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Cigalini, Tessarollo, Dalla Porta, Roche Quartet
Initiation
Abeat (2014)
1. Cartoons (Dalla Porta)
2. R.C. for M.R. (Tessarollo)
3. Two Columns (Cigalini)
4. Jazz Syndrome (Dalla Porta)
5. Stay Quiet (Tessarollo)
6. December 10, 2013-Calypso Jim (Tessarollo)
7. The green Line (Dalla Porta)
8. Initiation (Cigalini)
9. Railways (Roche, Di Castri)
Mattia Cigalini - alto sax Luigi Tessarollo - chitarra Paolino Dalla Porta - contrabbasso Manu Roche - batteria
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Nuova tappa del sodalizio Cigalini/Tessarollo, marcata questa volta dall'esperienza
in quartetto. Da parte sua,
Paolino
Dalla Porta - dopo l'esperienza in trio nel suggestivo 3 Of Visions,
dove aveva esplorato un jazz che guarda alla psichedelica, alla musica etnica, al
rock -, imbraccia il contrabbasso per inserirsi in questa formazione, e ritornare
sui binari di un frizzante bebop, tutto su composizioni originali, che regalano
anche momenti vicini alla tradizione afroamericana.
Gradevole avvio con Cartoons, che in apertura riecheggia i ritmi delle
marching band, con la batteria cadenzata a dettare i tempi, e un gustoso sax
sul semiacuto a comporre la struttura; dopo di che, si fa spazio la chitarra in
un serrato dialogo con il contrabbasso, costruendo una lunga e arguta linea melodica.
Il brano è però organizzato su "episodi", caratterizzati da rallentamenti, accelerazioni,
e passaggi minimalisti dettati da singoli fraseggi strumentali. L'anima vivace dello
swing in 3/4 è quindi bruscamente intervallata da un'aura giocosa che rende il brano
accattivante, da scoprire nota dopo nota.
Atmosfere opposte in Two Columns, dove l'elegiaco sax grave in apertura,
è punteggiato qua e là da delicate incursioni di chitarra di gusto psichedelico,
note liquide che sembrano lacrime versate attorno a un lamento notturno. Interessante
però il dinamismo della batteria virata sulle vivaci percussioni, che sospende il
brano su una doppia atmosfera. Mano a mano che il brano procede, il sax assume un'intensità
sempre maggiore, come di chi rialzi la testa dopo un momento di sconforto, lasciando
il registro grave per virtuosismi sull'acuto, fortemente insistiti al limite della
distorsione, e assecondando la batteria che si propone con energia. Per poi, nell'ultimo
terzo, rientrare su tonalità più morbide.
E ancora, suggestioni di jazz afro in Jazz Syndrome, introdotta da un cadenzato
fraseggio di chitarra su due note, e un sognante sax, che tranne alcuni passaggi
virtuosistici, resta su tonalità semigravi. Un minimalismo "tribale", che ricorda
un po' Miles Davis, cui la delicata chitarra aggiunge un tocco di contemporaneo
romanticismo. Inaspettata, l'incursione nella musica latinoamericana di December
10, 2013-Calypso Jim, che apporta a Initiation
un'esuberante nota di colore tropicale.
Ognuna delle nove tracce ha una sua personalità, e caratterizzare l'album, la complessa
interazione fra i quattro musicisti, che dà vita a un tessuto sonoro particolarmente
compatto, senza però giungere alla saturazione. Ne scaturisce un jazz che, pur guardando
alla classicità del bebop, non manca di esprimere una contemporanea originalità,
espressa anche dai non comuni dialoghi fra sax e batteria.
Niccolò Lucarelli per Jazzitalia
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 15/08/2016
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