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poLO
Pleasures
AUAND (2014)
1. Ottanta
2. Merry Go Round
3. AB
4. 2
5. Struggle
6. Turning point
7. Spleen
8. Tibau Do Sul
9. Linea
Paolo Porta - tenor and soprano sax, flute Andrea Lombardini - 4 and 8 string bass Gileno Santana - trumpet, flugelhorn, trombone Jonas Burgwinkel - drums
Auand Records di Marco Valente
via XXIV maggio, 40
70052 Bisceglie (Ba) Italy
tel&fax +39.080.3929215
mobile +39.347.6107026
e-mail:
feedback@auand.com
PoLo, dalle iniziali dei cognomi dei due co-leader italiani, è un quartetto comprendente
tromba, sassofono, basso e batteria e si avvale di un ricorso piuttosto insistito
ai mezzi elettronici. Il gruppo propone una fusion aggiornata, dove i ritmi di riferimento
vanno oltre il rock per pescare nel reggae, nella techno o in altre forme di musica
di origine black, popolare, di consumo, in voga dagli anni ottanta in poi. Su una
base di questo tipo si inseriscono le voci jazzate dei due fiati, particolarmente
incisive quando dialogano o si danno botta e risposta.
Paolo Porta
ha un fraseggio spezzettato, nervoso e usa dei filtri sulla campana dei suoi sax
per prolungare il suono, farlo somigliare all'organo, quando vuole costruire strati
armonici estesi su cui deve agire il partner con lo strumento di ottone. Gilson
Santana oltre alla tromba adopera anche il flicorno e il trombone ed è meno spigoloso
del sassofonista. Nei suoi soli preferisce i toni caldi, ponderati, pure se ogni
tanto molla il freno, si carica e finisce su modulazioni acide, suggerendo colori
acri. Andrea
Lombardini tratta il suo basso elettrico come una chitarra. Grazie a
sussidi tecnologici, il suo strumento canta e accompagna tirando fuori un timbro
artificiale, ma non artificioso, posato o saltellante a seconda delle circostanze.
Il tedesco Jonas Burgwinkel compone un drumming articolato, sincretico nello
stile, mai troppo roccioso. E' la sua azione costante e movimentata a determinare
prepotentemente l'indole propria dell'album.
Il clima dei brani è omogeneo nella apparente relativa disomogeneità. Le differenze
sono assorbite, cioè, da un modo analogo di affrontare le nove composizioni. Il
pezzo migliore è certamente "Spleen" per la tensione crescente che si crea su un
motivo melodico, trascinato in avanti da un solo ispirato del tenore ispido di
Paolo Porta
a cui fa da contraltare l'intervento avvolgente di Santana, mentre la ritmica va
in ebollizione.
Come diceva la pubblicità, qualche anno fa "Polo: il buco con la menta intorno".
Parafrasando lo slogan si potrebbe dire "Polo: il jazz con tanto pop e musica da
discoteca intorno".
Il cd offre proprio questo e si può gustare come la famosa caramella, non solo in
casa, ma pure in tram (ma questo è un altro carosello)....
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 12/01/2015
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