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Francesco Cataldo
Giulia
Alfa Music (2020)
1. I Tuoi Colori (Prologo) 4:34
2. Giulia 6:12
3. Levante 6:43
4. Waltz for Two 6:41
5. Two Ways 2:50
6. Joy and Pain 6:09
7. Two Colours 4:49
8. So Small so Big 5:07
9. Two Ways (Reprise) 3:16
10. Circles (Epilogo) 2:46
Francesco Cataldo - Compositions, arrangements, guitars, piano on track 5 and 9 Marc Copland - Piano Pietro Leveratto - Dbass Adam Nussbaum - Drums
Recorded at Forward Studios (Grottaferrata, Rome) on 29/30 August 2019
Tre soli dischi in tredici anni. Non si può certo dire che
Francesco Cataldo sia un artista che pecca di eccessivo presenzialismo sul mercato
discografico. Una possibile ragione di ciò si coglie sin dal primo ascolto dei suoi
lavori (prima di questo, «Spaces» del 2012 e «Lanuvio» del 2007).
Cataldo è un perfezionista, che sente l'esigenza di realizzare prodotti discografici
che lo rappresentino nel migliore dei modi, e punta molto sulla scelta dei partner
artistici. Nel 2012 aveva coinvolto Scott Colley, David Binney,
Salvatore Bonafede,
Clarence Penn ed Erik Friedlander. Oggi ha voluto affidare l'esecuzione delle sue
composizioni a un quartetto altrettanto eccezionale in parte statunitense (Copland,
Nussbaum) e in parte italiano (Leveratto).
Una delle principali caratteristiche della musica di Cataldo
è la grande attenzione per la pulizia e la bellezza del suono. Alla chitarra infatti
sfoggia una tecnica adamantina, e con un incedere pieno e assertivo conduce la sua
ricerca volta a privilegiare il livello melodico, come è naturale per un compositore
siciliano, con una sottile vena malinconica di fondo che impreziosisce alcuni brani
(Levante, Two Colours), senza trascurare tuttavia gli aspetti improvvisativi,
condotti con grande equilibrio, mantenendo sempre una stretta relazione con le parti
scritte.
Se il cd precedente era in buona parte dedicato alle località
amate, questo è dedicato agli affetti familiari, in particolare alla figlioletta
Giulia. Del quartetto non si può che dir un gran bene, con Leveratto e Nussbaum
che garantiscono solidità alla base ritmica, mentre Copland e Cataldo amalgamano
mirabilmente le loro corde raggiungendo vertici specie nel dinamico tempo dispari
di Waltz for Two.
Ma Cataldo sorprende anche con il suo pianismo, del quale nel
disco ha voluto inserire due esempi con le versioni del bel brano Two Ways,
la prima in solitudine e la seconda in trio. In questo si inserisce nel novero dei
pochi musicisti che si dividono tra i due strumenti, come ad esempio Ralph Towner.
In conclusione, un disco davvero riuscito, che dopo le note finali affidate agli
arpeggi della sola chitarra vien voglia di riascoltare, e a ogni ascolto rivela
sempre nuove sottili sfumature.
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 24/05/2020
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