Splasc(H) Records
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Valerio Della Fonte
Per un istante
1. Bonus - 4:24
2. Prima Del Tramonto - 7:09
3. After A Cup Of Coffee - 8:42
4. Per Un Istante - 8:23
5. Acqua E Granito - 5:23
6. Paesaggi Interiori - 5:57
7. S'ot Fac - 6:57
8. Nelson (dedicated to Nelson Mandela) - 7:15
9. Let Me Believe In A Different Ending - 6:29
10. Quindi - 8:34
Valerio Della Fonte -
basso e ontrabbasso Jimmy Greene - sax tenore e soprano Paolo Birro - piano Massimo Manzi - batteria Sandro Gibellini - chitarra in #3, #5, #8, #10 Felice Clemente - sax soprano in #3, #5, #8
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Le trame di un moderno mainstream costituiscono la spina dorsale del disco
di Valerio Della Fonte Per
un istante. Un esordio con swing di tutto rispetto dove tutte le composizioni
sono opera sua a dimostrazione di una intelligenza musicale pensante e costruttiva,
grazie anche al contributo di musicisti che riescono a convincere l'ascoltatore
richiedendo, a quest'ultimo, uno sforzo minimo.
Il percorso, di quasi settanta minuti d'ascolto, offre una varietà di
situazioni sonore in una alternanza ritmica quasi costante. Della Fonte si
"limita" a mantenere una solida coerenza del groove, con un timing di pregevole
precisione mai dominato dall'ottima e delicata tecnica strumentale che possiede:
inoltre il supporto ritmico affidato ad un incisivo Paolo Birro con il suo
pianismo secco ma non muscolare perfettamente coniuga gli ingressi di Jimmy Greene
al sax tenore e soprano con alcune sortite di
Felice Clemente
al soprano, allo stesso modo di quanto esibisce alla batteria
Massimo
Manzi e, indovinato apporto, la chitarra di Sandro Gibellini
in alcune tracks.
Nessuna tensione esasperata, nessun canone da scardinare, nessuna detonante
sensualità improvvisativa è contenuta in "Per un istante": le composizioni
risultano comunque gradevoli ai sensi, suscitando nel complesso la sensazione di
una interpretazione morbida e godibile, con apprezzabili arrangiamenti, anche se
non particolarmente variegati, che restano comunque chiaramente progettati e realizzati.
Un esempio del suo lavoro di arrangiatore e solista Della Fonte ce
lo regala con il brano che da il titolo all'album, intriso di atmosfere rarefatte,
grazie anche al sax di Jimmy Greene - perfettamente integrato nell'armonia
del gruppo - con quel particolare accenno di vibrato in grado di restituire calore
vellutato al suono, ed al piano di Paolo Birro, costruttore di schemi armonici
originali e creativi. Ottima la dimostrazione di freschezza ed interplay raggiunto
con il settimo brano "S'Ot fac",
proposto secondo un linguaggio sensibile posto tra hard bop e jazz contemporaneo.
L'album si chiude con il brano "Quindi",
quasi fosse una richiesta di consenso all'ascoltatore: Valerio aderiamo in toto
al tuo progetto! Una lampante prova di maturità, un punto di partenza per augurare
futuri prolifici sviluppi.
Franco Giustino per Jazzitalia
Alcune riflessioni raccolte con Valerio Della Fonte riguardo la realizzazione
del cd.
Ho realizzato questo disco
perché (forse sembra un po' retorica come affermazione!) sentivo di dover esprimere
qualcosa di personale, di dover realizzare in qualche modo una musica che sentissi
profondamente mia, che contenesse quegli elementi peculiari del jazz che amo tanto,
cercando però di portare un contributo se possibile originale nelle mie composizioni.
Non so se vi sono riuscito, alcuni brani (Acqua e granito, Paesaggi interiori, Let
me believe...) vanno in una direzione che é quella che vorrei sviluppare in futuro
e di cui ho già un buona quantità di materiale (spero per un prossimo CD), un approccio
forse un po' più contemporaneo. Ho voluto invitare, per questo lavoro, dei musicisti
(che avessero una certa affinità col mio modo di intendere il jazz) che già conoscevo,
per aver collaborato con loro ad altri progetti, oppure semplicemente incontrati
durante il percorso, dei quali non solo apprezzo le grandi qualità musicali (ed
ero sicuro che la loro sensibilità mi avrebbe aiutato ad esprimere al meglio le
mie idee) ma anche le loro doti umane. Mi piacerebbe moltissimo avere l'opportunità
di presentare al pubblico questo mio progetto con dei concerti live, magari in qualche
festival, so che purtroppo non sarà molto facile ma ci proverò. Con il titolo "Per
un istante" ho voluto simboleggiare come spesso la vita (che é fatta di momenti)
sia piena di sacrifici e difficoltà al fine di poter arrivare a godere magari di
un solo istante di grazia, ma quando ci si arriva tutti i sacrifici sono dimenticati
(forse scado un po' nel patetico, perdono!) forse quell'istante non lo si raggiungerà
mai ma vale la pena di vivere per cercarlo. In questo senso si riallaccia la dedica
di un brano a Nelson Mandela, figura che ho sempre ammirato e che racchiude in se
dei valori universali di umanità. Mi auguro che la mia musica (al di là di ogni
considerazione personale, tecnica ed artistica) sia in grado di comunicare delle
sensazioni e delle emozioni nell'ascoltatore.
Valerio Della Fonte
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Data pubblicazione: 03/05/2006
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