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Franco D'Andrea Sextet
Monk and the Time Machine
Parco della Musica Records (2014)
CD 1:
1. Into the Mistery - Deep Riff
2. Light Blue - Epistrophy
3. Misterioso - Monk's W.T.L. - Bright Mississipi
4. Monk's Mood - O.T. Abstraction
5. Monodic - Well You Needn't
CD 2:
1. A New Rag Suite
2. I Mean You
3. Monk's W.T.L. - Locomotive
4. Un gioco
5. Blue Monk
6. Brake's Sake
7. Naif
8. Blue Monk - Brake's Sake – Naif - Un gioco
9. Coming on the Hudson
10. Brake's Sake (alternate take)
11. Coming on the Hudson (alternate take)
Franco D'andrea - piano Andrea Ayassot - sax Aldo Mella - contrabbasso Zeno De Rossi - batteria
Monk and The Time Machine, un titolo che racchiude l'essenza e la poetica
del doppio disco di Franco D'Andrea e del suo formidabile sestetto. Una formazione
allargata che, insieme al collaudato e sempre impeccabile quartetto con Andrea
Ayassot ai sax, Aldo Mella al contrabbasso e Zeno De Rossi alla
batteria, prevede anche Daniele D'Agaro al clarinetto e l'inimitabile Mauro Ottolini
al trombone. I concetti chiavi della poetica di Monk and The Time Machine
sono due: l'omaggio al grande Monk, al suo pianismo sempre libero da ogni costrizione,
e soprattutto alla sua capacità di battere il tempo con un piede ben saldo nella
tradizione e uno proiettato verso il futuro. Franco D'Andrea raccoglie questa eredità
di Monk e la fa propria creando un disco che si muove su due linee: la reinterpretazione
con arrangiamenti assolutamente originali di alcuni brani di Monk – da Light
Blue a Bright Mississipi, da Locomotive a Blue Monk, da
Epistrophy a Well You Needn't, ecc. - e alcune composizioni appositamente
composte dal sestetto. Questo, sfruttando l'eredità di Monk come punto di partenza,
snoda percorsi musicali che si pongono come emblema di una poetica fatta di tradizione,
ma anche di futuro: un occhio al passato e uno proiettato verso quello che sarà.
Una poetica che Franco D'Andrea ha fatto propria e che insieme ai suoi musicisti
di eccezione riesce con estrema facilità ed eleganza a descrivere chiaramente. Ogni
brano solca i percorsi già delineati nel tempo da D'Andrea, che si spinge sempre
un pò più in là alla ricerca della perfetta sintesi tra un background culturale
imponente e l'estro di un grande pianista che ha fatto e fa della ricerca e della
sperimentazione la propria vocazione. Composizione e improvvisazione si fondono,
e si confondono, con libertà ma anche con grande sapienza, mostrando come un percorso
ricercato ed elegante e allo stesso tempo libero da ogni costrizione, possa essere
ascoltato e fruito piacevolmente.
Monk and The Time Machine è un viaggio nel tempo con una insolita macchina
che, guidata da sei artisti di immenso spessore, trascina con estrema duttilità
note, pause e ritmi, da un'epoca all'altra, alla ricerca di tutto ciò che la parola
jazz è in grado di esprimere.
Nina Molica Franco per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 05/01/2015
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