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Ars 3
Promemoria
Abeat Records 2010 (Incisone del 4-5 novembre 2008)
1. Master of war
2. Promemoria- Monte Canino
3. C'era aun ragazzo che come me amava i Beatles e I Rollin Stones
4. Poca voglia di fare il soldato
5. Il disertore
6. Where have all the flowers gone
7. War Child
8. Lyrico
9. Dona Dona
10. Un mondo d'amore
11. Peace
Marco Castiglioni -
batteria
Mauro Grossi - piano
Attilio Zanchi - contrabbasso
Sheila Jordan
- voce in 11
Gianmaria
Testa - voce in 2 e 5
Coro Piccoli Cantori Di Milano - coro in 8
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Un ricordo degli anni 60 e 70, lontani e tumultuosi, un omaggio delicato ad alcuni
dei protagonisti di quella stagione nella quale sembrava che tutto dovesse cambiare,
una riflessione amara sull' attualità dei nostri giorni. "Promemoria" non
è solo un buon disco di jazz, ma anche una riflessione accorata sulla storia, sul
mondo che ci circonda. La copertina, dedicata ai bambini soldato, dice tutto della
tensione etica che intride questa musica.
Operazioni del genere possono comportare molti rischi. Quello
della declamazione e della retorica in primis. Possiamo dire che i tre musicisti
non sono caduti nel tranello. Anima del disco è invece una contenuta, sottile malinconia;
una speranza disincantata ma tenace, tipica di tanti che, come gli Ars 3,
erano giovani in quegli anni. Crediamo di non sbagliare affermando che l' ispirazione
di questo lavoro sia venuta da certe performance di Charlie Haden, il più grande
fra i musicisti "impegnati". Pensiamo in particolare a quelle dei Montreal Tapes
con Gonzalo Rubalcaba e Paul Motian, o a quelle del trio con Geri Allen al piano
e lo stesso Motian alla batteria.
"Promemoria" offre all'ascoltatore molte riletture jazzistiche
dei classici della canzone engagèe. Utilizza materiali di Bob Dylan, di Joan
Baez e di Pete Seeger, musiche che erano la colonna sonora delle grandi marce contro
la guerra del Vietnam. Ed essendo anche un disco "generazionale" e italiano propone
addirittura due brani di Gianni Morandi. In alcune tracce intervengono ospiti come
Sheila Jordan (in un brano a firma di Horace Silver) e Gianmaria Testa. I due episodi
che vedono impegnato il cantautore piemontese sono decisamente i migliori, i più
originali, del disco. Testa ripropone una sua versione di uno straziante canto dei
soldati italiani impegnati sul Carso durante la grande guerra ed un classico della
canzone antimilitarista come "Il disertore " di Boris Vian. La sua voce, fumosa
ed imprecisa, crea un effetto di straniata malinconia, una sorta di atmosfera
"blues" che si adatta perfettamente alle intenzioni di Ars3. Peccato non sia
stato utilizzato di più.
Suggestivo e non banale l' inserimento di documenti sonori d'epoca (la voce di M.L
King, di John Kennedy ed altre).
Marco Buttafuoco per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 10/05/2010
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