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Forefront
Chaos Magnum
AUAND (2014)
1. Alea – for Iannis Xenakis 1:19
2. Triangular – for Morton Feldman 4:20
3. La Fèe Verte (La Fata Verde) – for György Sàndor Ligeti 5:36
4. Metamorphin – for John Milton Cage 5:00
5. Stream Tanmatras of Consiousness – for Luciano Berio 7:24
6. Träumen Der Hölle – for Karlheinz Stockhausen 9:15
7. Dodeca – for Arnold Schönberg 4:01
8. 8.– for Giacinto Scelsi 1:36
9. Tenebrae – for Gesualdo Da Venosa 3:38
10. Unusual Indications – for Earle Brown 6:55
All compositions by Jacopo D'Amico Jack D'amico - piano, prepared piano, fender Rhodes Antonio Raia - tenor sax, alto sax Umberto Lepore - electric bass, double bass Marco Castaldo - drums
guest
Giacomo Ancillotto - noise, guitar on #10
Recorded on January 20-22, 2014
Dedicato ai musicisti classici contemporanei e alla musica aleatoria, concreta,
spettrale ed elettroacustica, questo cd non si riferisce al caos nell'accezione
del disordine, ma dello stato primordiale di "vuoto", il buio prima della nascita
del cosmo. Le dediche delle composizioni sono un'altra eloquente chiave di lettura
di un cd piuttosto anomalo nel panorama italiano, ma non nel catalogo della coraggiosa
etichetta di Marco Valente. Innanzitutto dei cenni sui giovani protagonisti: il
leader D'Amico è un pianista stabilitosi a Roma che, dopo studi regolari e una pratica
jazzistica ortodossa, nel 2010 si avvicina all'improvvisazione
radicale. Raia è un sassofonista componente dei Sudoku Killer. Lepore è un bassista
che, dopo studi regolari, si è accostato parimenti al mondo dell'impro (tutti fanno
capo al collettivo Crossroad Improring). Castaldo ha esperienze jazzisticamente
meno marcate, provenendo dal progressive e dalla canzone d'autore. Tutti
napoletani, i quattro in questa prima prova discografica mostrano idee e sostanza,
senso della sintesi e grinta da vendere. D'amico si alterna fra tasti acustici ed
elettrici, alle ance di Raia è affidato il primo piano solistico, spesso aspro e
screziato, e la ritmica è a tratti marcatamente rock, tellurica e travolgente. Tra
i brani più riusciti, Metamorphin, Dodeca, la conclusiva Unusual
Indications.
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 08/08/2016
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