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MOF
Fried Generation
AUAND (2013)
1. A.M.
2. Leo Rising
3. The One Who Met Miss Jones
4. Pippo & Frank Sound Of Love
5. The Unconscious Choice
6. Learning Values
7. Dramma in B
8. You're Doing It Wrong
9. Pay Pray Play
10. Morning
11. # 10
12. Eureka
13. Finally Fried
Manuel Trabucco -
sax contralto e soprano Filippo Vignato - trombone
Frank Martino - chitarra e elettronica Stefano
Dallaporta - contrabbasso e basso elettrico Diego
Pozzan - batteria, percussioni
Auand Records di Marco Valente
via XXIV maggio, 40
70052 Bisceglie (Ba) Italy
tel&fax +39.080.3929215
mobile +39.347.6107026
e-mail:
feedback@auand.com
A volersi fare un'idea di questo album ascoltandone solo un pezzo si prenderebbe
una cantonata, con due si direbbe "Eh?" e con tre si direbbe "Ah!". Il risultato
finale è che la parola riassuntiva è "contaminazione". I ragazzi della band non
offrono troppi appigli di genere: il jazz esiste come suoni/strumenti, ma non come
stilema, e la direzione è più quella del rock (con radici negli anni Settanta, soprattutto
nei pezzi più acidi di Vignato) ma con prosecuzione fino a quello elettronico contemporaneo,
più o meno indie (soprattutto nelle composizioni di Martino), fatto salve alcune
tracce, specialmente quelle a firma del contrabbassista Dallaporta, più vicine al
jazz moderno, e che infatti nei due pezzi conclusivi ospitano Alfonso Santimone
al pianoforte.
Un disco che, a prescindere dall'essere un po' salad bowl, è suonato benissimo,
senza sporcature o coloriture nel tocco, con innovazione più marcata negli accostamenti
strumentistici e negli arrangiamenti, che spesso nascono dall'improvvisazione estemporanea
che non dalla partitura. Forse manca uno stile continuo e riconoscibile, come hanno
ad esempio gli svedesi Oddjob, vicini a certe sonorità, ma probabilmente questa
diversità è voluta, e costituisce la loro cifra stilistica.
Come dice Patrizio Fariselli nello strillo di copertina "[…]MOF
mostra cosa significhi essere musicisti di oggi, senza apparenti pregiudizi formali
né condizionamenti modaioli con lo spirito di chi, anche attraverso la disciplina
di gruppo, rivendica il diritto di fare musica viva, ricca e profonda. Spero continuino
per questa strada. Buon ascolto."
Monica Mazzitelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/07/2014
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