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Paolo Fresu
Vinodentro
Tuk Music (2013)
1. Calmo
2. Martango (take one)
3. Dolomiti's Sky
4. Vals de soeurs belles et sages
5. Rarefatto
6. Fuga
7. Martango (take two)
8. Classico
9. La vision del bipede
10. Fin ch'an dal vino
11. Fermo
12. Mediterraneo
13. Trance meditativa
14. Martango (take three)
15. Mosso
16. Maldamina, il catalogo è questo
Paolo Fresu - tromba, flicorno, effetti elettronici, pianoforte Daniele Di Bonaventura - bandoneon, pianoforte Michele Rabbia - percussioni, sampler
I Virtuosi Italiani: Primi violini: Alberto Martini, Constantin Beschieru, Elisabetta Fable, Carlo Menozzi, Matteo Marzaro Secondi violini: Luca Falasca, Alberto Ambrosini, Ingrid Shilaku, Vinicio Capriotti Viole: Flavio Ghilardi, Alessandro Pandolfi, Ciro Chiapponi Violoncelli: Leonardo Sapere, Giordano Pegoraro, Tiziana Gasparoni Contrabbasso: Rino Braia
E via, tutti a dire: "il jazz incontra la classica" e viceversa, "Fresu lirico",
"il trombettista sardo improvvisa sui canoni classici" e così ruzzolando nella banalità
menzognera. La prima verità è che "Vinodentro" è una colonna sonora dell'omonimo
film di Ferdinando Vicentini Orgnani, che ha nel cast Giovanna Mezzogiorno e Vincenzo
Amato. La seconda è che Fresu non è nuovo a lavori di questo tenore musicale: l'elenco
sarebbe troppo lungo e tedioso.
Detto ciò, questo lavoro ha il pregio di non imitare alcun grande compositore di
colonne sonore, perché cadere in tale trappola era facile, anche per Fresu. Qui
si legge tutta la sincera appartenenza del trombettista a un lavoro che, probabilmente,
va ben oltre la trama del film. Fresu firma quattordici brani su sedici: gli altri
due "Fin ch'an dal vino" e "Madamina, il catalogo è questo" recano il
regale sigillo di Wolfgang Amadeus Mozart; poi c'è "Fermo" cofirmata
con Daniele
Di Bonaventura. Il filo rosso che Fresu lega e regala al cinema è ricco
di trame eleganti, avvincenti, bagnate di romantiche note ("Calmo"); dialogiche
e seminate di passione come nell'onomantica "Martango", in tre takes: la prima
con Di Bonaventura che fa da contraltare ritmico all'illuminante ensemble I Virtuosi
italiani e Fresu che svolazza deciso e sornione con anche i suoi effetti elettronici.
La seconda versione è più cameristica e se la giocano alla pari tromba e bandoneon.
La terna si chiude con Di Bonaventura solo soletto che gioca nei colori e nelle
pieghe della melodia.
La forza narrativa arriva da ogni meandro: negli archi, tempestosi ("Mosso")
o quieti, sottotraccia. Nella tromba e flicorno di Fresu che ricama, conduce e infiocchetta
anche lì dove il suo passaggio è lieve, impercettibile; nei giochi a fior d'acqua
dell'elettronica che è maneggiata con acume dallo stesso autore e da Michele
Rabbia, che si distingue per quella superiore discrezione da cesellatore che
ben pochi hanno. E Di Bonaventura, sempre più autentico e personale nel maneggiare
il bandoneon.
Una colonna sonora, magari anche per la vita di chi si vuole bene.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
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Data pubblicazione: 21/07/2014
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