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Pasquale Laino
The River Will Carry Me
CNI Music CNDL 23686
1. The Passage
2. In the Land of little time
3. With Light Steps and Resounding Feet
4. Wandering
5. Beneath the running clouds, I await
6. The return of the Faun
7. The Inopportune Benevolent Being
8. Something's Changed
9. In the Shifting Colour of the Offerings
10. Fake Nymphs
11. 5th of December
12. The Forgotten Rite
13. The River Will Carry Me
14. In Good and In Evil
15. Far Away
16. Fibs and Fame
17. To Sleep, To Forget
18. A Little Gift (ghost track)
Pasquale Laino -
sax soprano
Alessandro Gwis - pianoforte
Andrea Avena
- contrabbasso
Pasquale Laino non appartiene a quella schiatta di musicisti pronti a sfornare
dischi in ogni momento, a comando o su ordinazione. Centellina e fa bene, soprattutto
quando i risultati sono quelli racchiusi nei diciotto brani di The River Will
Carry Me. Un album che rispecchia il vissuto artistico di Laino, in bilico tra
jazz, classica e contemporanea, equilibrio che non sempre si riesce a rispettare
con adeguatezza e gusto. Laino, invece, si dimostra ottimo equilibrista dei suoni
e delle diverse tradizioni, unitamente ai suoi accoliti: Alessandro Gwis
al pianoforte e
Andrea Avena al contrabbasso. Il pianista romano dimostra, ove ve
ne sia bisogno, tutta la sua crescita artistica maturata come sideman e nell'ensemble
degli Aires Tango e schiaffeggia chi, ancora, non lo prenda in seria e completa
considerazione.
Andrea Avena vanta collaborazioni eccellenti (da Don Moye a Lester
Bowie e Manu Roche, per esempio) ed una consistente discografia, anche questa dai
mille colori musicali.
Un lavoro drumless è già una sorta di biglietto da visita che
apre le porte verso un terreno poco swingante, ma non per questo meno attraente.
Pasquale Laino è il "fabbricatore" di tutti gli originals, di nome e di fatto.
La musica si snoda nelle corde nordeuropee, nella tradizione eurocolta - complice
anche il linguaggio metatristaniano e metabillevansiano di Gwis – e negli accenti
percussivi "africani" di Bartòk e Kodaly (In The Land Of Little Time, chiuso
egregiamente dalle nervose corde di Avena).
Laino alterna l'alto sax ed il soprano con la stessa cantabilità,
con accenti progressive ottimamente strutturati e mascherati (Wandering).
Una musica dal lirismo trattenuto, mai oscenamente ostentato, che mette sul piatto
un grande senso della dinamica sonora, fatta di ricche sfumature, frutto di una
profonda conoscenza delle armonie.
Atmosfere fintamente rarefatte, costruite anche intorno a strutture
aperte, avanguardistiche (In The Shifting Color Of The Offerings), mai in
eccesso di dissonanza.
Un lavoro che si svolge sì sulla partitura, ma anche sull'improvvisazione
ben eseguita dai tre musicisti che danno alla luce un lavoro caleidoscopico, suggestivo
e pieno di austere variazioni melodiche.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 07/11/2010
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