Alessandro, Massimo, Giovanni, Angelo: prendete,
di ogni singolo nome, le prime due lettere e, senza mescolarle, si materializzerà
l'esordiente quartetto. Il nome è un'idea del vulcanico
Massimo
Manzi, brand di un progetto nato, per caso, su di un palco della limpida
Sirolo, in provincia di Ancona.
Un bouquet di brani attinti dal repertorio di "Giganti" come Charlie
Parker,
Jimmy Smith, Melvin Rhyne,
Sonny Rollins
e originals di Scala, Belli e Cultreri, tutti in bilico sulla linea del bop. Anche
se, sia gli arrangiamenti che le vena creativa delle composizioni, indossano finimenti
simil longue che accentuano la vitalità sonora, di maggiore evidenza in
Bernie's Tune che palesa anche la predilezione di Alessandro Scala
per gli effetti di contrappunto ed il favore nel dosaggio dei timbri piuttosto che
nei contrasti. A Subtle One di
Jimmy
Smith e Song For The Trane a firma di Scala, danno voce al
suono discreto di Giovanni Belli, sottile dal punto di vista armonico, riesce
ad essere sempre incredibilmente spontaneo.
Il paradigma dell'album risiede in Flow, groove vintage insaporito
da blue notes e nel funk tornito di Funk A GO GO, la prima autografata da
Belli, la seconda appannaggio della creatività di Scala.
Il bounce, però, è univoco, seppur ricco di sfumature e sottigliezze
che vanno ricercate nella scioltezza dei musicisti, nel carisma percussivo innervato
di swing di
Massimo
Manzi, nonché nella briosità armonica di Cultreri.
Attendiamo la prossima mossa del quartetto che ci auguriamo possa essere
più ondivaga e sorprendente di questa prima prova.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 13/12/2009
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