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Doctor 3
Doctor 3
Parco della Musica Records (2014)
1. How deep is your love
2. Unchained Melody
3. No Sunshine
4. Moon River
5. Up Where We Belong
6. Cheeck to cheeck
7. Life on Mars
8. Let it be
9. Will You Still Love Me Tomorrow
10. Light My Fire
11. Hallelujah
12. The Nearness of You
Danilo Rea - pianoforte Enzo Pietropaoli - contrabbasso Fabrizio Sferra - batteria
Doctor 3 : Rea, Pietropaoli, Sferra; decolla senza sforzo il successo del
trio attivo dal 1997 sulla scena musicale italiana:
tra pop, jazz e molteplici "contaminazioni".
In questo disco, edito da Parco della Musica Records, è chiaro l'affiatamento che
coinvolge i tre musicisti, altrettanto lineare le velocità con cui la tracklist
porta a termine cinquantaquattro minuti di musica granitica: ben inquadrata nella
scelta stilistica del leader.
Una tracklist, generosa: fa felici tutti; variegatamente fluttuano melodie che,
lontane da qualsiasi pregiudizio di accostamento stilistico, rievocano il sapore
di pezzi del passato che ritorna puntuale a scandire l'importanza della rilettura
interpretativa e dunque musicale: agevole l'intento dei musicisti, nell'impossibilità
di riproporre un repertorio più contemporaneo, o al limite, completamente originale.
Colpiscono, nell'economia del disco, "Hallelujah" di Leonard Cohen in cui il tema
emerge verticalizzato misura dopo misura, identica soluzione per la straordinaria
"Life on Mars" di Bowie e la celebre "Let it be". Non lasciano indifferente "Unchained
Melody" e "How deep is your love" in cui riesce ad emergere una vena lirica più
profonda ed emotiva altamente fedele alla qualità generale del disco.
Un disco da prestare, acquistare, farsi prestare.
Antonella Chionna per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 25/10/2015
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