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Swallow - Talmor - Nussbaum
Singular Curves
AUAND (2014)
1. It did (Talmor)
2. Ups and Downs (Bley)
3. Carolina Moon (J. Burke & Davis, arr. S. Swallow)
4. Get Lost (Swallow)
5. Then Again (Swallow)
6. Meli Melo (Talmor)
7. New Four 2 (Swallow, Nussbaum)
8. 7 Things (Talmor)
9. Flight to Missoula (Talmor)
10. Anything You Want (Swallow)
11. Warp (Nussbaum)
12. You Go to my Head (J. Freed Coots)
Steve Swallow - basso elettrico Ohad Talmor - sax tenore Adam Nussbaum - batteria
Auand Records di Marco Valente
via XXIV maggio, 40
70052 Bisceglie (Ba) Italy
tel&fax +39.080.3929215
mobile +39.347.6107026
e-mail:
feedback@auand.com
Un trio in bilico fra innovazione e tradizione, un equilibrio che sembra reggersi
su un sottilissimo e fragile filo, sul quale però
Steve Swallow
e colleghi si muovono con sorprendente sicurezza e agilità, confezionando un jazz
accattivante sin dalle primissime note. Singular Curves è un album che scivola
agile e xx come una passeggiata sotto la fine e tiepida pioggia americana. Jazz
per intenditori, dove la bellezza formale è soltanto una prima chiave di lettura,
e New Orleans è lontana anni luce; qui trionfa l'espressione poetica sospesa in
un'atmosfera siderale, guardata quasi con quella punta di distacco che solo la saggezza
dell'età matura permette di assumere. Per una sorta di musicale gioco metaforico,
i sommessi dialoghi strumentali che costituiscono l'essenza dell'album di Swallow
e soci, divengono metafora di una vita quotidiana che cerca nell'ascolto di suoni
discreti una via di fuga dal caos esistenziale.
Lo si capisce sin dalle prime note del brano d'apertura, It did, che accompagna
l'ascoltatore in un jazz tiepido, introdotto dal fraseggio fra il sax tenore di
Talmor e la batteria di Nussbaum, al quale partecipa sommessamente il basso di Swallow.
Un fraseggio che nota dopo nota aumenta di ritmo, con il sax che regala piacevoli
virtuosismi senza mai scadere nella leziosaggine. Su questa scia, s'inseriscono
le atmosfere squisitamente pensose suggerite da Ups and Downs, aperta da
un maturo sax quasi sussurrato; un brano che sembra considerare, già nel titolo
(trad. Alti e Bassi), le vicissitudini dell'esistenza, per le più storte
delle quali il sax di Talmor sembra costituire quasi una sorta di consolazione.
Ed è il sax il filo conduttore di un jazz che prosegue suonato con la dolcezza di
un vecchio amico che t'intrattiene su una questione importante. È jazz che si fa
ascoltare, quello di Singular Curves, costituito sia da brani contemporanei,
scritti dai membri del trio, sia delicati omaggi alla tradizione, come la splendida
Carolina Moon, con la sua intro di basso e l'innesto successivo del sax modulato,
a suggerire appunto la luna estiva che spunta sul paesaggio della Carolina. Lasciandosi
trasportare sull'onda delle note del trio, si respira un jazz di rara perfezione
formale, dove gli equilibri fra gli strumenti non vengono mia meno. Encomiabile,
da questo punto di vista, la batteria di Nussbaum, quasi sempre giocata sulle percussioni
appena accarezzate.
Un jazz soffuso, "rarefatto", che evoca un altrove vasto e arieggiato - come suggeriscono
anche le belle fotografie di copertina e di controcopertina -, un altrove che si
può trovare anche nell'interiorità di ognuno di noi, fatto di dialogo e condivisione.
Il jazz in fondo è anche questo, lo dimostra l'affiatato fraseggio del trio, che
nel Medioevo tecnologico che sembra avvolgere quest'inizio di millennio, ha rispolverata
la vecchia arte dell'ascolto.
Niccolò Lucarelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 13/07/2015
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