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Alessandro Galati
Seals
Via Veneto Jazz (2014)
1. Taylor Without Scissors
2. Cherokee
3. Seals
4. Unpredible
5. Softly as in a Morning Sunrise
6. The Country life
7. Alien Blues
8. Lil'Sophia
9. Casi Abstemia
10. So in love
Alessandro Galati - pianoforte Gabriele Evangelista - contrabbasso Stefano Tamborrino - batteria
Via
Veneto Jazz is a division of Millesuoni
via Calabritto, 28 - 00010 Roma
tel. +39 06 25213540
Fax +39 06 37513596
web: http://www.millesuoni.it
Via Veneto Jazz is distributed by
EMI Music
Acquatiche emozioni, quelle evocate dal trio del pianista italiano Alessandro Galati,
che rivelano in "Seals" tutta la profondità di un disco particolarmente riuscito:
nella realizzazione d'un compromesso stilistico che congiunge la cifra del lirismo
musicale europeo alla memoria, destoricizzata, d'una tradizione contrappuntistica
ben consolidata nel tessuto afroamericano. Compromesso chiaramente udibile nella
realizzazione di un sound cameristico, consistente il contributo della sezione ritmica
che annovera Gabriele Evangelista al contrabbasso e Stefano Tamborrino
alla batteria, che percorre una strada poco battuta: il calibrato utilizzo delle
dinamiche non tralasciando quella varietà sonora, costante nelle dieci tracce del
disco edito da Via Veneto Jazz.
Quarantanove minuti di musica, variegati: non tanto nella scelta dei tre standards
("Sofly as in a morning sunrise"; "Cherokee"; "So in Love") che incorniciano magistralmente
l'evidente continuità concettuale dell'intero lavoro, quanto nella capacità di evocare
piani diversi della narrazione musicale senza perdere di vista l'identità d'una
leadership presente e perfettamente aderente al risultato che giunge all'orecchio.
Un risultato emotivo che valorizza, oltre alla rielaborazione di brani ben conosciuti,
la composizione originale: particolarmente calzante il brano "Seals" che di fatto
denota la coesione del trio nel destreggiare l'orizzontalità della scrittura, interessante
a tal proposito la capacità di Evangelista nel sostenere per sottrazione la risposta
pianistica di Galati in un' interazione tra voci dimesse che s'impongono per ricchezza
d'inventiva timbrica e che infrangono, allo stesso tempo, l'intenzione apparentemente
coloristica di Tamborrino. Di grande interesse "Alien Blues", in cui la spinta espressionista
dell'esecuzione non tradisce la cantabilità melodica che approda, in conclusione,
alla bellissima "Lil' Sophia".
Una perla musicale che, non a caso, oltrepassa i confini nazionali vincendo il "2014
Best Instrumental Album" nella classifica stilata dalla rivista Jazz Critique.
Antonella Chionna per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 02/06/2015
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