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Tsunami Trio (C. Uboldi, V. Della Fonte, M. Manzi)
Tsunamici
music center (2015)
1. Swinging Viviana (Uboldi)
2. Rules of the Game (Della Fonte)
3. Bossa Vegia (Uboldi)
4. So Stupid to Believe in Love (Della Fonte)
5. I'm Old Fashioned (Kern)
6. Loving Oscar (Uboldi)
7. Mary Forever (Della Fonte)
8. You Must Believe in Spring (Legrand)
9. Tavel (Della Fonte)
10. Four Elisa (Uboldi)
11. ‘S Wonderful (Gershwin)
Carlo Uboldi - pianoforte Valerio Della Fonte - contrabbasso Massimo Manzi - batteria
La musica è occasione d'incontro, dialogo, scambio d'idee, amicizia e conoscenza
reciproca. Lo Tsunami Trio nasce dal desiderio che tre artisti - che godono della
reciproca stima, hanno di suonare insieme -, dopo anni di collaborazioni fugaci.
Il risultato è Tsunamici, un album di buon jazz classico, che spazia dallo
swing all'hard bop, su toni ora gradevolmente goliardici, ora appassionati
e malinconici. Ben tre sono i brani dedicati ad altrettante donne, che appunto conferiscono
all'album particolare calore. Ma in fondo la vita è anche questo, alterna momenti
pensosi ad altri più leggeri, e il jazz la racconta com'è. Tsunamici possiamo
leggerlo anche come una pagina di Beppe Viola, con i suoi angoli d'osteria dove
incontrare gente, i suoi affetti, le sue passioni e le sue goliardate.
Apre l'album Swinging Viviana (dedicato a un'amica di Uboldi) un caldo, solare,
romantico, moderato swing, dove la batteria cadenzata e il contrabbasso supportano
il dinamico pianoforte di Uboldi, che acquista sempre più spazio con il progredire
del brano, lasciandosi andare a gradevoli virtuosismi sul registro acuto.
Loving Oscar è un altro bell'esempio di swing, dedicata al pianista canadese
Oscar Peterson, si capisce che i tre si divertono mentre la suonano, con
Della Fonte che pizzica il contrabbasso con energia, e Uboldi che trae rotonde armonie
dal pianoforte.
Mary Forever e Four Elisa sono dedicate rispettivamente alla moglie
di Della Fonte e alla madre di Uboldi. La prima è uno swing melodico, l'altra richiama
un po' le atmosfere romantiche di Beethoven, e il pianista nel richiamarle, indugia
sul registro grave, con un tocco à la Roman Vlad, accompagnato da soffuse
percussioni e un sommesso contrabbasso. Due brani intensi, scritti con affetto,
che si riverbera in ogni singola nota. C'è spazio anche per un omaggio a Michel
Legrand, con la sognante You Must Believe in Spring, introdotta da un romantico
pianoforte che si esibisce in un lungo a solo, per poi lasciar spazio a una seconda
parte a ritmo di swing, più movimentata dell'originale. La batteria è corposa e
bilanciata fra percussioni e rullante, e il contrabbasso la segue con perizia, costruendo
una base ritmica accattivante. La chiusa del brano è di nuovo affidata al pianoforte,
superbo nel diffondere calde note attorno a sé.
In questo viaggio appassionato nel jazz, non avrebbero potuto mancare le esecuzioni
di qualche standard, ed ecco puntuali I'm Old Fashioned, a tempo di swing,
e la chiusura in grande stile con ‘S Wonderful di Gershwin, arricchita dalla
base ritmica di batteria e contrabbasso, e raddoppiata nella durata. Il cambio di
tempo, è annunciato da due colpi di rullante, quasi altrettanti colpi di cannone,
e il brano scivola piacevolmente su reminiscenze della vecchia Broadway.
Un album, Tsunami, che coinvolge per il suo approccio conviviale al jazz,
incentrato sullo swing, senza intellettualismi o preziosismi, e per questo accessibile
anche agli appassionati meno preparati.
Niccolò Lucarelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 04/05/2016
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