|
Luca Aquino
Chiaro
Tuk music (2011)
1. John Bonham Strike (L. Aquino);
2. La scatola nera degli applausi indotti (L. Aquino);
3. Melòdia (L. Aquino);
4. Oslo (A. Di Liberto);
5. La Mer (C. Trenet) – con Lucio Dalla;
6. Sopra le nuvole (L. Aquino, G. Grasso);
7. Medley:
A) Angolo suite cerca disperatamente salotto in legno massello stile barocco, uso camino (L. Aquino);
8. B) La Strada (N. Rota);
9. C) Vinzela quando parli (L. Aquino);
10. Ninna nanna per E.T. (L. Aquino).
Luca Aquino – Oslo Trio:
Luca Aquino - tromba, flicorno, loop
station, elettronica dal vivo;
Audn Erlien - basso elettrico, basso preparato, effetti, sintetizzatore
Casio;
Wetle Holte - batteria, percussioni, glockspeinel, elettronica
dal vivo;
Lucio Dalla - voce e clarinetto #5
Pasquale Pedicini - tastiere #6
Sergio Fanelli, Alba Paraiso, Raffaele Matta - archi #7
Luca Aquino è unanimemente considerato dalla critica specializzata una stella
nascente del jazz in Italia. Avvicinatosi alla musica non più giovanissimo (ha iniziato
a suonare sul serio intorno ai vent'anni), ha rapidamente recuperato il tempo perduto,
arrivando a pubblicare questo suo quinto lavoro da leader, inciso ad Oslo per la
nuova etichetta Tuk Music fondata da
Paolo Fresu.
La cifra stilistica di Luca Aquino rimanda ad una ricerca focalizzata sulla
sonorità ampia e suggestiva della sua tromba e sull'emissione del più morbido flicorno,
che a volte riesce ad accarezzare in un lirico soffiato. Una ricerca che sembra
muoversi nella stessa direzione della poetica di Markus Stockhausen, altro trombettista
profondamente interessato, più che al fraseggio, proprio all'essenza ed alla profondità
del suono.
L'album si apre con un singolare omaggio a John Bonham, tutto
giocato sui contrasti tra le note lunghe e distese del solista e l'incalzare della
sezione ritmica, con la batteria che parte in sordina per terminare in un crescendo
che spiazza e travolge l'ascoltatore, risolvendosi in una sorta di "requiem per
batterista rock".
L'altro pezzo forte del lavoro è la lunga suite – medley - in
tre movimenti, "Angolo suite cerca…" aperto da una bellissima introduzione
per trio d'archi, seguito dall'indimenticabile "La Strada" di Nino Rota /
Federico Fellini (ascoltate in sottofondo la voce di Arnoldo Foà che doppiava Anthony
Quinn) e concluso – sempre in crescendo - da "Vinzela quando parli".
Gli altri brani, in gran parte originali firmati dallo stesso Aquino, sono tutti
caratterizzati da un approccio minimalista, con un uso tanto sapiente e quanto parsimonioso
dell'elettronica e delle sovraincisioni, e seguono, con poche eccezioni, la falsariga
del pezzo di apertura, dando ampio spazio alla lirica sonorità del leader.
Fa eccezione una eccentrica, ma in verità non memorabile, rivisitazione de "La
Mer" di Charles Trenet, con - ospite di riguardo - la voce ed il clarinetto
di Lucio Dalla.
Il rischio, in un esperimento di questo genere è quello di essere
un po' troppo autoreferenziali: l'insistenza su atmosfere rarefatte e talvolta un
po' ripetitive fa sì che il progetto complessivo, per quanto suggestivo ed interessante,
regga a fatica i cinquantasei minuti dell'intero CD. Una maggiore capacità di sintesi
e qualche "sforbiciata" in più avrebbero certamente giovato in termini di compattezza
e di unità stilistica.
Roberto Biasco per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 1.969 volte
Data pubblicazione: 18/08/2012
|
|