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Wasabi
Closer
Via Veneto Jazz (2010)
1. New toy
2. Langhe oscure
3. Trum
4. Closer
5. Grand guignol wasabi
6. Ancora autostrade
7. Country girl
8. Poor red little clownfish
9. Happiness,joy,beauty,innocence
10. Winter
11. La bufera
Lorenzo Feliciati - double bass
Alessandro Gwis - piano, laptop, keyboards, moog piano system
Emanuele Smammo - drums
Cuong Vu - trumpet & electronics in 2,6 & 7
Via
Veneto Jazz is a division of Millesuoni
via Calabritto, 28 - 00010 Roma
tel. +39 06 25213540
Fax +39 06 37513596
web: http://www.millesuoni.it
Via Veneto Jazz is distributed by
EMI Music
"Closer" è la più recente incisione di Wasabi che testimonia la volontà, da parte
del gruppo, di approfondire e far evolvere elementi già presenti nel precedente
cd. Il trio romano suona un solido jazz moderno, impreziosito da melodie apparentemente
semplici e contagiose per la loro cantabilità, dotate di ritmi vicini ad un funky
controllato, mai chiassoso e strabordante. Alessandro Gwis è tastierista
tecnicamente ferratissimo con un suono scintillante o meditativo, a seconda delle
situazioni e l'opzione di esprimersi con l'iterazione di brevi frasi su cui elaborare
divagazioni ampie e ben articolate. Lorenzo Feliciati è autore di sei tracce
di diversa fisionomia, ora più soft e vagamente malinconiche, ora più "tirate" e
mosse. Il suo basso è capace di offrire un accompagnamento preciso e discreto o
di uscire in assoli tematici ben costruiti.
Emanuele Smimmo è batterista
eclettico. Sa far alzare la temperatura dei vari brani con un drummin' pieno e potente
di sapore latineggiante o suonare in controtendenza al pianoforte occupando un ruolo
di alter ego solistico del tutto funzionale al contesto. L'ospite Cuong Vu
aggiunge un qualcosa in più, facendo lievitare la musica del trio verso scenari
luminosi e selvaggi, causando una mutazione all'interno delle composizioni, decisamente
in positivo. I brani migliori del disco sono proprio quelli in quartetto."Langhe
oscure" inizia a tempo lento, l'uso di effetti elettronici serve per colorare lo
sfondo, non per sovrapporsi o sostituire le voci dei protagonisti. La tromba davisiana
della guest star vietnamita si inserisce per tratteggiare paesaggi sonori immaginari
eppure concreti, trasportando la musica in una dimensione metropolitana e onirica
al tempo stesso. "Autostrade" si muove piano, con circospezione, poi si allarga,
"aumenta le corsie", si potrebbe parafrasare, per inglobare un magistrale duetto
fra piano e tromba. "Country Girl" è su tempo medio e si caratterizza per il suono
vero, naturale dell'ottone e per il vigoroso incalzare del pianoforte che insegue
il percorso del fiatista fino ad affiancarlo o a superarlo. Fra gli altri pezzi,
tutti piuttosto omogenei come qualità, si raccomanda particolarmente "Trum", su
tempo medio con accenti pop e un fraseggio jarrettiano di Gwis o prossimo al sound
di Esbjorn
Svensson.
Nelle note di copertina Ernesto De Pascale scrive che il trio "riscrive
il jazz usando la carta da musica di 40 anni fa, senza cancellarne le note già scritte".
Invero, ad ascoltare il lavoro, sembra che il debito alla tradizione riguardi periodi
storici più vicini a noi. Quarant'anni fa l'avanguardia virava verso il free o il
jazz rock. Wasabi si ispira piuttosto a tutto quanto è ruotato attorno al jazz dagli
anni settanta in poi, producendo una musica a suo modo meticcia e derivata da evidenti
contaminazioni con altri generi. Una musica, cioè, che si arricchisce di tanti rimandi,
pur restando inequivocabilmente legata al jazz. E si tratta di un jazz gradevole,
ricco di ritmo e di melodia, con una cifra stilistica abbastanza personale. E non
è facile risultare personali oggi.
Gianni B. Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 24/12/2010
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