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Roberto Spadoni New project Jazz Orchestra
Travel Music
Alfa Music (2016)
1. Ce la posso fare
2. L' Italia del finestrino
3. Travel Music
4. La vita, in fondo, è un rincorrere emozioni da ricordare
5. Dolls
6. La pensione degli artisti
Roberto Spadoni - chitarra e direzione New Talents Jazz Orchestra
Ospiti:
Giovanni Falzone - tromba Roberto Cipelli - pianoforte Mauro Beggio - batteria
ALFAMUSIC
Music Label & Publishing
Via G. Turner, 27 - 00169 Rome (Italy)
Tel:(+39) 06 263067 Fax:(+39) 06 23269109
email:
info@alfamusic.com
web: www.alfamusic.com
Giovani talenti del jazz italiano pronti a crescere e formarsi sotto la sicura
ala protettrice di
Roberto Spadoni.
E ad accompagnare il large ensemble altri tre musicisti di vaglia, orgoglio del
jazz made in Italy: Giovanni Falzone, Roberto Cipelli e
Mauro Beggio,
che gettano benzina su di un fuoco opportunamente controllato dal maître à penser
a capo anche delle composizioni e degli arrangiamenti. Sei brani strutturati con
un profondo senso orchestrale e un'architettura sempre varia.
Con "Ce la posso fare" la mente fa un balzo indietro nella
musica dei migliori film degli anni Settanta (quando ancora il jazz faceva bella
mostra nelle colonne sonore) ed impera il sassofono tenore di Fiorenzo Zeni nell'assolo
che fa contraltare alla spumeggiante tromba di Falzone. "L'Italia del finestrino"
è slow, elegante e ondeggiante tra le carezze della tromba e il sinuoso pianoforte
di Cipelli. E il viaggio di Spadoni e sodali continua con il brano eponimo, ricco
di vari accenti e inflessioni e con un groove suggerito che ne costituisce l'elemento
portante: qui Spadoni imbraccia la chitarra e dedica un bell'assolo, tornito e delicato.
Ispirato e dedicato alla grandezza di Kenny Wheeler è "La vita, in fondo, è un
rincorrere emozioni da ricordare": una lunga suite con cambi di metrica e di
narrazione, che ancheggia tra un lento periodare e tempi medi e un florilegio di
assolo. "Dolls" è impetuosa nel corale, dai ritmi sostenuti che fanno spazio
a break in cui i solisti (Menato al sassofono contralto e Falzone) duettano in perfetta
sincronia. "La pensione degli artisti" è sardonica al punto giusto nel suo
ripescare suoni e ritmi delle orchestre del passato, sempre con un passo in avanti.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 09/04/2017
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