miles Davis.
E il futuro si può solo immaginare.
Alessandra V. Monaco per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 25/05/2014
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