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Stefano Costanzo
Tricatiempo
AUAND (2013)
1. Timanfaya
2. Candelari
3. Aion
4. Noumeno
5. Orchidea
6. Duente
7. Drakeiana
8. Timanfaya (outro)
Stefano Costanzo - drums, Fender Rhodes on#3 Marcello Giannini - guitar Marco Pezzenati - vibes Daniele Sorrentino - electric bass
guest
Luca Aquino - trumpet & live electronics on #1, 6, 8
Auand Records di Marco Valente
via XXIV maggio, 40
70052 Bisceglie (Ba) Italy
tel&fax +39.080.3929215
mobile +39.347.6107026
e-mail:
feedback@auand.com
"Tricatiempo" è il disco d'esordio di Stefano Costanzo che per il suo debutto
si circonda di corregionali, con l'eccezione del solo vibrafonista Marco Pettenati,
di origine lombarda. Al quartetto base si aggiunge in alcuni brani un ospite celebre, Luca Aquino alla tromba e ai live electronics, accordato perfettamente con
il mood espressivo della band. Volendo incasellare in qualche modo quanto si ascolta
nel cd, si potrebbe parlare di nu jazz, di un rock-jazz "dolce", irrobustito da
dosi piuttosto massicce di elettronica.
La coppia Marcello Giannini-Marco Pettenati costituisce la spina dorsale
su cui evolve tutto il discorso del gruppo e ne determina decisamente il timbro
complessivo.
Il vibrafono rilascia note provviste di un alone espressivo, mentre la chitarra
va a cercare suoni distorti e duri, ma sa anche piegarsi su toni smussati, arrotondati,
docili. Questo dialogo fra strumento a corda e metallofono produce una alchimia
sonora che informa tutte le tracce. Il basso e la batteria, di converso, vanno a
nozze sui tempi mossi, esaltandosi nel sottolineare gli elementi fusion, ma operano
in modo conveniente pure nei pezzi più tranquilli e pacati. A far salire di peso
la musica sono gli interventi della tromba, lirica e concreta contemporaneamente,
in grado di aumentare il livello dell'album nei tre segmenti in cui è presente.
In napoletano "Tricatiempo" significa più o meno prendiamocela comoda, non acceleriamo
l'andatura, affrontiamo la vita in modo slow, senza fretta. Costanzo e soci dimostrano
con questo disco di essersi occupati, effettivamente, con tutta calma dell'incisione.
Dopo aver registrato il materiale a Salerno, infatti, si sono rivolti ad uno studio
specializzato in Arizona per la masterizzazione.
L'album risulta così molto curato nei dettagli, ben suonato. Non contiene musica
di grande impegno o spessore, ma è piacevole all'ascolto. E' questo, si crede, l'obiettivo
del percussionista e leader: fare del jazz contaminato con l'uso di mezzi tecnologici,
di facile lettura, non per questo insipido o vacuo.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/04/2015
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