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Stefano Sabatini Trio
Heart And Soul
Alfa Music (2012)
1. Sweet and tender
2. Ups and downs
3. Heart and soul
4. Mr.F
5. Magic Rainbow
6. Turn out the stars
7. Mirrors
8. Intro.
9. L'arcobaleno
Stefano Sabatini - pianoforte
Luca Pirozzi - contrabbasso
Pietro Iodice
- batteria
ALFAMUSIC
Music Label & Publishing
Via G. Turner, 27 - 00169 Rome (Italy)
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Dopo cinque anni dal suo ultimo cd, ritorna Stefano Sabatini con un disco
inciso in trio dal titolo emblematico di "Heart and Soul". Il pianista svela in
questo modo la sua intenzione di proporre una musica che esprima in buona sostanza
la sua sensibilità e il suo mondo interiore. Il musicista romano si esprime con
garbo e delicatezza, non alza mai la voce, insomma, ma costruisce una serie di otto
brani riflessivi e pacati, senza cadere nel monotono o nel lezioso, ma concedendosi
anche qualche puntata in territori più mossi.
Si comincia con "Sweet and Tender" che si pone già come un biglietto da
visita. La linea melodica del brano è messa bene in mostra: il refrain va e viene,
si ripete con un minimo di variazioni e di abbellimenti. Alle spalle del pianista
il lavoro di basso e batteria è efficace e costruttivo. Anche loro ci mettono cuore
e anima. Si passa, quindi, a "Ups and Downs". Il tema è boppistico con break
e stop inappuntabili. Una breve incursione su un terreno su cui, poi, non si ritorna
per il resto dell'album. Dopo una larga introduzione ancora di Sabatini, si affaccia
il bel motivo che fornisce il titolo al disco. Qui viene fuori la passione per cantare
"Heart and Soul", sottolineando l'andamento dinamico del pezzo, evidenziandone le
zone meno illuminate e quelle in piena luce.
"Mr. F." è funkeggiante e forse rimanda ai trascorsi in "Lingomania" del
tastierista, ma traspare abbastanza chiaramente anche il suo amore per
Keith Jarrett
in versione solare e pop.
"Magic Rainbow" è un valzer che sarebbe piaciuto a
Bill Evans.
Qui si conferma la discendenza dichiarata per il caposcuola del pianismo bianco,
storico partner di Miles Davis. Per ribadire il concetto, il brano successivo, "Turn
Out the Stars" è addirittura a firma di
Bill Evans.
In questo caso non si può intravvedere l'intenzione di rileggere un classico. A
Sabatini piace questo pezzo e lo suona con il giusto trasporto, cercando di rispettarne
lo spirito originario, senza l'idea di modernizzarlo o stravolgerlo
"Mirrors" è su tempo medio e si segnala per una maggiore asciuttezza di toni.
Il trio svolge il compito evitando le pieghe romantiche o sentimentali del brano
con un approccio swingante nei confronti della composizione originale.
Chiude il discorso, dopo un lussureggiante preambolo ancora da parte del pianoforte,
"L' Arcobaleno", canzone portata al successo da Adriano Celentano, opera
di Mogol-Gianni Bella. E' uno dei vertici del disco e dimostra come si possa prendere
ispirazione per produrre del buon jazz melodico italiano da vere e proprie hit della
musica leggera degli anni 2000.
"Heart and Soul" è un'opera educata di un musicista che sa scegliere,
tra l'altro, pure i partners con cui incidere. Pirozzi e Jodice sono del tutto affini,
infatti, al linguaggio e alle preferenze del leader. Il trio rivela, perciò, alla
prova dei fatti, un considerevole e proficuo amalgama.
L'album, in conclusione, è lo specchio e non poteva essere altrimenti del modo
di essere, di vivere la musica e non solo, da parte di un artista che non ama i
colori forti e decisi, i modi aggressivi e violenti, ma cerca semmai di procedere
in direzione contraria.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 31/03/2013
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