VVJ - 2004 |
High
Five
Jazz desire
1. Conversation - 6:10
2. Another One Bites The Dust - 4:40 03. Libero 6:00
4. Dubati - 4:53
5. Campagna - 5:58
6. Condano - 5:21
7. Shade of Gira - 6:09
8. Wide Green Eyes - 7:27
9. The Driver - 4:41
10. Conversation (Nicola Conte New Jazz Version)
11. Conversation (Nicola Conte New Jazz Club Mix)
Daniele Scannapieco
sax
Fabrizio
Bosso tromba
Luca Mannutza piano
Pietro Ciancaglini
contrabbasso
Lorenzo Tucci batteria
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Nuova prova discografica per gli High Five. Sound coeso e limpido. Composizioni molto gradevoli.
5 musicisti che costituiscono un combo molto italiano con un interplay ottimo: i cambi sui soli sono sempre perfetti così come eventuali obbligati. La ritmica sa ormai incastrarsi al meglio nel fraseggio di
Scannapieco e
Bosso (sempre leggermente "fuori" il primo, rigorosamente dentro e ritmico il secondo): gestisce bene la dinamica e rende l'esecuzione molto scorrevole.
Gli High Five riescono a suonare jazz in modo talmente naturale ed istintivo da rendere un brano come
Another One Bites the Dust dei Queen molto originale sia nell'arrangiamento che nell'esecuzione. Belli gli stacchi di
Tucci che spesso mediante delle rullate lancia lo swing su cui si sviluppano i soli.
Luca Mannutza, subentrato allo sfortunato Julian Oliver Mazzariello, supporta il gruppo dal punto di vista armonico senza alcuna sbavatura anche se sembra in alcuni casi porsi in secondo piano lasciando maggior spazio alla sezione fiati e a quella ritmica. Molto bella la sua composizione
Libero, una dolce bossa su cui la tromba di
Bosso si produce in un mirabile solo.
Sempre di sua composizione
Shade of Gira, con
molti cambi ritmici fino al fluido swing su cui vengono eseguiti i soli (ottimo
Bosso)
fino ad un bridge leggermente sospeso dello stesso Mannutza molto abile
nell'accennare diverse figurazioni ritmiche sempre ben seguite da Tucci.
Bosso a sua volta firma
Dubai che inizialmente richiama il modale di Trane & C. Poi su un tempo più latin alternato ad un energico swing Bosso sfoggia soli che a tratti evocano l'energia sonora del grande Dizzy.
E' di Bosso
anche Wide green eyes,
con un tema molto orecchiabile e arrangiamento un po' prevedibile ma comunque
molto scorrevole con rilevanti soli di
Bosso e
Scannapieco.
Campagna di
Ciancaglini è, insieme a Conversation, uno dei migliori brani del CD. Basato su un tempo lievemente latin e una struttura armonica coinvolgente, consente a tutti i musicisti di esprimersi attraverso bei soli.
Di altra natura il secondo brano scritto da Ciancaglini:
The Driver.
Raffinato swing in cui emerge una gran qualità di Ciancaglini che è quella di
sorreggere il ritmo con una decisa cavata metronomica, precisa, corposa, una
pulsazione basilare, davvero stimolante per i solisti i quali "viaggiano"
tranquilli durante i soli, alternandosi e fraseggiando con molta sicurezza.
Molto ben costruito anche il solo di Ciancaglini.
Su un ritmo calypso si sviluppa
Condano, di
Scannapieco che si mette in mostra soprattutto per la voce del suo tenore, sempre equilibrata, con note molto chiare, frasi mai in affanno.
E veniamo al brano
Conversation, che apre e chiude questo CD. Scritto da
Scannapieco rappresenta al meglio le peculiarità degli High Five. E' una specie di brano-firma sotto ogni aspetto, ritmico e melodico. Belle e originali le incursioni di
Paolo Bisogno ai bongos che su arrangiamento di Nicola Conte offrono due versioni di
Conversation molto latin e molto belle, anche se un po' ripetitive.
Un CD quindi con un'ora
di buon jazz, suonato bene, gradevole anche nelle composizioni. Non ci sono
momenti da rimarcare in modo particolare ma il livello esecutivo è molto valido
e si mantiene omogeneo per l'intero CD.
Marco Losavio per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 03/07/2004
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