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Ada Montellanico
Suono Di Donna
Incipit - Egea (2012)
1. Black Crow (Joni Mitchell);
2. Parole di Burro (Carmen Consoli);
3. Promised Land (Ani Di Franco);
4. Meteora (G. Falzone – A. Montellanico);
5. Ups and Downs (Carla Bley);
6. Choro Cansado (Maria Schneider);
7. Joga (Bjork);
8. Trepido Sguardo (Ada Montellanico);
9. Bird Alone (Abbey Lincoln);
10. So Far Away (Carol King).
Ada Montellanico
- voce
Glauco Benedetti - basso tuba
Mirco Mariottini - clarinetto basso
Massimo Morganti - trombone
Francesco Diodati - chitarra
Gabriele Evangelista - contrabbasso
Alessandro Paternesi - batteria
feat
Giovanni Falzone - tromba e arrangiamenti
Ada Montellanico
è impegnata da anni in un costante lavoro di ricerca espressiva a cavallo tra canzone
d'autore e linguaggio jazzistico. Ricordiamo in particolare il suo lungo ed appassionato
indagare intorno alla figura ed alla poetica di Luigi Tenco, approfondita nella
scrittura in un importante volume - "Quasi Sera-Una Storia di Tenco" - oltre che
nella pubblicazione di alcuni notevolissimi CD, in particolare "L'altro Tenco" con
Enrico Rava
e "Danza di una Ninfa" con
Enrico
Pieranunzi.
Questo nuovo progetto, più che un omaggio, è una rivendicazione del ruolo creativo
delle donne nella musica, al di là e ben oltre il ruolo tradizionalmente accettato
delle grandi cantanti di jazz. Ecco allora una raffinata scelta di compositrici,
direttrici di orchestra e cantautrici di estrazione quantomai diversa, i cui brani
vengono "smontati" e ricomposti attraverso i particolarissimi arrangiamenti di
Giovanni Falzone: "Black Crow" di Joni Mitchell apre il disco, sostenuta
da un inaspettato e poderoso ritmo funky, seguita da una ammaliante "Parole di Burro"
di Carmen Consoli, che, lo affermiamo senza mezzi termini, giustificherebbe da sola
l'acquisto dell'album. Ma c'è molto altro da ascoltare.
"Ups and Down" di
Carla Bley
si cimenta con la complessità della scrittura e degli arrangiamenti, mentre la bachiana
"Choro Cansado" di Maria Schneider è risolta in un delizioso sviluppo cameristico
sottolineato dai fiati e dai legni di Glauco Benedetti al basso tuba,
di Massimo Morganti al trombone e di Mirco Mariottini
al clarinetto basso.
La scelta di un ensemble piuttosto insolito non è nuova nell'universo musicale
della cantante, che ha spesso voluto accanto a sé strumenti inusuali quali l'oboe
ed il corno di bassetto; manca inoltre il pianoforte, ed è questa la novità più
eclatante rispetto agli ultimi album di studio, caratterizzati dalla presenza e
dalla personalità di un artista del calibro di
Enrico
Pieranunzi.
Il contrasto tra la voce ambrata e seducente della vocalist ed il timbro "virile"
dalla tromba di Falzone - profondamente radicata nella tradizione afro-americana
- crea un intrigante contrasto, quasi a ricreare artisticamente la sottile dinamica
di un rapporto uomo-donna: ne è affascinante esempio "Bird Alone", forse
il pezzo più tradizionalmente "jazz" dell'album, un duetto sospeso nel vuoto, nel
quale voce e strumento dialogano senza accompagnamento alcuno.
La vocalist romana, come già dimostrato nei precedenti album, ed in particolare
nell'ultimo notevolissimo "Il Sole di un Attimo", si ritaglia inoltre un
significativo ruolo anche nella scrittura dei brani originali: la sognante "Meteora"-
testo sviluppato su musica di Falzone - e l'asimmetrica, eccentrica "Trepido
Sguardo". "So far Away" di Carol King chiude l'album con un danzante mid-tempo di rock
n'soul che sarebbe piaciuto a Van Morrison.
Un lavoro elegante, ricco di spunti diversi eppure omogeneo nel risultato finale,
curatissimo nei particolari, ma assolutamente mai patinato, che coniuga brillantemente
eleganza formale e spessore interpretativo.
Roberto Biasco per Jazzitalia
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 18/11/2012
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