Alfamusic - AFMCD135 - 2009
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Gianni Savelli Media Res
Que la Fete Commence
1. Tribu' Errrante
2. Que la Fête Commence
3. The Chair At The Corner
4. Fog Dance
5. Desejo
6. Semplice (Dedicated To Yusef Lateef)
7. Sevdah
Gianni Savelli - sax soprano, sax
tenore, flauto, flauto alto
Aldo Bassi
- tromba, flicorno, piccolo
Pierpaolo Principato - pianoforte
Luca Pirozzi - contrabbasso
Marco Rovinelli - batteria, percussioni
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Gianni Savelli è un musicista dai molti interessi e dalle tante collaborazioni,
che vanno da cantanti di musica leggera come Ornella Vanoni o Jovanotti, a jazzisti
quali Maria Schneider o
Maurizio
Giammarco, fra gli altri. Come leader è titolare del gruppo "Media res",
in cui esprime una sua personale visione del jazz o zone limitrofe, prendendo spunti
dalle melodie popolari in una sorta di folklore "rimedidato", ispirandosi al patrimonio
tradizionale di area balcanica o mitteleuropea, ma non solo.
Intendiamoci, i brani di questo cd sono per
la quasi totalità a suo nome, ma l'humus da cui traggono origine si può ricollegare
a suggestioni derivanti dalla frequentazione di musica etnica della più varia provenienza.
Si evidenzia, nei vari pezzi, un struttura analoga, a grandi linee. Si inizia con
la presentazione del tema da parte dei due fiati, spesso suonato all'unisono. Il
basso ha, poi, un ruolo propulsivo con la ripetizione di una frase, di un accordo,
funzionale a determinare il carattere della composizione e a far crescere l'aspettativa
per i successivi sviluppi. L'ingresso del pianoforte sposta l'attenzione dell'ascoltatore
su un altro versante, con un intervento melodico, ma capace di conferire al brano
un sapore più jazzistico. A questo punto, dopo tutti questi preamboli, si impongono
gli assoli di tromba e ance, sempre in sintonia con il contesto e le attese create.
E non c'è una nota di troppo. Nelle note di copertina Savelli non spiega tecnicamente
la sua musica, ma suggerisce l'idea, la visione, la descrizione da cui è partito
per realizzare le tracce di questo disco. Fra i sei titoli si fanno particolarmente
raccomandare "Tribù errante", dedicata al tema
del viaggio, con un assolo ragguardevole del pianoforte di Paolo Principato e l'accompagnamento
in controtempo della batteria di Marco Rovinelli. "Que
la fete commence" è il brano di punta dell'intero cd. Conserva un'aria
medioevale ed è introdotto dal flauto ispirato del leader. Si avvicendano, poi,
cambi di tempo e di atmosfera, con il pianista che riporta, ad un certo momento,
il pezzo in un ambito più "swingante". "Semplice"
è dedicato al grande sassofonista Yusef Lateef. Si respira l'aria di una
festa messicana con un motivo di facile impatto, su cui brillano gli interventi
dei solisti. Il disco si conclude con "Sevdah",
un motivo del folklore della Bosnia Erzegovina, completamente rigenerato dal trattamento
"intellettuale" di Savelli e caratterizzato dall'alternarsi di situazioni differenti,
all'interno degli oltre dieci minuti di durata della traccia.
Un disco che ci conferma come nel jazz italiano operino musicisti "progettuali",
capaci di allestire una musica con una sua peculiarità e che incidono solo quando
hanno qualcosa di importante da proporre. Sono trascorsi, infatti cinque anni dal
primo e unico disco di "Media res" prima di questo. E' ancora doveroso sottolineare
la competenza e l'ammirevole interplay esistente fra tutti i membri del quintetto,
arricchito – in alcuni brani - da ospiti, per conferire ancora più sostanza e forza
ad una musica già di per sé piena di valori e di significati.
Gianni B.Montano
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Data pubblicazione: 05/09/2009
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