|
Carol Sudhalter
The octave tunes
Alfa music 2010
1. Flamingo
2. Pancake Blues
3. You Go to My Head
4. Alice in Wonderland
5. Nature Boy
6. Quisiera Ser
7. Daydream;
8. Cheeseburger Blue
9. Somewhwere Over the rainbow
10. It's Only a Paper Moon
11. Crazy He Calls Me
12. Let It Snow! Let It Snow! Let is Snow
13. The Christmas Song
Carol Sudhalter
- leader, flute (1, 4-6, 10, 12), tenor sax (2, 11, 13), baritone
sax (3, 8, 9)
Charlie Franklin - trumpet (6)
Carlo Barile - piano (1, 3, 4, 6, 8, 9, 12)
Joe Vincent Tranchina - piano (5, 10)
Antonio Cervellino - bass (1, 3-6, 8, 10)
Roberto Pistolesi - drums (3, 8)
Kaori Yamada - drums (2, 10, 11)
Marti Mabin - vocals (3, 11, 13)
Elena Camerin - vocals (6)
Vito Di Modugno
- Hammond organ (2, 7, 11, 13)
ALFAMUSIC
Music Label & Publishing
Via G. Turner, 27 - 00169 Rome (Italy)
Tel:(+39) 06 263067 Fax:(+39) 06 23269109
email:
info@alfamusic.com
web: www.alfamusic.com
Carol Sudhalter,
ha alle spalle una lunga carriera e giunge, con questo "The Octave Tune", al suo
decimo album, secondo per l'etichetta italiana Alfamusic. Il disco ci propone un
prototipo di repertorio in cui si passa da un tema spagnoleggiante ad un blues,
ad un insieme di standards di agevole ascolto e "digeribilità" per concludersi
con un "The Christmas Song". Quando la leader suona il flauto non si discosta
da assoli corretti ma non trascinanti, trovando di rado la "zampata" giusta.
Mentre risulta più convincente con il sax tenore, dove mette in mostra un suono
scuro, un po' chiuso. Al baritono, per contro, procede in modo volutamente "stentato"
con un'emissione apparentemente incerta, ma sta lì il fascino del suo stile. Accanto
a lei la "guest star" è
Vito Di Modugno,
organista di punta del jazz italiano che firma un brano, "Pancake blues"
e a cui la Sudhalter riserva una versione in solitudine di un classico di Duke Ellington
"Daydream", resa però con un hammond un po' prevedibile. Gli altri pezzi
che lo vedono protagonista risentono in maniera consistente dell'impronta del suo
strumento.
Al pianoforte si alternano il giovanissimo Carlo M.Barile, con un tocco
già sicuro, una bella agilità sulla tastiera, senso del blues e delle dinamiche
e Joe Vincent Tranchina, in due sole tracce, un pianista che sa ascoltare
i partner, prima di elaborare un suo intervento. Al basso fa bene la sua parte l'affidabile
Antonio Cervellino, bravo anche con l'archetto, particolarmente ispirato
in "Nature Boy". Suonano in modo adeguato, non invadente, i due batteristi
Roberto Pistolesi e Kaori Yamada. Per aumentare "gli aromi"del
cd, infine, ci sono due cantanti, Marta Mobin (in 3 pezzi) ed Elena Camerin
(in un solo titolo), di stampo tradizionale, che consentono un'ulteriore variazione
timbrica nell'album. I brani migliori risultano essere "Quisiera ser" con
un singolare unisono flauto-tromba e "Somewhere over the rainbow", resa in
modo non sdolcinato dalla Sudhalter la quale, al sax baritono si dimostra più attenta
al timbro e alla pronuncia delle note piuttosto che alla loro sottolineatura "romantica".
Sono meno convincenti, in specie, "Let it snow! Let it snow! Let it snow"
e "The Christmas song".
"The octave tunes" deve il suo nome al fatto che tutti i brani iniziano
con un intervallo di ottava e permette di documentare il lavoro di musicisti bravi,
ma non molto conosciuti, tranne Di Modugno. La scelta di un repertorio un po' troppo
"easy listening" e certe opzioni per un jazz di agevole "commestibilità"
da parte della sassofonista newyorkese, inficiano, però, il giudizio complessivo
su un cd che ha diverse zone di luce accanto ad aree perlomeno in penombra.
Gianni B.Montano per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 3.452 volte
Data pubblicazione: 12/09/2010
|
|