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Felice Clemente Trio
6:35 Am
Crocevia di Suoni Records (2015)
1. Enjoy it (Clemente)
2. Canguri Urbani (Dalla Porta)
3. To Sara * (Clemente)
4. The Wave (Clemente)
5. Mal d'Africa * (Clemente)
6. Secret Love (Dalla Porta)
7. Minoranze * (Manzi)
8. Triade * (Clemente)
9. The River (Nuzzolese)
Felice Clemente - sax tenore e soprano Paolino Dalla Porta - contrabbasso Massimo Manzi - batteria Daniele Di Gregorio
(special guest) - marimba e vibrafono
Un album, 6:35 AM, che nasce dall'urgenza viscerale di fissare nel
tempo un avvenimento di cruciale importanza nella vita di un uomo, ovvero la nascita
di una figlia che, con la sua dirompente portata, dà la sensazione di aver realizzato
qualcosa nella vita. Quelle 6:35 di una mattina d'estate che videro la nascita della
figlia, divengono adesso il titolo del nuovo album di
Felice Clemente,
a simboleggiare che, come ci sono nascite biologiche, ci sono anche nascite artistiche.
Il trio è la formazione jazz per eccellenza, quella scarna delle origini, quasi
una maschera dell'arcaicità africana che racchiude la verità di una civiltà. Sperimentando
in libertà su questa arcaicità - alla stregua di Modigliani e Picasso con l'art
nègre all'inizio del Novecento -,
Felice Clemente
riscopre la sintesi formale, la semplificazione delle armonie, e un'espressività
immediata dei suoni, da cui scaturisce un jazz tenebroso e colorato insieme, caratterizzato
da una sobria linearità, a tratti spezzata da dinamici cambi di tempo.
Emblematica la traccia d'apertura Enjoy it, un vero e proprio invito a calarsi
nelle note e a lasciarsi trascinare dalle possibilità offerte dalle note; c'è il
sax di Coltrane, nell'omaggio che gli rende lo stesso Clemente, con apprezzabili
virtuosismi che donano dinamicità al fraseggio, che si posa con levità sulla base
ritmica del contrabbasso e della batteria, con quest'ultima che passa dalla cadenzate
percussioni a scatenati rullanti e tom tom.
Il cuore dell'album è probabilmente nella sequenza Mal d'Africa, Secret
Love, Minoranze. Il primo brano è aperto da un grave, intenso e prolungato
a solo di sax che evoca l'alba nella savana, quel sole che dona la vita (il cui
concetto è alla base dell'album). La marimba di Di Gregorio, che dopo un'introduzione
dialoga con il sax, aggiunge al brano un colorato sapore caraibico, che si sposa
piacevolmente con il minimalismo del sax, ligio alla lezione di Coltrane.
Secret love incentrato su un fraseggio di sax della vecchia scuola newyorkese,
lento e suadente come un lungo abbraccio al chiaro di luna sull'Hudson. Ad aumentare
il tenore introspettivo del brano, l'a solo centrale di contrabbasso, che a tratti
scivola in atmosfere blueseggianti, prima di lasciare la scena di nuovo al sax di
Clemente. Sorprendente l'intro tribale della batteria di Minoranze, con il
sax che, sulla scorta di Mal d'Africa, si spende in lunghi fraseggi e virtuosismi
che evocano i grandi spazi della savana, e Di Gregorio si profonde in un sontuoso
passaggio di vibrafono che scalda viepiù il brano.
È jazz contemporaneo? Forse. O forse si tratta di un jazz che non ha epoca perché
è sempre esistito, una sorta di archè dell'animo umano, fatto di quelle emozioni
anche "primitive" dalle quali scaturisce il senso della vita stessa.
Niccolò Lucarelli per Jazzitalia
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 20/09/2015
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