Parma Jazz Frontiere
Oregon: il fascino intramontabile della ricerca
Teatro Due, Parma - 25 ottobre 2015
di Barbara Bianchi
Ralph Towner - chitarra,
pianoforte
Paul McCandless - oboe, sax soprano
Paolino
Dalla Porta - contrabbasso
Mark Walker - batteria, percussioni
"Un concerto splendido. Non conoscevo così bene questo gruppo,
lo ammetto, ma fin dalla prima nota sono stata catturata e non ho mollato più il
filo. Bello veramente."
Con queste parole di una signora qualsiasi, colta ma tutt'altro
che esperta di jazz e di musica, chi scrive si è allontanata dal Teatro Due di Parma,
facendo una riflessione: la grande musica è proprio così, qualsiasi linguaggio parli
riuscirà sempre ad essere universale e, quasi per magia, a parlare un po' a tutti.
Quantomeno a molti. Complessi, raffinati, intensi, questo dopo tanti anni sono ancora
oggi gli Oregon di cui ParmaJazz Frontiere ha offerto un bellissimo concerto il
25 ottobre scorso al pubblico parmigiano e non solo (numerosissime, ci dicono, le
prenotazioni anche da fuori regione) in apertura alla sua XX edizione. Sul palco
gli storici fondatori della band, Ralph Towner (chitarra), Paul McCandless
(oboe e sax soprano), con
Paolino
Dalla Porta (contrabbasso) e Mark Walker (batteria e percussioni)
che da anni fanno oramai parte di questo storico progetto che continua ad ascoltare
e a raccontare le musiche del mondo e a inseguire il sogno di un linguaggio nuovo
e, forse, meravigliosamente irraggiungibile.
Paul McCandless ha conservato negli anni un suono meraviglioso che, con la sua perfetta
intonazione, è capace letteralmente di incantare il pubblico. Ralph Towner porta
in questo concerto una presenza di raffinatezza e sostanza, sia al pianoforte, sia
alla chitarra classica, il suo strumento di sempre: ogni sua nota ha il peso di
un macigno nel tessuto musicale e, al contempo, la leggerezza di una piuma. Il contributo
del bassista italiano apporta freschezza ed energia alla sezione ritmica con un
incredibile lirismo nelle situazioni solistiche, momenti in cui si può ammirare
la sinuosa morbidezza del suo suono. Solido e, al contempo delicato, il contributo
ritmico di Walker.
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 03/01/2016
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