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Vanessa Tagliabue Yorke
The Princess Theatre
Azzurra (2022)
1. A flower in a lonesome thing
2. I've stolen a dream
3. I cover waterfront
4. Stardust
5. The way you look tonight
6. Leon
7. Too young to go steady
8. Some other spring
9. Ballad for very tired and very sad lotus eaters
10. Ever
11. Don't leave me
12. Aedh Wishes for the Clothe of Heaven
Vanessa Tagliabue Yorke - voce, composizioni originali Paolo Birro - pianoforte
featuring: Fabrizio Bosso - tromba in 2 e 13.
Dopo "Diverso, lontano, incomprensibile" e altri album
precedenti provvisti di un carattere progettuale ad ampio raggio, Vanessa Tagliabue
Yorke pubblica un disco di standards, in prevalenza, completato da alcuni originals
a sua firma e da un brano dal repertorio di Mia Martini. Il titolo del cd si riaggancia
al nome di un teatro di New York dove venivano rappresentate opere con una loro
fisionomia particolare, dovendo essere eseguite in un ambiente di ridotte dimensioni.
Tutto era funzionale, cioè, al luogo deputato per la relativa messa in scena. Non
si poteva, perciò, uscire fuori da determinati canoni. La cantante veneta si rapporta
ai brani selezionati con l'intento di relazionarli al suo modo di interpretare la
canzone, sia classica che moderna, o composta da lei stessa. Il "Princess theater",
allora, diventa l'habitat ideale e intimo in cui far rivivere gli evergreen, secondo
la sua particolare sensibilità, o dove far emergere i suoi pezzi, scritti in epoca
recente, ma dotati di un contorno antico o fuori dal tempo ordinario. La voce della
Tagliabue Yorke è ondulata, altalenante, lambisce le parole, le distende, lavora
sull'intensità dei suoni con una auto-regolazione accurata e fluttuante, soprattutto
nei passaggi subitanei, o graduali, fra un tono e l'altro.
Paolo Birro è un partner ideale, affidabilissimo, poiché realizza con il suo pianoforte
una ragnatela armonica e melodica in cui va a inserirsi in modo proficuo l'iniziativa
della leader del duo. Il pianista è lirico e sagace nelle ballad, ma è capace di
farsi valere, quando può liberare la sua anima swingante.
Fabrizio Bosso,
ospite in due pezzi, fa risplendere la sua tromba, senza strafare, ma restando nei
limiti di una proposta, comunque, raccolta e intimista.
Vanessa Tagliabue Yorke, a conti fatti, non vuole meravigliare o spiazzare
gli ascoltatori, con questo album, fra l'altro, realizzato per la maggior parte,
dal vivo. La musicista si impegna, invece, nella produzione di un'opera policroma
e dotata di senso compiuto, in cui brillano, principalmente, due perle: una versione
da brividi di "Notturno" di Maurizio Fabrizio e una maiuscola ripresa di
"Stardust", che non sfigura affatto a confronto con le tante esecuzioni di
personaggi di punta del jazz di tutti i tempi. E, questo, in conclusione, non è
un merito a suo favore di scarso rilievo…
Gianni Montano per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 18/12/2022
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