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Giovanni Falzone/Glauco Venier
Dialogo espressivo
Parco della Musica Records (2021)
1. Il viaggio di Piero
2. Laila
3. L'equilibrista
4. Il poeta del Silenzio
5. Kenny
6. Come stelle in terra
7. L'attesa sospesa
8. La pluie d'octobre
9. Rio de la Plata
10. Songs for Tomasz
11. La danza delle foglie rosse
Giovanni Falzone - tromba Glauco Venier - pianoforte
Giovanni Falzone è sicuramente uno dei migliori trombettisti
italiani, molto apprezzato nel nostro Paese e assai richiesto anche in varie parti
d'Europa. Al centro di tanti progetti, in qualità di leader o di sideman di lusso,
in questo album, Falzone mette in fila undici sue creazioni e le esegue con un partner
speciale, il pianista Glauco Venier, noto principalmente per le sue incisioni
ECM in compagnia di Norma Winstone e di Klaus Gesing. La musica del cd si caratterizza
per un afflato lirico ben evidenziato che si estrinseca in melodie larghe, costruite
a dovere, su cui il duo si impegna in un continuo scambio di ruoli, fra chi conduce
il gioco e chi sta dappresso in scia. Il musicista siciliano esibisce un suono corposo
o morbido, a seconda delle situazioni, scolpendo con la sua tromba, aperta o sordinata,
i temi e lavorandoci attorno, successivamente, con un fraseggio ondulato, dove i
passaggi verso l'acuto sono gestiti con leggerezza, così come le dinamiche dei momenti
di distensione, di quiete malinconica. Venier, da parte sua, accompagna il canto
dello strumento di ottone con un pianismo attento alle allusioni, alle tonalità
espressive, per aggiungere nuances chiazzate al quadro complessivo. Quando ha spazio
per uscire in assolo, il pianoforte esplora i motivi, li rielabora, sottolineando
l'aspetto ritmico dei pezzi composti dal partner. Prevalgono, in generale, i tempi
moderati e pensosi, con striature di tango argentino in alcuni capitoli, e qualche
accelerazione, in particolare nella traccia dedicata a Tomasz Stanko, dall'andamento
brioso e saltellante. Oltre a Stanko, ci sono dediche per Enrico Rava e Kenny
Wheeler nel disco, per riconfermare una liaison sia umana che estetica con tre
maestri della tromba del vecchio continente.
Il brano più convincente, fra gli undici, tutti, ad ogni modo, pregevoli, è sicuramente
"La pluie d'octobre". L'inizio è riservato al piano che fa metaforicamente gocciolare
le note, a grappoli. L'intervento della tromba introduce una melodia inquieta, su
cui, poi, divagano efficacemente i due sodali, facendo salire accortamente la tensione,
per poi farla calare dolcemente sul finale.
"Dialogo espressivo" è un'altra opera all'insegna della poesia, del dialogo naturale,
ecologico, fra due personalità sensibili, in un certo modo collegabile con il precedente
"L'albero delle fate", registrato da Falzone in quartetto. Evidentemente il trombettista,
esuberante ed estroverso in altri contesti, si pensi ad esempio al "Tinissima quartet",
nelle prove a suo nome, in questo periodo almeno, rivela una vena più intimista
e un'inclinazione verso una danzabilità più o meno scoperta. Irruento o meditativo,
sanguigno o delicato, Falzone riesce, comunque, con una certa regolarità, a far
centro ad ogni nuova realizzazione.
Gianni Montano per Jazzitalia
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 16/04/2022
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