Piacenza Jazz fest
"Let's Get Lost: Chet Baker ed il Messaggio nella Bottiglia"
Piacenza – Sala delle Muse - Sabato 28 febbraio 2009
di Stefano Corbetta
Ancora davanti agli occhi e ormai scolpite nella
memoria immagini e note, temi e suggestioni, guido nell'impietoso traffico di Milano.
Le prove sono appena terminate, seduto accanto a me il protagonista del concerto
che aprirà il Piacenza Jazz Fest il giorno dopo,
Paolo Fresu.
Sul sedile posteriore l'ideatore e l'artefice di questo grande evento, il musicologo
Luca Bragalini. Silenzioso e fiero, lo vedo nello specchietto retrovisore…
Ancora una volta è riuscito a consegnare al presente un importante pezzo al sublime
e talvolta misterioso puzzle che fa della musica afroamericana un unicum
per dinamica e originalità dei protagonisti. E ancora una volta il destino ha portato
nelle sue mani quel "messaggio nella bottiglia" che dal passato è riemerso in tutta
la sua imprevedibilità e maestosa bellezza: temi e frammenti melodici inediti e
sconosciuti del grande
Chet Baker
durante la sua drammatica permanenza nel carcere di Lucca nei primi anni Sessanta.
L'appuntamento è per Sabato 28 Febbraio allo
Spazio Le Rotative di Piacenza per l'apertura della sesta edizione del Piacenza
Jazz Fest. Sold Out, come spesso capita quando il trombettista sardo è in programmazione.
"Let's Get Found" non è solo il nome del progetto che Bragalini ha
voluto conferire a questa sua nuova ricerca. L'evento ha avuto il suo esordio nell'affascinante
conferenza, tenuta dal musicologo melegnanese, intitolata appunto "Let's Get
Found: il messaggio nella bottiglia", il cui scopo era proprio quello di inquadrare
e approfondire i retroscena e il percorso dei preziosi manoscritti. La Sala delle
Muse è stata così il teatro per un attenta analisi degli inediti e un curioso ascolto,
affiancato da originali video, ai protagonisti che spesso loro malgrado si sono
trovati coinvolti in questa incredibile vicenda.
Pubblico rapito, le note di un ispirato
Fresu
che sottolinea con l'intensità interpretativa di cui è capace le melodie armonizzate
e arrangiate dal bravissimo Mauro Grossi, una ritmica solida e collaudata
(Riccardo Fioravanti
e Stefano Bagnoli).
Il concerto si apre con The Bragger, parodia
e tributo al grande Gerry Mulligan. Nell'incipit è ben riconoscibile la melodia
di Jeru, grande tema del sassofonista statunitense e nomignolo con il quale
spesso veniva chiamato. Il lavoro di Mauro Grossi da subito si evidenzia
in tutta la sua musicalità e intelligenza. Alla melodia di
Fresu
il pianoforte risponde e gioca polifonicamente, così come Baker e Mulligan fecero
nelle formazioni in piano less nei primi anni Cinquanta. E altre citazioni
e riferimenti alla canzone italiana non mancano. Sia in
Paola, che in originale è in tonalità maggiore
ma che è stata magnificamente trasportata in minore dorico, e sia in
Carol in love with Carol, sono presenti rispettivamente
testi sillabici sopra le note (ad esempio nel finale di Paola) e, come ha
ben evidenziato Luca Bragalini nella sua conferenza, uno struggente Arrivederci
di Umberto Bindi del 1959 proprio nel finale
di Carol.
Il concerto chiude con Seven Apples
(titolo coniato da Grossi), splendida ballata alla Bacharach in cui Fresu termina
con una nota lunga che aleggia sopra il tappeto armonico creato dal quartetto
Alborada e al silenzio di una sala gremita, con lo sguardo al volto consumato
di Chet Baker
proiettato sulle pareti, sguardo basso. Le sue note sono ancora vive.
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
04/05/2008 | 1 marzo 1984: ricordo di Chet Baker al Naima Club di Forlì: "La sua voce sottile, delicata, sofferta, a volte infantile, mi è rimasta dentro il cuore per molto tempo, così come mi si sono rimaste impresse nella memoria le rughe del suo viso, profonde ed antiche, come se solcate da fiumi impetuosi di dolore, ma che nello stesso tempo mi sembravano rifugi, anse, porti, dove la sua anima poteva trovare pace e tranquillità. La pace del genio, la pace del mito, al riparo delle tragedie che incombevano sulla sua vita." (Michele Minisci) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
|
Inserisci un commento
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 5.593 volte
Data pubblicazione: 19/04/2009
|
|